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Espressionismo
In Europa nascono due diversi tipi di espressionismo con la necessità di contrastare la cultura e la società contemporanea.
- Espressionismo tedesco: utilizza la xilografia per dare violenza al dipinto (la
xilografia infatti utilizza una lastra di legno su cui si infierisce con violenza per lasciare una traccia netta e indelebile). In Germania l’influenza diretta fu quella di Munch.
- Espressionismo francese: durante l’esposizione del 1905, gli artisti che avevano compreso la lezione del post-impressionismo. Essi vengono definiti “FAUVES” cioè belve, dalla critica. Nei dipinti utilizzano e antinaturalistici (come fece Gauguin). I pittori formano un gruppo omogeneo che ha come protagonista Henri Matisse, pittore tra i più influenti del ‘900.
L’espressionismo in genere, da una parte si pone in antitesi all’Impressionismo, al Positivismo e al Naturalismo. Con la Prima Guerra Mondiale irrompono tutti i disagi e le contraddizioni della società positivista. L’uomo, in questo mondo di orrore, vuole ritrovare se stesso e ridare un senso alla propria esperienza nel mondo: l’arte grida in cerca dello spirito. Gli Impressionisti hanno tradotto ciò che hanno visto, senza alcun filtro soggettivo, non esprimendo la propria interiorità. L’Espressionismo invece desidera e necessita di raccontare il dramma dell’esistenza umana attraverso un ritratto trasfigurato (come farà Munch).
L’arte raffigura il brutto, non si sottopone alla logica edonistica della rappresentazione del bello. Sa di non potersi rifugiare nel mito e nella storia, perché la realtà è miseria.
Pubertà (1983) Munch
- La figura rappresenta una bambina prostituta vittima del mondo borghese.
Rappresenta il terrore di accettare il proprio corpo.
- Il suo volto sembra quello di una maschera, accentuata dalle ombre e dallo
sguardo scuro, come una macchia nera. Il suo sentimento di disagio è
accentuato da questa macchia scura e dagli elementi naturalistici. MARZELLA (1910) Kirchner
- Stesso soggetto.
- Le linee aggressive rappresentano un attacco visivo alla borghesia, line
contrapposte diagonali che comunicano lo stato d’animo della giovane: sofferenza. I tratti somatici della fanciulla sono espressivi e marcati, il suo sguardo è violento.
Donna in camicia(1906), Derain
- Lo spazio è tridimensionale e i colori utilizzati sono anti-naturalistici.
- Il dipinto è espressionista perché si pone il problema di raffigurare l’esperienza
forme semplificate, colori violenti della visione, non quello di creare un’immagine statica e ferma.
Per Cézanne la traduzione dell’esperienza avveniva attraverso figure geometriche (interpretazione bergsoniana). Per Derain similmente, ma, la struttura ortogonale viene sostituita da un’armonia tra i colori. Così egli concepisce l’opera come una realtà parallela dentro cui intervengono forze timbriche e musicali.
L’influenza della pittura francese di fine ottocento è evidente sia nell’enfatizzazione degli elementi timbrici e cromatici, sia nell’utilizzo delle ombre.
Il movimento del Die Brucke ammira l’opera di Munch, esposta a Berlino. Kirchner fece parte di questo gruppo, nato a Dresda, in Germania, che si sciolse con lo scoppio della guerra.
Scena di strada (1913) Kirchner
- I personaggi sono rappresentati come manichini su una superficie
bidimensionale. (soggetto fuori dall’abitazione)
- Sul piano prospettico la strada sembra essere negata, lo spazio viene compreso
solamente grazie alle diverse posizioni dei soggetti e ai loro diversi punti di vista
che si sommano.
- Il dipinto si presenta come la traduzione di un puzzle di esperienze che ci
raccontano come l’uomo si travesta da manichino all’interno di questa società.
- I colori sono sporchi, privi di luminosità, in questo modo la superficie viene
aggredita.
- Lo sguardo del fruitore viene aggredito attraverso linee diagonali contrapposte.
Le Avanguardie ci presentano un panorama variegato dell’esigenza di comprendere il mondo e affermare la propria soggettività. Tranne il Futurismo sono tutte legate all’ideologia di sinistra. Il rapporto tra Hitler e le Avanguardie, egli amava l’arte ma di fatto distrusse numerose opere avanguardiste. Infatti egli rivendicava l’idea classicistica dell’arte, disprezzando la creatività.
