Concetti Chiave
- I protagonisti de "Il bacio" di Klimt sono caratterizzati da volti realistici, mentre i corpi si avvicinano all'astrazione con tuniche semplici e dorate, simbolo di un amore quasi sacro.
- L'opera rappresenta l'equilibrio precario dell'amore, con i due amanti in bilico su un prato fiorito, suggerendo l'instabilità nelle relazioni.
- La differenza di personalità tra uomo e donna è evidenziata nell'abbraccio: l'uomo appare più possente e dominante, mentre la donna mostra dolcezza e abbandono.
- Gli abiti riflettono le personalità: l'uomo è associato a razionalità e calcolo attraverso l'uso di rettangoli neri, mentre la donna esprime creatività con cerchi colorati.
- Klimt, con l'architetto Olbrich, è un esponente chiave della secessione viennese, movimento parallelo all'art nouveau, che ha creato un padiglione artistico unico in Austria.
Indice
L'astrazione nei dipinti di Klimt
I volti dei protagonisti sono sempre veri, come le mani e i piedi; il resto va verso l’astrazione; i vestiti sono delle tuniche molto semplici e dritte, più naturali rispetto agli abiti dell’epoca. Tutto è dorato, quindi l’amore fra i due è quasi sacro. Sono sopra un prato fiorito e sembrano in bilico (l’equilibrio di una coppia si regge su un precipizio).
Simbolismo e personalità nei dettagli
L’abbraccio fra i due descrive differenze di personalità fra l’uomo e la donna nell’amore. L’uomo in questo abbraccio tiene stretta la donna, è più possente; c’è l’enfatizzazione delle mani più grandi di lei che la stringono forte; un’idea più di possesso; anche il collo è più grande. La donna ha un’aria più dolce e più di abbandono. Gli abiti descrivono la personalità: l’uomo ha l’oro con rettangoli soprattutto neri (più razionale e calcolatore) e la donna ha cerchi colorati insieme all’oro (più fantasioso e sentimentale). Klimt non dà un giudizio, ma parla della diversità dell’uomo come più razionale, pratico e calcolatore, mentre la donna dà più importanza al colore e alla creatività.
Klimt e la secessione viennese
Gustav Klimt, insieme all'architetto Joseph Maria Olbrich, è il massimo esponente della secessione viennese, movimento che vuole in qualche modo essere l'equivalente dell'art nouveau in Austria. Gli artisti appartenenti a questo movimento si insediano in un padiglione realizzato da loro stessi.
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