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Concetti Chiave

  • Manet's "Bar delle Folies-Bergère" captures the lively social scene of late 19th-century Paris, focusing on a popular café-concert venue.
  • The painting highlights a rich still life on the bar counter, symbolizing the international clientele of the Folies-Bergère through realistic details like English beer.
  • The central figure, Suzon, a barmaid with an enigmatic and melancholic demeanor, reflects themes of alienation and unfulfilled dreams.
  • Manet uses a mirror to extend the scene, capturing the bustling audience and creating a dynamic interplay between reality and reflection.
  • The painting employs vibrant colors and almost impressionistic techniques, enhancing the lively atmosphere and realism of the scene.

Indice

  1. Il bar delle Folies-Bergère
  2. La natura morta di Manet
  3. La cameriera Suzon
  4. Il significato dello specchio

Il bar delle Folies-Bergère

Per quanto riguarda Manet, il bar delle Folies bergère è un altro esempio di rappresentazione di vita sociale nell’arte. Quello che a prima vista sembra l’interno di un semplice bar è in realtà l’istantanea di un locale di appuntamenti di fine Ottocento, frequentatissimo dalla borghesia parigina e dallo stesso Manet.

A essere ritratto nel dipinto è infatti il bancone del bar delle Folies-Bergère, un caffè-concerto di Parigi, a pochi passi da rue la Fayette. Si trattava di uno dei locali più trasgressivi e alla moda di parigi: era il celebre ritrovo della borghesia parigina che qui si svagava assistendo ai concerti, dimenticando la noia e le seccature quotidiane. Lo stesso Manet frequentava molto questo locale.

La natura morta di Manet

Sul balcone Manet colloca una natura morta, a cui attribuisce notevole importanza e spazio: Manet, d'altronde, era uno specialista delle nature morte, e amava inserirle all'interno dei propri dipinti.

Sulla superficie marmorea del banco, infatti, si osservano bottiglie di champagne e di liquori di tutti i tipi, e vi è anche un tipo di birra inglese molto popolare in quei tempi a Parigi, contrassegnata dal tipico triangolo rosso: con questo particolare Manet intende non solo inserire una nota di spiccato realismo nella propria opera, ma anche sottolineare la vasta internazionalità del pubblico delle Folies-Bergère.

Sempre sul banco troviamo disposte anche una fruttiera di cristallo ricolma di arance, un calice con delicati fiori dalle tonalità rosate e aranciate, e altri banali oggetti d'uso. La trattazione pittorica della natura morta rimane in ogni caso molto interessante, qui Manet impiega colori brillanti e raffinati e una luce che, colpendo le superfici dei vari oggetti, si fa viva e palpitante, lasciando presagire futuri sviluppi impressionisti interrotti poi dalla morte.

La cameriera Suzon

Nonostante la folla che pare animarsi alle sue spalle, la vera protagonista del quadro è la cameriera che si erge al di là del balcone.

Sappiamo che il suo nome è Suzon, e che prestava servizio alle Folies-Bergère intorno al 1880, proprio quando Manet eseguì l'opera. Il volto di Suzon è ovale e lievemente arrossato ed è vestita molto elegantemente. La donna, infatti, indossa due piccoli orecchini, un raffinato abito nero dotato di un'ampia scollatura.

Il suo completo di lavoro è così ricercato che Suzon si potrebbe quasi scambiare per una dama del bel mondo parigino, se non fosse per la sgraziataggine con cui si appoggia al balcone.

La donna ha un atteggiamento enigmatico e innegabilmente malinconico, e guarda l'osservatore. Sembra essere persa nei suoi pensieri, certamente saturi di tristezza e di afflizione. Il suo sguardo, assente e malinconico, può essere un segno di stanchezza, ma anche delusione nei confronti della propria vita e del proprio lavoro, comunicando un suo disagio esistenziale. Suzon è infatti imprigionata in un vortice di stanchezza e di alienazione: non le piace il lavoro che si ritrova costretta a fare per guadagnarsi da vivere. Probabilmente Suzon sognava un avvenire diverso, forse avrebbe voluto prendere il posto di quelle dame dell'alta società sedute ai tavolini delle Folies-Bergère. I suoi occhi infatti dicono tutto, raccontano di sogni svaniti e di speranze attaccate a un filo.

Manet descrive qui la vita reale. il locale era anche noto come luogo di prostituzione, tanto che lo stesso pittore descrive le bariste come “venditrici di bevande e amore“. Questa tematica è soltanto una delle grandi novità di Manet il quale, distaccandosi dalla pittura accademica, preferisce ritrarre soggetti spesso emarginati dalla società o scomodi, mostrando tutti i retroscena sociali e culturali.

Il significato dello specchio

Dietro la cameriera, si estende poi uno specchio, il quale riflette l'immagine del vasto salone delle Folies-Bergère. Si capisce con chiarezza che è uno specchio guardando a destra, dove si vedono riflessi il dorso dell'inserviente e il volto di un misterioso assertore che sta dandole l'ordinazione. A un'osservazione più accurata, per di più, ci si rende conto che la posizione di quest'uomo in realtà coincide con quella dell'osservatore stesso.

Con lo specchio Manet ci suggerisce la festosa presenza del pubblico delle Folies-Bergère, illuminato dall'incandescente luce dei lampadari. Anche questa volta i colori sono depositati sulla tela senza alcuna velatura per dar loro l'effetto chiaroscurale, con una tecnica che è già quasi impressionista: in questo modo quelle che viste da vicino sembrano macchie disordinate e incoerenti di colore a una visione distanziata acquistano un suggestivo effetto di realismo. Quest'effetto, che pure fu criticato, in realtà si sposa benissimo con l'impressione sonora della folla riunita che parla, che ascolta, che guarda e che si gode la vita.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del bar delle Folies-Bergère nel dipinto di Manet?
  2. Il bar delle Folies-Bergère rappresenta un locale di appuntamenti di fine Ottocento, frequentato dalla borghesia parigina e dallo stesso Manet, e riflette la vita sociale dell'epoca.

  3. Chi è la figura centrale nel dipinto e quale ruolo svolge?
  4. La figura centrale è Suzon, una cameriera delle Folies-Bergère, che con il suo sguardo malinconico e il suo atteggiamento enigmatico rappresenta il disagio esistenziale e i sogni infranti.

  5. Come Manet utilizza la natura morta nel dipinto?
  6. Manet colloca una natura morta sul bancone del bar, utilizzando colori brillanti e una luce vivace per dare un effetto realistico e sottolineare l'internazionalità del pubblico.

  7. Qual è il ruolo dello specchio nel dipinto?
  8. Lo specchio riflette l'immagine del salone delle Folies-Bergère e suggerisce la presenza festosa del pubblico, creando un effetto di realismo e coinvolgendo l'osservatore nella scena.

  9. In che modo Manet si distacca dalla pittura accademica tradizionale?
  10. Manet si distacca dalla pittura accademica ritraendo soggetti emarginati o scomodi, mostrando i retroscena sociali e culturali, e utilizzando una tecnica quasi impressionista per creare un effetto realistico.

Domande e risposte