Concetti Chiave
- Il dipinto di Gustav Klimt raffigura Giuditta, una giovane vedova ebrea che seduce e decapita il generale Oloferne, diventando un'eroina del suo popolo.
- Giuditta è rappresentata come una donna sensuale e ambigua, indossando un abito trasparente che lascia intravedere il suo corpo.
- La cornice dorata del quadro è stata realizzata dal fratello di Klimt, aggiungendo un elemento unico all'opera.
- Il dipinto mette in risalto la gola e le mani di Giuditta, accentuando la sua sensualità e il suo carattere enigmatico.
- Il paesaggio è stilizzato e piatto, mentre il volto di Giuditta è caratterizzato da una folta capigliatura e un'espressione enigmatica.
Giuditta e Oloferne
Il dipinto rappresenta la giovane vedova ebrea Giuditta, che seduce il generale assiro Oloferne per poi infine mozzargli la testa liberando in un certo senso la città di Betulia e divenire un’eroina del suo popolo.
La protagonista è una bellissima donna sensuale; indossa un abito trasparente che lascia intravedere il seducente corpo eburneo (avario), accanto a lei la presenza della testa di Oloferne che si vede solo per metà.
Il dipinto rappresenta una donna ambigua, quasi demoniaca, una donna crudele, seduttrice e fredda calcolatrice, capace di portare il proprio amante alla rovina.
Dettagli del dipinto
La cornice dorata che racchiude il dipinto è stata realizzata dal fratello di Klimt.
La protagonista ha una folta capigliatura, il volto truccato, gli occhi socchiusi e la bocca semi aperta che lascia intravedere i denti.
Il paesaggio ci appare piatto ed è reso in maniera stilizzata.
Il collare indossato da Giuditta sembra che riproduca un gioiello molto di moda all’epoca.
Vengono messi in rilievo la gola e le mani, per dare il tocco di sensualità.
I lembi dell’abito trasparente si aprono scoprendo il petto e il ventre di Giuditta.