Matisse
Egli fu protagonista dell’espressionismo francese. Fu educato ad una pittura libera e svincolata dall’opera del maestro Morot. La sua opera nel corso del Novecento subì un’importante rivoluzione e venne considerato la personalità artistica più influente del secolo insieme a Picasso.
Lusso, calma e voluttà, (1904) Matisse
- L’opera presenta istanze post-impressioniste.
- Egli lavora sui contrasti simultanei tra i colori: infatti apprezzò il pointillisme di
Seraut. Il dipinto è costruito su tasselli di colore che costruiscono l’immagine e si trasformeranno, nei dipinti successivi, in macchie.
- Riprende il tema classico delle bagnanti. Sulla sinistra la colazione.
- La costruzione dell’opera è l’elemento principale: la nuvola parallela alla riva e
all’albero.
- L’opera deforma gli elementi della visione per costruire armonia tra la
composizione e le giustapposizioni cromatiche (nel cielo predominano il viole e il
giallo).
Donna con cappello, (1905) Matisse
- Elimina la precisione geometrica per enfatizzare l’aspetto espressivo del colore.
Al colore sono affidati anche gli elementi costruttivi.
- Non vi è attenzione nei confronti del volto o dello stato d’animo della donna.
- Costruisce ampie campire contrapposte che sono l’elemento importante del
dipinto, costruite con colori complementari. (verde e rosso)
- Elementi espressivi affidati alla forza del colore.
- La composizione è quasi musicale, lavora su armonie contrapposte (differenza
con gli artisti del Die Brucke che operano un lavoro violento sulla superficie
pittorica)
- L’opera non rappresenta la realtà, egli crea prima il quadro e poi la donna. In
questo modo la pittura si slega dalla narrazione. ARMONIA IN ROSSO (1908)
- Non vuole più raccontare storie di vita, il dipinto è disinteressato ai soggetti.
- Gli elementi del quadro sono elementi compositivi e timbrici che costituiscono
una nuova armonia. Il dipinto è una realtà parallela.
- Elimina gli elementi prospettici, sposta la finestra e la inserisce come quadro nel
quadro.
- L’inclinazione della tavola viene completamente negata dalla decorazione in
primo piano che invade tutto lo spazio come un grande arabesco.
- Piccoli puntini costituiscono l’armonia, che tramuterà poi in astrattismo. GIOIA DI VIVERE (1905-1906)
-Restituisce un’immagine mitica del mondo, come un mondo incantato popolato da figure mitiche. (magica commistione di uomo e natura)
- Presenta un’armonia musicale dai toni contrastanti che talvolta appaiono striduli
(giallo forte). Elementi cromatici hanno infatti una valenza timbrica nel gioco
pittorico.
- Di fronte all’opera sentiamo il desiderio di immedesimarci all’interno di questa
armonia.
- La pittura francese, meno impegnata di quella tedesca, è consapevole perché il
dipinto diventa un’altra realtà annullando il contesto contemporaneo.
La danza (1909-1910)
- L’arte non ha più nulla a che fare con la narrazione e con i preconcetti del
passato.
- L’opera è difficile da capire perché affida tutto all’espressività del colore.
- L’armonia dell’uomo con la natura si traduce in tre elementi: la danza, la
campitura verde e blu e l’uomo in circolo (semplificazione del corpo).
- Le linee compositore creano una corrispondenza musicale nella struttura dei
corpi. Questa armonia compositiva fa si che la tridimensionalità non sia più
necessaria.
LA MUSICA (1909-1910)
- Non c’è movimento o turbinio di gesti.
- Lo spazio è semplificato, ma la terra e il cielo sono come prima.
- I personaggi sono fermi perché sono interessati nell’ascolto.
- Comunicazione diretta tra opera e fruitore attraverso un processo empatico.
Architettura
Dalla seconda metà dell’Ottocento si sviluppa un dibattito per rinnovare il linguaggio architettonico. Questo rappresenta una necessità internazionale, sia in Europa che in America: la ricostruzione di Chicago, dopo il 1870, attraverso un piano urbanistico innovativo con l’inserimento dei primi grattacieli. Il primo cambiamento vero e proprio avviene a metà dell’Ottocento attraverso l’esposizione universale con realizzazione di importanti strutture. L’architettura cambia volto, diventa l’architettura degli ingegneri ed elimina gli elementi decorativi. Gli unici elementi estetici evidenti sono quelli che compongono la struttura dell’edificio. Anche negli Stati Uniti vediamo lo stesso cambiamento: la città cambia in senso moderno e la massa dei contadini si è trasformata in una massa di operai.
