g.p.erededibuffon
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Concetti Chiave

  • I surrealisti utilizzano figure comuni in contesti contraddittori per esplorare l'inconscio, con René Magritte come maestro di questa tecnica.
  • Magritte crea immagini realistiche di oggetti alterati per disorientare l'osservatore, sfidando la percezione della realtà.
  • Nel dipinto "Tentando l'impossibile", l'artista dipinge una nuova realtà, simile ai sogni, che supera la quotidianità.
  • Magritte esplora il confine tra razionalità e irrazionalità, richiamando il concetto di Nietzsche di apollineo e dionisiaco.
  • Filosofi come Nietzsche e Freud influenzano la visione di Magritte, evidenziando l'irrazionalità come essenza della vita.

Indice

  1. Il surrealismo di Magritte
  2. L'inconscio razionale di Magritte

Il surrealismo di Magritte

Un procedimento molto utilizzato da alcuni surrealisti per far emergere, sotto la superfice razionale della realtà, lo sfondo scuro e inquietante dell’inconscio è quello di proporre figure assolutamente verosimili e comuni, associandole però a elementi contraddittori o proponendole in contesti assurdi e incongrui. Si tratta di una modalità espressiva il cui più grande maestro risulta essere senz’altro Renè Magritte, un artista belga surrealista. Con i suoi dipinti intende disorientare l’osservatore, agire su di lui, inducendolo al dubbio sulla razionalità e logicità del reale, facendogli avvertire il mistero e l’indeterminatezza delle cose, la fragilità del confine tra rappresentazione e oggettività. Per ottenere tale risultato costruisce immagini ad ‘’alta definizione ’’, riproducendo con grande realismo oggetti volutamente alterati nei colori, nelle dimensioni, nei materiali, che quindi ottengono il potere di «sorprendere e incantarci’» come ammette egli stesso. Ciò accade ad esempio nel quadro dal titolo ‘’TENTANDO L’IMPOSSIBILE’’ , in cui un pittore è impegnato a dipingere un nudo di donna, ma senza riprodurre una realtà esistente , bensì creando un’oggettività nuova, diversa , così come accade nei sogni: una realtà più vera di quella quotidiana, prende consistenza nello spazio, con il tocco del pennello dell’artista, che appunto tenta l’impossibile.

L'inconscio razionale di Magritte

Nulla è più lontano dall’irrazionale quanto l’inconscio razionale di Magritte. Il concetto di irrazionalità e razionalità venne preso in considerazione da Friedrich Nietzsche distinguendolo in apollineo (razionalità) e dionisiaco (irrazionalità); in particolare nella tragedia e conferma che essa sia il risultato più dell’ impulso dionisiaco che dell’ impulso apollineo, mentre gli altri filosofi sostenevano che la tragedia fosse il risultato dello spirito apollineo, quindi per Nietzsche la tragedia non può che rappresentare l’irrazionalità della vita, come per Magritte l’arte. Nietzsche dice che persino la vita non consiste nell’apollineo ma nel dionisiaco, la vera essenza della vita è l’irrazionalità, così come Schopenhauer dice che il vero senso della vita non risiede in un mondo come rappresentazione ma nel mondo come volontà. Anche Freud diceva che la razionalità è soltanto la punta di un iceberg, dove in fondo si cela la più cupa e profonda irrazionalità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il metodo utilizzato dai surrealisti per esplorare l'inconscio?
  2. I surrealisti, come Renè Magritte, utilizzano figure verosimili e comuni, associandole a elementi contraddittori o in contesti assurdi, per far emergere lo sfondo inquietante dell'inconscio.

  3. Come Renè Magritte intende disorientare l'osservatore nei suoi dipinti?
  4. Magritte disorienta l'osservatore creando immagini ad alta definizione con oggetti alterati nei colori, dimensioni e materiali, inducendo dubbi sulla razionalità del reale e facendo avvertire il mistero delle cose.

  5. Qual è la visione di Nietzsche sulla razionalità e l'irrazionalità?
  6. Nietzsche distingue tra apollineo (razionalità) e dionisiaco (irrazionalità), sostenendo che la vera essenza della vita è l'irrazionalità, simile alla visione di Magritte sull'arte e alla teoria di Schopenhauer e Freud.

Domande e risposte