Concetti Chiave
- Negli anni '50 emerge una globalizzazione linguistica nell'arte, con centri focali a Roma e Milano, esprimendo il bisogno di unità e espressione della sofferenza post-bellica.
- L'arte visiva si allontana dal disegno realistico e dall'astrattismo formale per abbracciare l'espressione di emozioni interiori tramite segni e gesti frenetici.
- Lucio Fontana si distingue in Europa per i suoi "buchi" e "tagli", simboli di protesta artistica e ricerca di nuovi modi di espressione.
- A New York, l'espressionismo astratto e gli "action painters" come Jackson Pollock rivoluzionano l'arte con tecniche come la pittura sgocciolata.
- La "color field painting" di artisti come Mark Rothko si sviluppa contemporaneamente, focalizzandosi su ampie distese di colore su tela.
Indice
Globalizzazione linguistica e arte visiva
Negli anni 50 si verifica un fenomeno che potremmo definire: globalizzazione linguistica,; ciò significa che il mondo ricerca un modo di espressione unitaria, una lingua con cui esprimersi, ed ovviamente prende parte a tale richiamo anche l’arte visiva, in Europa concentrata principalmente nei centri di Roma e Milano. Sono periodi molto importanti storicamente parlando, il peso della guerra si fa ancora sentire e l’intero mondo ha bisogno sia di evadere dalle precedenti sofferenze, ma soprattutto di poter esprimere il suo dolore passato e l’attuale condizione di instabilità.
Espressione artistica e segni
Nell’arte cominciano a spopolare i segni, gesti. Si perde l’interesse per il disegno pulito, realistico e curato nei dettagli, o anche per le precedenti forme di astrattismo che comunque avevano alla loro base il desiderio di voler esprimere una certa forma, seppur non mostrandone i tratti definiti. Con gli anni 50 invece gli artisti vogliono esprimere il loro mondo interiore, il loro grido di protesta davanti alla storia, e lo fanno appunto con “segni” sulle tele impressi con “gesti frenetici”. Sono esempio di questo i celebri “buchi” e “tagli” di Lucio Fontana.
Espressionismo astratto a New York
Fuori dall’Europa, è invece a New York che si ritrovano numerosi espressionisti astratti, i così detti “action painters”, come Jackson Pollock, famoso per una pittura sgocciolata. Oltre a questo tipo di pittura ne abbiamo più un’altra: la “color field painting” in cui grandi tele di canapa venivano ricoperte da più o meno vaste zone di colore, senza alcun interesse per il valore del segno e della materia. Tra questi pittori emerge il nome di Mark Rothko
Arte informale degli anni 50
In generale gli anni 50 vedono un'arte informale e fuori dagli schemi, espressione del sentimento comune rispetto ai passati disastri e presenti sconvolgimenti della storia.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della "globalizzazione linguistica" nel contesto dell'arte visiva degli anni '50?
- Come si manifesta l'espressione artistica negli anni '50?
- Quali sono le caratteristiche principali dell'Espressionismo astratto a New York?
La "globalizzazione linguistica" si riferisce alla ricerca di un'espressione unitaria nel mondo, con l'arte visiva che partecipa a questo fenomeno, specialmente nei centri di Roma e Milano, per esprimere il dolore passato e l'instabilità presente.
Negli anni '50, l'espressione artistica si manifesta attraverso segni e gesti frenetici, abbandonando il disegno realistico e dettagliato, per esprimere il mondo interiore e il grido di protesta degli artisti, come nei "buchi" e "tagli" di Lucio Fontana.
L'Espressionismo astratto a New York è caratterizzato dagli "action painters" come Jackson Pollock, con la sua pittura sgocciolata, e dalla "color field painting" di artisti come Mark Rothko, che utilizzano ampie zone di colore senza interesse per il segno e la materia.