Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'Ottocento segna un cambiamento nell'arte con l'emergere del realismo, che cerca di rappresentare la realtà in modo obiettivo, rompendo con le restrizioni accademiche precedenti.
  • Gustave Courbet è visto come il leader del realismo, noto per opere come "Funerale a Ornan", che riflettono scene di vita quotidiana senza idealizzazione.
  • Jean-François Millet, noto per "Le spigolatrici", è un membro della Scuola di Barbizon, che si concentra su paesaggi e scene di vita rurale, influenzando il nascente impressionismo.
  • Claude Monet e gli impressionisti spostano l'attenzione sulla luce e sugli effetti ottici, un approccio che si allontana ulteriormente dall'accademismo, come visto in "Impression, soleil levant".
  • Auguste Rodin, sebbene non parte degli impressionisti, condivideva con loro una certa audacia artistica, come dimostrato dalla sua scultura "Il pensatore", che esplora la lotta interiore e l'emergere della forma artistica.

Indice

  1. L'arte dell'Ottocento
  2. Il realismo in Francia
  3. Caratteristiche del realismo
  4. Gustave Courbet e il realismo
  5. La scuola di Barbizon
  6. Manet e il Salon des refusés
  7. Il realismo sociale
  8. L'impressionismo e la luce
  9. Auguste Rodin e l'impressionismo

L'arte dell'Ottocento

L'Ottocento, da un punto di vista artistico, è il secolo della realtà, o almeno di un tentativo di rappresentare la realtà. Nei secoli precedenti, la produzione artistica aveva scopi "superiori" ma restrittivi: moralisti, virtuosi nel rappresentare i dettagli con ricchezza di particolari, eroici o idealisti. Nel diciannovesimo secolo, per la prima volta, l'arte è stata in grado di esprimere, senza ostacoli e senza restrizioni, tutto ciò che rende un'individualità. Nella tradizione di Delacroix (Romanticismo), il realismo ha quindi cercato di frantumare le costrizioni accademiche che imponevano agli artisti una certa visione dell'arte. Concretamente, nel contesto dell'industrializzazione e dei movimenti operai, i realisti promettevano obiettività, dalla rappresentazione delle scene sociali (operai e contadini, in particolare) al trattamento del soggetto (paesaggi, nature morte...). Successivamente, gli impressionisti hanno rappresentato questa richiesta di realtà in un altro modo. Il loro soggetto diventa ciò che vediamo, in realtà, e non ciò che è veramente. La luce, e più in generale gli effetti dell'ottica che causano distorsioni, occuparono principalmente gli impressionisti. Infine, va notato che la tecnologia ha avuto un ruolo ben preciso perché l'Ottocento è stato anche il secolo della diffusione della fotografia, inteso come un altro modo di cogliere la realtà.

Il realismo in Francia

Il Realismo, che apparve in Francia sotto la Monarchia di Luglio (1830-1848) di Luigi Filippo, è una corrente che fu formalizzata e sviluppata in seguito alla rivoluzione operaia del 1848 e all'istituzione della 2a Repubblica. Le classi sociali svantaggiate e l'eccessiva industrializzazione, erano tra i temi preferiti degli artisti realisti che, anch'essi, erano in lotta contro l'ordine stabilito (in questo caso, l'accademismo). I pittori contemporanei del realismo costituivano, inoltre, la prima generazione di artisti cresciuti con la fotografia (la sua invenzione ufficiale fu fissata nel 1839, data della presentazione del dagherrotipo, che permise di limitare il tempo di esposizione a poche decine di minuti).

Caratteristiche del realismo

Le caratteristiche del realismo sono:

– I temi preferiti del realismo: scene "ordinarie", in un’ottica sociale (vita contadina e operaia), paesaggi...

– Una rappresentazione "naturalistica" di ciò che si vede. La rappresentazione idealizzata (considerata falsa) propria dell'accademismo è rifiutata.

– Un'affermazione dello "stile" degli artisti, che denunciavano l'accademismo come una costrizione che limita la libertà di creazione; alcuni rifiutavano le etichette (il che rende ancora più approssimativa la classificazione degli artisti per correnti)."I titoli, in nessun momento, ci hanno dato una visione equa delle cose", afferma Gustave Courbet.

Gustave Courbet e il realismo

Gustave Courbet, considerato oggi come il leader dei realisti, ha rappresentato un funerale, “Funerale a Ornan” del 1850: c'è una situazione, ma non c'è soggetto (nessun eroe, nessuna morale). Per i sostenitori dell'accademismo, l'opera era "brutta" perché rappresentava una scena del popolo (= "volgare").

Interessante è anche il dipinto Lo studio del pittore (1854-1855) di Courbet è un vero e proprio manifesto politico (tutte le categorie sociali sono rappresentate) e artistico (realismo allegorico che ridicolizza il posizionamento accademico). Questo dipinto fu rifiutato al Salon del 1855, che spinse Courbet a organizzare la propria presentazione a margine dell'Esposizione Universale, che chiamò "Realismo".

Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867), grande rappresentante dell'accademismo ottocentesco, fa parte della pura tradizione allegorica delle scuole accademiche e per questo fu uno dei principali bersagli dei realisti. Molto interessante è paragonare il dipinto “La fonte” di Ingres, realizzato nel 1856 con l’opera dallo stesso nome, portata a termine da Courbet nel 1868 e con il quale l’artista, con un nuovo modo di interpretare la realtà ha voluto denunciare la "menzogna" accademica.

