Concetti Chiave
- Eduard Munch è considerato un esponente pre-espressionista, noto per la sua pittura esistenzialista che esplora la condizione isolata dell'uomo moderno.
- Le sue opere riflettono il dolore universale di vivere, una tematica che Munch riteneva comune a tutti gli esseri umani, senza però trovare sollievo nel suicidio.
- Munch nacque nella periferia di Oslo e la sua vita fu segnata da esperienze di malattia e pazzia, avendo perso molti familiari per tubercolosi e affrontato problemi psichici.
- Scettico sull'amore, trovava conforto negli eccessi come l'alcol e trasferitosi a Berlino, la sua prima mostra fu chiusa per "oltraggio alla morale pubblica".
- Credeva che le sue opere fossero complete solo dopo aver affrontato le avversità del reale, appendendole agli alberi esposte alle intemperie.
L'arte esistenzialista di Eduard Munch
Eduard Munch si può considerare un esponente pre-espressionista, lui definiva le sue opere come fregio della vita, che realizzava con una pittura esistenzialista e che celebravano la condizione isolata ed incompresa dell’uomo moderno. La vita per lui è infatti malvagia e ciò che accomuna tutti gli esseri umani è proprio il dolore di vivere condiviso, tuttavia mai si suicidò, in quanto era convinto che neanche in questo modo avrebbe risolto il dramma della vita e di conseguenza placato il dolore che lo tormentava.
Le influenze e le convinzioni di Munch
Nacque in un villaggio della periferia di Oslo, in Norvegia, affermò “due angeli hanno vegliato sulla mia culla”:
1. Malattia, sia la mamma che la sorella morirono infatti di tubercolosi, seguite poi dalla morte del nonno e del padre;
2. Pazzia, ebbe problemi psichici;
Non credeva nell’amore, inteso solo come dinamica di produzione della morte, e trovava consolazione solo negli eccessi come l’alcol. Si trasferì in Germania, a Berlino dove aprì la sua prima mostra, poi chiusa per “oltraggio alla morale pubblica”, i suoi quadri sono infatti spesso violenti. Credeva infatti che le opere fossero finite solo dopo aver subito i tormenti del reale, e quindi gli dedicava la cura del cavallo: li appendeva sui rami degli alberi sottoposti al patimento di qualsiasi condizione meteorologica.