Turner, William - L’incendio alla Camera dei Lords e dei Comuni

L'incendio del Parlamento

Nel 1834, nella notte fra il 16 e il 17 novembre, un vasto incendio distrusse il Parlamento inglese. Lo spettacolo attirò un’ingente folla e molti artisti fra cui William Turner, si installarono su una delle imbarcazioni del Tamigi per studiare e dipingere dal vero la scena della catastrofe. Dell’opera ci restano anche diversi schizzi che provano come il pittore avesse studiato la scena da diversi punti di vista.

Il concetto di sublime

L’evento che Turner ha voluto immortalare è un esempio molto significato del concetto romantico di “sublime”. Il sublime è tutto ciò che turba lo spettatore e lo spaventa, ma che contemporaneamente, il terrore lo attrae e gli fa provare delle sensazioni molto forti.
Al centro della tela l’edificio avvolto nelle fiamme è colto in un momento in cui un colpo di vento fa piegare le fiamme per indirizzarle verso l’acqua del fiume., allontanandole così dall’Abbazia di Westminster di cui, in lontananza si scorge appena la sagoma. Lo spettacolo è inquadrato da due gruppi di spettatori: uno assiepato sulla riva del fiume e l’altro composto da persone sedute a cavalcioni della balaustra del Waterloo Bridge. Si scorge anche un dettaglio assai realistico, nonostante la forte emozione suscitata dallo spettacolo: le pompe ad acqua dei pompieri che il battello presente in piano, sta trasportando in direzione del luogo del disastro.

Dinamismo cosmico e elementi naturali

Lo spazio ha un’estensione infinita che è animata da forze cosmiche che si agitano e che coinvolgono la realtà (ponti, edifici ecc.) in vortici di aria e in turbinii di luce. La composizione può essere definita “a vortice” ed è un esempio concreto e molto significativo del dinamismo cosmico di provenienza illuminista. Si tratta di un’esemplificazione del movimento universale che si sottrae al controllo della ragione che nell’uomo provoca, da un lato, un momento di estasi e, dall’altro sgomento se non terrore anche perché la scena è guidata dal fuoco e dall’acqua, due elementi naturali incontrollabili.

Teoria dei colori di Goethe

Le coordinate spaziali più che essere disegnate sono suggerite; esse sono determinate dalla diagonale delle barche che prestano soccorso e che prosegue oltre le fiamme, il ponte di Westminster rappresentato quasi orizzontalmente e sovrapposto all’orizzonte, i contorni delle torri dell’Abbazia di Westminster, lo scorcio dell’edificio avvolto nelle fiamme e la sponda, in parte nascosta, del Waterloo Bridge. La forma e lo spazio sono ottenute grazie al colore che viene gestito “a macchia”. Nella tela si alternano tonalità calde (come il rosso, il giallo e il verde che sono percepite come positive, perché trasmettono felicità con tonalità fredde, come il blu e viola, che producono sensazioni negative come l’ansia, tristezza, angoscia e l’inquietudine. Per tale scelta, Turner applica la teoria dei colori di Goethe, secondo cui il giallo è il primo colore che la luce trasmette ed è proprio quello che domina la tela.