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Concetti Chiave

  • Théodore Géricault fu un pittore francese del romanticismo, nato a Rouen nel 1791 e morto a Parigi nel 1824.
  • Proveniente da una famiglia agiata, studiò a Parigi e frequentò lo studio del pittore neoclassico Guérin.
  • Nonostante l'istruzione neoclassica, adottò ideali romantici e lavorò principalmente in modo autonomo.
  • Visse un anno a Roma in seguito allo scandalo di una relazione con la moglie di suo zio.
  • Iniziò a interessarsi ai pazzi e ai malati, rappresentandoli nelle sue opere per esaltare la loro dignità.

Théodore Gériacault è stato un pittore francese, esponente del romanticismo; nacque a Rouen il 26 settembre 1791 e morì a Parigi 33 anni dopo, il 26 gennaio del 1824.

Indice

  1. Formazione e primi anni a Parigi
  2. Viaggio in Italia e scandalo familiare
  3. Influenza del romanticismo e viaggi

Formazione e primi anni a Parigi

Proveniva da una famiglia agiata, suo padre era un avvocato.

Fin da giovane si trasferì e visse a Parigi, dove frequentò il Liceo Imperiale; finita la scuola, studiò presso lo studio di Guérin, un pittore neoclassico, dove conobbe anche Delacroix.

Egli lavorò prevalentemente in modo autonomo, senza ricevere commissioni.

Viaggio in Italia e scandalo familiare

Partecipò al concorso ‘Prix de Rome’, per poter soggiornare a Roma gratuitamente; non lo vinse, ma decise lo stesso di soggiornare nella capitale italiana per un anno, anche perché era stata scoperta la sua relazione con la moglie di suo zio, quindi sarebbe stato comunque costretto a fuggire da Parigi.

Influenza del romanticismo e viaggi

Nonostante l’istruzione di stampo neoclassico, la sua indole lo portò ad avvicinarsi appieno agli ideali del Romanticismo, infatti era un personaggio libero ed anticonformista.

Successivamente si spostò anche in Inghilterra tra il 1820 e il 1821.
Infine tornò a Parigi, dove iniziò ad interessarsi agli ‘abitanti del mondo della follia’, ossia i pazzi, i malati, i quali iniziarono ad essere rappresentati nelle sue pitture, poiché ne voleva esaltare e mostrare la dignità, nonostante la malattia.

Domande e risposte