Concetti Chiave
- La corrente umanista della fotografia istantanea emerse nei primi decenni del Novecento in Europa, con un forte interesse per le questioni umane e l'uso di apparecchi portatili.
- Eugene Atget, pioniere di questo movimento, documentò Parigi fotografando sia i suoi angoli caratteristici che i quartieri periferici, contribuendo alla musealizzazione della città.
- Brassai si distinse per la sua rappresentazione oscura di Parigi, apprezzato dai surrealisti per la sua capacità di catturare momenti autentici e quasi rubati.
- Robert Doisneau, noto per voler eternizzare la realtà umana, iniziò come litografo e poi si dedicò alla fotografia, con un focus sulla Parigi del tempo e l'uso della Rolleiflex.
- La Rolleiflex, con il suo sistema twin reflex, facilitava la messa a fuoco precisa e la semplicità d'uso, permettendo ai fotografi di catturare momenti umani spontanei.
La fotografia istantanea si presentò come un’introduzione talmente potente che fece nascere una nuova correste specificamente fotografica nei primi decenni del Novecento in Europa, soprattutto a Parigi, i componenti utilizzavano apparecchi portatili e prevedevano un interesse e una spontaneità diretta verso le questioni umane e da qui deriva il nome.
Indice
Eugene Atget e la Parigi documentata
Il pioniere era Eugene Atget, era un attore di teatro attivo nelle bagneux parigine che nel 1889 si dedicò alla fotografia per documentare la capitale, accorgendosi della carenza di questi tipi di immagini, fotografando gli angoli più caratteristici ma anche ai quartieri difficili e periferici [suonatori, cavalli, persone in strada]. Pur essendo un personaggio schivo, nel 1920 vendette la sua intera collezione perché permise una musealizzazione delle sue opere ricordando una Parigi che già si stava affievolendo.
Il surrealismo e Brassai
Accostato al surrealismo perché era un movimento estremamente diffuso e loro lo volevano per il suo approccio autentico e senza filtri, non tanto per l’inconscio ma per l’umanità che emerge nei suoi soggetti. Sulla stessa linea, si colloca Brassai, portato con sé dai surrealisti per la sua rappresentazione scura di Parigi, fondamentale anche per la poca intrusività della macchina fotografica, con scatti che appaiono quasi rubati.
Robert Doisneau e la lotta contro il tempo
Tra i fotografi più apprezzati ritroviamo Robert Doisneau che descrive il proprio lavoro così “la mia è una battaglia disperata con l’idea che siamo tutti destinati a scomparire, sono deciso a impedire al tempo di scorrere”, vuole quindi eternizzare la realtà delle persone.
Iniziò a lavorare come litografo ma al contempo sperimentò con la fotografia tanto che venne assunto da uno studio pubblicitario ma fa anche reportage, il primo viene pubblicato nel 1931 sull’Excelsior, l’anno dopo comprò la sua prima macchina fotografica, la Rolleiflex, volendo rappresentare la Parigi del tempo. Questo macchina era biottica, prodotta in Germania e detta anche twin reflex per il suo duplice obiettivo: il primo obiettivo è quello vero, il secondo sopra è usato per i mirino con uno specchio a 45°, sono collegati in modo che la messa a fuoco sia uniforme. Con la presenza di questo mirino, è molto più facile avere precisione e puntare i propri soggetti e quindi si risolve il problema del movimento, erano anche molto semplici da utilizzare. Lui fotografava i suoi soggetti in modo molto umano, ripresi spesso da lontano, aspettando il momento perfetto per lo scatto e “aspetta il miracolo”, nel 1939 lasciò lo studio pubblicitario e diventò Freelancer mosso dal successo che stava avendo, tuttavia viene arrestato dallo scoppio della guerra che lo occupò anche a livello militare.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'importanza della fotografia istantanea nei primi decenni del Novecento in Europa?
- Chi è stato Eugene Atget e quale contributo ha dato alla fotografia?
- Come si distingue il lavoro di Robert Doisneau nel campo della fotografia?
- Quali caratteristiche aveva la macchina fotografica Rolleiflex utilizzata da Doisneau?
La fotografia istantanea ha introdotto una nuova corrente fotografica in Europa, specialmente a Parigi, caratterizzata da un interesse diretto e spontaneo verso le questioni umane.
Eugene Atget era un attore di teatro che si dedicò alla fotografia per documentare Parigi, fotografando angoli caratteristici e quartieri periferici, contribuendo alla musealizzazione delle sue opere.
Robert Doisneau è noto per il suo desiderio di eternizzare la realtà delle persone, fotografando i soggetti in modo umano e aspettando il momento perfetto per lo scatto.
La Rolleiflex era una macchina biottica, con un duplice obiettivo e un mirino a 45°, che permetteva una messa a fuoco uniforme e una maggiore precisione nel puntare i soggetti.