Dopo la Prima guerra mondiale si riflette sulla figura dell’architetto che deve dedicarsi all’aspetto funzionale della città, risolvendo i vari problemi e assegnando ad essa una funzionalità, rispecchiando le esigenze della popolazione. Per questo spesso anche i quartieri medievali vengono smantellati.
Inizia l’utilizzo dei materiali prodotti in serie e prefabbricati dell’industria. Nasce quindi una nuova tecnica, quella del cemento armato, con l’inserimento del ferro all’interno della struttura. In Austria, a Vienna abbiamo, diversamente dall’organizzazione francese, la città mantiene intatto l’anello storico centrale e realizza un anello protettivo in cui si collocano i principali luoghi di servizio della città moderna. I più significativi architetti austriaci del momento sono Olbrich e Hoffman, firmatari entrambi di una secessione che vorrà rinnovare il linguaggio dell’arte in Austria.
Avviene così una grande apertura culturale, si organizza l’esposizione di molte opere provenienti da tutto il mondo. E’ un tentativo di unificare le arti e di recuperare la tradizione artigianale per elevarla al pari delle cosiddette arti
maggiori. Sorge quindi il desiderio di rivalutare l’artigianato, simbolo di importanti storie e di rispondere, al contempo, alle esigenze di trasformazione della società.
Contemporaneamente avviene il recupero degli elementi decorativi.
Palazzo Stoclel (1905-1911) al suo interno gli elementi d’arredo sono realizzati dai
laboratori artigianali della secessione viennese. (mosaico di Klimt, Fregio della vita)
William Morris
Morris fu colui che, in questo momento in cui i prodotti in serie rovinavano l’unicità e il “fatto a mano”, ideò l’Art and crafts, un movimento che seguiva l’idea della secessione viennese: rendere come prodotto in serie qualcosa prodotto da artisti importanti, realizzare prodotti dell’industria dietro i quali c’è un progetto di bellezza. L’idea si rivelò utopica in quanto tali oggetti, creazioni non saranno fruibili per le persone non ricche.
Razionalismo formale, Le Corbusier
Le Corbusier è considerato uno dei padri del modernismo. Egli fu il più importante protagonista del razionalismo formale. Con lui vengono ripensate la struttura e la funzionalità degli edifici. Egli vuole applicare l’idea della precisa modularità all’uomo, fulcro della creazione. Inventa, così, un prototipo “modulor”, costruito a partire dalle proiezioni del corpo umano con la sezione aurea. Egli espone cinque idee: pilotis, tetto-giardino, pianta libera, finestre a naso, facciata libera.
Vuole costruire abitazioni su piano pilotis con una struttura sopraelevata da pilastri, costruendo un edificio in aria. (ripensa alla struttura della palafitta). Rompe con l’architettura tradizionale, nel momento in cui utilizza il cemento armato e rende lo spazio abitativo in dialogo con l’esterno e non chiuso. Propone un tetto-giardino: solai piani, costituiti da un terrazzo all’ultimo piano dove l’abitazione entra in dialogo con il giardino. Le mura non sono portanti, quindi abbiamo la pianta libera. In questo modo le pareti sono liberate dalle mura e posso aprire grandi finestre a nastro perché la struttura portante è garantita dai pilastri in cemento armato.
La ville Savoye (1929-1931)
- Vengono applicati i cinque punti della sua innovazione.
- Costruisce una scala monumentale che porta al vero e proprio piano sopraelevato.
- La terrazza, priva di pareti murarie e in diretto dialogo con l’esterno, vede il tetto-giardino.
Unité d'habitation, Marsiglia (1947-1952)
- Tenta di risolvere il problema dello spazio.
- Idea della città verticale: la struttura è articolata in 18 piani con uno spazio di circa 130 mt x 24 mt, in cemento a vista
- Tutto è costruito attraverso assi portanti che mostrano il cemento a vista
- Nella parte sottostante si trovano enormi piloni che costruiscono la struttura sopraelevata, rispetto al piano terra.