La scuola di Barbizon

Jean-François Millet, molto conosciuto per la sua opera Le spigolatrici” del 1857, si affermò come uno dei principali artisti di quella che oggi è chiamata la "Scuola di Barbizon", che riuniva, nella foresta di Fontainebleau nel 1848, artisti che volevano "interrogare la natura con un nuovo occhio". Questa scuola, influenzata dai paesaggi del pittore inglese Constable, riunì pittori di stili diversi: Jean-Baptiste Camille Corot, Théodore Rousseau e Charles-François Daubigny. Da segnalare “La lavandaia” dipinto da Honoré Daumier nel 1863, b en lontano dai criteri accademici e Mantes, veduta della cattedrale e della città attraverso gli alberi”, dipinto da Corot nel 1865-1870: questo paesaggio di Corot, influenzato dalla scuola di Barbizon, sarebbe stato in seguito una delle fonti di ispirazione per l'impressionismo. Non si può non citare, nell’ambito del Realismo “L’origine del mondo” di Gustave Courbet, del 1866: la cruda descrizione di Courbet del sesso femminile (in cui molti critici del tempo videro solo sensualità a pornografia) non fu esposta al pubblico fino alla fine del XX secolo. L'ultimo proprietario del dipinto, lo psichiatra Jacques Lacan, aveva nascosto l'opera sotto un altro dipinto. Ora è visibile a tutti al Musée d'Orsay di Parigi.

Manet e il Salon des refusés

L'Olympia (1863), di Manet che rappresentava una prostituta, fu rifiutata al Salon ufficiale del 1963. Courbet e il suo piccolo padiglione montato a margine del Salon del 1855 avevano educato gli animi: nel 1863, le proteste furono tali che le numerose opere respinte dalla giuria dell'Esposizione Universale furono presentate ad un "Salon des refusés" promosso da Napoleone III. Con la tela Il balcone, (1868-1869), Manet ha anche ispirato la terza ondata di rivoluzione pittorica che l'Ottocento (dopo quelle di Delacroix e Courbet), questa volta intorno al trattamento del colore e dei contrasti percepibili dall'uomo "quando guarda".

Il realismo sociale

Il realismo "sociale" si diffuse in Europa a metà del XIX secolo, spinto dalla teorizzazione del socialismo da parte dei filosofi tedeschi Karl Marx e Friedrich Engels. Ne è un esempio molto calzante Il laminatoio di ferro – I Ciclopi moderni" del 1875, opera del pittore tedesco Adolph Menzel.

L'impressionismo e la luce

Il movimento impressionista francese, nella continuità del realismo, si proponeva di catturare il motivo nella sua transitorietà: la pittura plein air (condizionata dai giochi di luce) e la rappresentazione del movimento erano al centro della ricerca degli impressionisti. Anche loro si sono posizionati in rottura con le "immagini" lisce risultanti dall'accademismo. Fondamentale per comprendere la nuova corrente artistica è Impression, soleil levant, realizzato da Monet nel 1872.

"Un motivo di carta da parati, anche nel suo stato più embrionale, è più completo di questa marina!" scrisse Louis Leroy, a proposito di questa opera”

Caillebotte, nel 1875, realizza Les raboteurs de parquet (= I piallatori del pavimento di legno). Il vero soggetto del dipinto che raffigura tre artigiani al lavoro, è in realtà la luce.

Il tema della luce (variazione della luce, rapporto tra forma e cornice). è molto frequente in Claude Monet era interessato, soprattutto nella serie dei pagliai (1891). Gli artisti della fine del diciannovesimo secolo lavoravano spesso in serie.

Auguste Rodin e l'impressionismo

Auguste Rodin, artista riconosciuto del suo tempo a differenza degli impressionisti, non era destinato a entrare in conflitto con la tradizione. La buona reputazione dello scultore contribuì anche alla riabilitazione degli impressionisti, ai quali la sua audacia a volte lo legava.

Come gli impressionisti, Rodin disdegnava di lasciare un'impressione di finitura [...] A volte lasciava persino una parte del blocco di marmo vuota per dare l'impressione che la figura stesse prendendo forma, emergendo dalla massa, come ne “La mano di Dio” del 1898. Rodin rivendicava, come Rembrandt il diritto dell'artista di considerare la sua opera come finita quando l'obiettivo artistico era stato raggiunto. Un’altra opera significativa di Rodin è “Il pensatore” (1880)

Originariamente concepito come parte di un insieme più ampio per illustrare la Divina Commedia di Dante, Il Pensatore doveva occupare un architrave da cui doveva contemplare i tormenti dei dannati. Il lavoro non è stato fatto, il pensatore è diventato autonomo. A proposito di questa scultura, l’autore ha scritto: Pensa non solo con il cervello, con il sopracciglio solcato, le narici aperte, le labbra increspate, ma anche con ogni muscolo delle braccia, della schiena e delle gambe, dei pugni chiusi e delle dita dei piedi serrate".

Domande da interrogazione

  1. Qual è il movimento artistico che si sviluppa nel XIX secolo?
  2. Il movimento artistico che si sviluppa nel XIX secolo è il realismo.

  3. Quali sono le caratteristiche del realismo?
  4. Le caratteristiche del realismo sono la rappresentazione della realtà senza idealizzazioni, la scelta di temi sociali e la critica all'accademismo.

  5. Chi è considerato il leader dei realisti?
  6. Gustave Courbet è considerato il leader dei realisti.

  7. Quali sono alcune opere significative del realismo?
  8. Alcune opere significative del realismo sono "Funerale a Ornan" di Gustave Courbet, "Le spigolatrici" di Jean-François Millet e "Les raboteurs de parquet" di Caillebotte.

  9. Qual è l'opera più famosa di Auguste Rodin?
  10. L'opera più famosa di Auguste Rodin è "Il pensatore".

Domande e risposte