Concetti Chiave
- La mostra di Dresda del 1871 ha confrontato due versioni della pala d'altare di Holbein, sollevando dibattiti sull'autenticità delle opere.
- Oltre alle opere di Holbein, la mostra ha incluso prestiti da collezioni private e un catalogo di 440 pezzi, molti dei quali presentati come fotografie.
- L'evento ha rappresentato una svolta nell'uso della fotografia, offrendo una visione panoramica della produzione artistica di Holbein.
- Considerata la prima mostra monografica moderna, la mostra ha avuto un approccio filologico per risolvere controversie storiche tramite il confronto diretto delle opere.
- La mostra ha accresciuto il prestigio di Dresda, che ha perso il primato di attribuzione ma è stata pioniera nell'organizzazione di eventi basati su prestiti internazionali.
Indice
Il dibattito sull'originalità dei dipinti
Tra i dipinti più celebri di Dresda figurava una pala d’altare di Holbein che rappresentava la vergine in atto di allargare il suo mantello per offrire una protezione divina a Jacob Meyer e ai suoi familiari, tuttavia nel 1882 il principe Guglielmo di Prussia acquistò un altro Holbein del tutto simile, scaturendo un dibattito circa l’originalità dei due lavori. Le due opere vennero confrontate una prima volta a Monaco nel 1869, quando il secondo dipinto venne sistemato accanto alla litografia e a una fotografia della copia della prima opera, questo stimolò ulteriormente i molti conoscitori che, ormai da tempo richiedevano l’organizzazione di una mostra in cui le due versioni della Madonna Meyer potessero essere sistemate l’una accanto all’altra e l’occasione per farlo fu la mostra inaugurata a Dresda il 15 agosto 1871 [anno di fondazione dell’impero germanico], in cui i dipinti rimasero esposti fino al 15 ottobre.
La mostra di Dresda del 1871
Traendo vantaggio dall’euforia sollevata dal progetto, il comitato decise di richiedere prestiti importanti da varie collezioni private, così da poter esporre un numero significativo di opere di Holbein ma anche di suo padre [Holbein il Vecchio], il catalogo infine arrivò ad includere ben 440 pezzi.
Innovazione e controversia artistica
Tuttavia non era ovviamente possibile ottenere 440 Holbein originali, quindi la maggior parte dei dipinti e dei disegni furono mostrati sotto forma di fotografie, questa fu una fondamentale innovazione che permetteva al visitatore di vedere alcune opere di qualità eccezionale ma anche di disporre di una visione panoramica sulla produzione di un artista fino ad allora inimmaginabile. Per quanto riguarda la questione delle due Madonne, si può dire che la controversia proseguì, anzi iniziò anche a crescere anche se l’ipotesi principale rimase che l’originale fosse la seconda, quella acquistata dal principe. Si considera quindi la prima mostra monografica in senso moderno, in quanto con scopo filologico, dedicata a un antico maestro ed è anche la prima mostra che si basa su prestiti internazionali. Fondamentale è quindi il fatto che fosse organizzata a partire da una necessità di natura filologica, ovvero confrontare due versioni di un suo dipinto per vedere quale fosse completamente autografa e che quindi fosse stata realizzata per prima, lo scopo era quindi risolvere un problema di storia dell’arte trasponendo in elementi concreti [presenza di un’opera] un metodo ancora sperimentale che si basava sulla fotografia. Dresda perde il primato di attribuzione ma ovviamente guadagna prestigio per aver partecipato all’iniziativa.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale della mostra di Dresda del 1871?
- Quali furono le innovazioni introdotte dalla mostra di Dresda?
- Quale fu l'esito della controversia sulle due Madonne di Holbein?
L'obiettivo principale della mostra di Dresda del 1871 era confrontare le due versioni della Madonna Meyer di Holbein per determinare quale fosse l'originale, utilizzando un approccio filologico e innovativo basato sulla fotografia.
La mostra di Dresda introdusse l'uso della fotografia per esporre opere d'arte, permettendo ai visitatori di vedere una vasta gamma di lavori di Holbein e di suo padre, offrendo una visione panoramica della loro produzione artistica.
La controversia sulle due Madonne di Holbein proseguì anche dopo la mostra, con l'ipotesi principale che l'originale fosse la seconda versione acquistata dal principe Guglielmo di Prussia, senza una risoluzione definitiva.