- Città dentro l’edificio (negozi, ristoranti ecc)
- Nelle periferie quest’idea viene interpretata in modo sbagliato, utilizzando questi luoghi per risolvere il problema dello spazio.
Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp (1950-1955)
- Struttura in cemento armato, che garantisce alle pareti di piegarsi
- Struttura a conchiglia
- Struttura gigantesca e pesantissima, dal tetto sopraelevato grazie a dei pilastri di sostegno che permettono di far entrare la luce con ritagli geometrici.
Bauhaus
Nel ‘900 l’architetto Walter Gropius, afflitto dal problema dell’architettura, istituisce una scuola, la Bauhaus, la casa del costruire. Si sviluppa una nuova concezione della scuola, che diventa fondamentale per l’educazione alla rivoluzione.
Faguswerk
Il progetto di Gropius utilizza nuovi materiali, come il metallo ed il cemento armato. La Fagus werk presenta una parete interamente in vetro. Troviamo addirittura un angolo libero completamente vetrato.
Fabbrica di Turbins di Berens
Il primo edificio interessante che costruì Peter Behrens fu con l’utilizzo del ferro e degli assi metallici rastremati verso il basso. Rappresenta il prototipo di quella nuova concezione che vede anche una nuova dignità. La fabbrica ha una struttura templare con il timpano, non più triangolare, ma poligonale. Nel suo atelier Peter ospiterà giovani architetti ed artisti che provenivano da esperienze espressioniste, che poi saranno pionieri di questa nuova architettura funzionalista.
Scuola di Weimar (1907)
La prima apertura avvenne a Weimar nel 1907. Era già una scuola di arti applicate, avviata all’inizio del ‘900. La scuola era stata istituita per poter formare artisti ed architetti nuovi all’insegna dell’emancipazione in cui credevano. L’idea della Bauhaus nasce dalla necessità di formare, quindi di partire dal basso, formando il singolo individuo, nel tentativo di affidare ai giovani studenti la possibilità di riflettere sul progetto, utilizzando anche le proprie capacità creative.
Il nuovo direttore di questa scuola a partire dal 1919 diventerà il giovane Gropius. Egli costruisce un manifesto programmatico al cui centro pone l’idea di costruire con il tentativo di unificare le arti maggiori con le arti minori. Egli chiama gli artisti più influenti del momento come Kandinsky, Paul Klee e Jose Falls.
Egli punta a creare un equilibrio anche tra le varie discipline, attraverso diversi laboratori.
Nel 1919 circa 200 studenti, tra cui molte donne, entrarono a far parte della scuola.
Nel 1925 la scuola di Weimar venne chiusa, ma Gropius non smise di portare avanti la propria idea altrove ( a Dessau, in un nuovo edificio ).
Nel nuovo edificio egli realizza anche alloggi per gli studenti, voleva fornire loro un piccolo stipendio trasformandoli in studenti-operai. Nella scuola esisteva un corso preliminare e semestrale condotto da Hitten, necessario dal momento in cui la scuola era pubblica. ( corso propedeutico di formazione e di selezione iniziale ). Vi sono poi numerosi altri corsi come il teatro, tessitura, costumi teatrali (interesse delle donne). Ogni artista aveva i proprio compito specifico, la propria specializzazione.
L’edificio del Bauhaus venne realizzato da Gropius. Egli creò tre blocchi geometrici eliminando ogni elemento decorativo. Volle creare una comunicazione tra interno ed esterno attraverso la parete vetrata e l’angolo libero, immettendo la luce naturale all’interno di questi ambienti. Le strutture geometriche sono costruite con cemento armato, vetro e metallo, presentandosi come un organismo plastico.
Il cubismo
Il cubismo rappresenta la seconda storica avanguardia. Si fa sorgere il cubismo
con Lei Demoiselles de Avignon (1907).
Gli elementi che hanno portato al cubismo furono: il primitivismo e la scultura africana, vista come modello antiaccademico. L’ uomo per rappresentare se stesso non si può accontentare più delle categorie classiciste. L’arte non rappresenta la verità assoluta o la bellezza ideale.
Tra le altre premesse troviamo Paul Cezanne e la sua opera: pittura come realtà parallela e utilizzo del rigore compositivo per restituire esperienza della visione.
