Concetti Chiave
- The painting, created in 1889, is inspired by a medieval wooden Crucifix near Pont-Aven, where Gauguin lived among artists.
- The painting's title hints at its symbolic use of color, featuring a yellow crucified figure against brown wood, with vibrant landscapes.
- Gauguin employs primary colors with bold outlines, creating a cloisonnism effect akin to medieval stained glass and Japanese prints.
- The absence of classical perspective emphasizes primitive forms, allowing viewers to observe rather than enter the scene.
- The painting offers dual interpretations: a Breton village scene and a Passion episode, possibly reflecting Gauguin's personal struggles.
Indice
Il quadro e il suo contesto
Il quadro, dipinto nel 1889, misura cm 93 x 73 ed è conservato all’Albright Art Gallery di New York.
Il tema trae lo spunto dal Crocifisso ligneo di epoca medioevale, conservato nella chiesa di Trémalo, a poco distante da Pont-Aven in Bretagna, dove Gauguin abitava in una pensione, ritrovo di vari artisti. Qui l’artista aveva avuto l’occasione di conoscere anche Émile Bernard che gli aveva trasmesso il proprio misticismo che è facile ritrovare in questa tela. Tuttavia, il dipinto fu realizzato nel villaggio marino di Le Pouldu, caratterizzato dalle ampie e deserte spiagge dove Gauguin si era trasferito alla ricerca di un posto ancora più solitario e primitivo.
Il simbolismo del colore
Già il titolo del dipinto allude all’antinaturalismo cromatico e quindi al valore simbolico del colore. Tutto viene semplificato e sintetizzato. La tela è dominata dalla presenza incombente del primo piano della croce di legno, di colore marrone, con l’uomo crocifisso giallo. Anche i prati e le montagne sono gialli e divisi in strisce orizzontali e punteggiati dalle macchie rosso-arancione degli alberi, attraverso i quali si intravedono i tetti di alcune case, mentre, in primo piano, poste in cerchio e spostate leggermente a sinistra dell’osservatore, vediamo tre contadine bretoni, vestite di blu, simbolo, forse, delle pie donne di cui ci parla il Vangelo. Un muretto di pietra, in secondo piano, riprende il colore delle cuffie delle donne e quello del cielo.
Nella parte alta del dipinto, il cielo e la vegetazione sono di un colore freddo e violaceo, una tonalità complementare del giallo. Anche se la tela, nell’insieme, è molto luminosa, in realtà l’occhio dello spettatore viene quasi protetto dall’uso dei colori complementari che rispetta la legge del contrasto simultaneo, elaborata all’epoca di Gauguin. Si tratta di una Crocifissione rustica, spogliata della mitizzazione ufficiale della Chiesa e rappresentata nei termini quotidiani del mondo contadino. L’episodio viene attualizzato e vissuto in ogni momento della giornata.
La tecnica del cloisonnisme
Predominano i colori primari, cioè il giallo, il blu e il rosso; evitando i toni intermedi, l’artista riesce ad ottenere uno straordinario potere suggestivo. In questo quadro, l’artista non ha cercato di restare fedele ai colori della realtà, come, del resto, non ha inteso rispettare la volumetria della realtà. L’insieme è firmato da superfici colorate, senza sfumature e senza volume. Essi presentano dei contorni con si possono vedere nelle vetrate medioevali o nelle stampe giapponesi dell’epoca. Tale tecnica si chiama “cloisonnisme” e fu introdotta nel 1886 dallo stesso Gauguin e da Bernard quando aprirono la loro Scuola di Pont-Aven.
La rappresentazione e la prospettiva
Le forme semplificate e senza rilievo, sono molto rappresentative dell’arte primitiva dell’artista. Non esiste alcuna traccia della prospettiva classica e i diversi piani del quadro sono resi soltanto dalle proporzioni degli elementi fra di loro; infatti, le donne bretoni sono più alte perché più vicine, le case sono più piccole perché collocate in lontananza. Lo spettatore non è invitato ad entrare nel soggetto (come invece avveniva con gli Impressionisti); egli può soltanto osservare il quadro da desta a sinistra e dall’alto in basso.
Interpretazioni e significati
Due temi si trovano uniti dalla Croce: il tema può essere letto come una scena di vita in cui le donne, in costume tradizionale, sono venute a riposarsi ai piedi di un “calvaire” bretone (monumento tipico della religiosità popolare bretone costituito da una o più croce con personaggi vari scolpiti), all’uscita di un villaggio. Potrebbe anche essere la rappresentazione di un episodio della Passione: in lontananza l’altura sarebbe il Golgota e ai piedi della Croce abbiamo Maria-Maddalena e le pie donne. Nella figura del Cristo si può vedere anche un autoritratto dell’artista che esprime il suo dolore esistenziale, come del resto ha fatto in un suo triplice autoritratto, intitolato “Autoritratto con Cristo giallo”, dipinto un anno più tardi. Egli si rappresenta con le sembianze di un martire e bisogna ricordare che, in quell’epoca, Gauguin soffriva già molto a causa della sua situazione familiare.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ispirazione dietro il dipinto di Gauguin del 1889?
- Come viene utilizzato il colore nel dipinto?
- Qual è la tecnica artistica impiegata da Gauguin nel dipinto?
- In che modo Gauguin rappresenta la prospettiva nel suo dipinto?
- Quali sono le possibili interpretazioni del tema del dipinto?
Il dipinto trae ispirazione dal Crocifisso ligneo medioevale nella chiesa di Trémalo, vicino a Pont-Aven, in Bretagna, dove Gauguin risiedeva e interagiva con altri artisti come Émile Bernard.
Gauguin utilizza un antinaturalismo cromatico, con colori simbolici e primari come il giallo, il blu e il rosso, evitando toni intermedi per ottenere un effetto suggestivo e rispettando la legge del contrasto simultaneo.
Gauguin utilizza la tecnica del "cloisonnisme", caratterizzata da superfici colorate senza sfumature e contorni netti, simili a quelli delle vetrate medioevali o delle stampe giapponesi.
Gauguin elimina la prospettiva classica, utilizzando proporzioni tra gli elementi per indicare la distanza, con figure più grandi in primo piano e più piccole in lontananza, senza invitare lo spettatore a entrare nel soggetto.
Il tema può essere interpretato come una scena di vita quotidiana bretone o come un episodio della Passione, con la Croce che unisce entrambe le letture, e la figura del Cristo che potrebbe rappresentare un autoritratto dell'artista esprimendo il suo dolore esistenziale.