Cubismo come termine nasce con intenti denigratori, Louis Vauxcelles: riduce tutto a schemi geometrici, a cubi ( parola suggerita da Matisse in occasione di un’esposizione dello stesso artista).
Cubismo analitico: vede il ritratto completamente esploso sulla superficie della tela. Vuole rompere la visione unitaria lavorando su una scomposizione della forma e sulla frantumazione in elementi geometrici verticali. L’esigenza è simile a quella di Paul Cezanne, che produceva l’oggetto da più punti di vista con una precisa scomposizione geometrica. Uso di pochissimi colori ( vedi giocatori di carte con abbassamento dei toni ).
Cubismo sintetico: Esauritasi l’istanza precedente, si tenta di ricostruire la visione attraverso la ricostruzione di alcune parti della natura morta realizzata. Tale ricostruzione avviene con l’inserimento del collage o di alcuni elementi direttamente provenienti dalla natura. ( natura morta con sedia impagliata 1912 ). Non ci si accontenta più di rappresentare.
Les Demoiselles d'Avignon (1907) Picasso
- I volti delle donne sembrano la semplificazione di maschere africane.
- Viene applicata una riduzione cromatica, il colore è steso in modo bidimensionale.
- Applicata anche una semplificazione della forma, il naso di profilo e l’occhio di fronte (secondo gli egizi non poteva essere tagliato).
- L’artista necessita di inserire all’interno del dipinto la sovrapposizione di più visioni.
- Rompe con l’esigenza di rappresentare l’oggetto secondo le sue forme apparenti. Egli parte comunque dalla realtà, non è astrattismo, ma la frammentazione è tale da sembrarlo.
- Le cinque figure rappresentano un “bordello filosofico”. Inizialmente aveva inserito anche due figure maschili legate alla tradizione classicistica, un marinaio e uno studente di medicina.
- La natura morta crea contatto diretto con il fruitore.
- L’immagine è la sovrapposizione di infiniti istanti della percezione.
Picasso si sposta a Parigi all’inizio del ‘900. Qui l’artista attraversa diverse fasi, tra cui fasi monocrome.
Fase blu( 1901-1904 ): Picasso mostra particolare attenzione per la pittura francese di fine Ottocento (L’Assenzio). Il colore viene utilizzato in modo antinaturalistico e simbolico. Rappresenta una fase transitoria
Fase rosa ( 1905 ): Picasso si interessa ai personaggi del circo, saltimbanchi ed arlecchini. Le tonalità usate sono più calde e i dipinti non più monocromi. Inizia a scoprire in questo periodo la scultura africana.
Ritratto di Amborise Voillard (1911)
- Riferimento all’opera di Cezanne con la frantumazione delle forme, la riduzione
dei colori.
- Il volto del gallerista diventa una struttura geometrica che entra il relazione con gli altri elementi del quadro.
- Il personaggio è privo di dimensione psicologica.
- Applica un’estrema frantumazione , ma non è astrazione.
- Il dipinto è monocromo per enfatizzare l’esigenza costruttiva.
Natura morta con sedia impagliata (1912)
Nascita cubismo sintetico
- Attua la frantumazione e la scomposizione analitica. (viscosità liquore)
- La struttura ovale partecipa al dinamismo al suo interno.
- Il tavolino diventa la proiezione del quadro ovale e mostra gli oggetti scomposti.
- Il giornale non viene rappresentato ma solo nominato. Questo ci permette di attuare un lavoro razionale sull’opera, comprendiamo come nel momento in cui ho frantumato l’oggetto, senza piegarmi alle logiche narrative, posso anche solo nominarlo.
- Il dipinto si presenta come un rebus, realtà complessa.
Georges Braque
Anche Braques segue Cézanne e ricorda la sua ultima fase. Lavora spesso su strumenti musicali attuando la scomposizione per piani come Picasso, che spesso vede l’inserimento di strumenti e spartiti, perché la musica, come la pittura, comunica con concetti astratti. Egli non si occupò mai di pittura politica, nonostante il momento storico molto particolare: i regimi tenevano di utilizzare l’arte come mezzo di propaganda. Picasso sotto quest’aspetto si indigna, infatti mostrerà la sua idea di relazione tra arte e politica, attraverso Guernica, manifesto contro tutte le mostruosità della guerra. Egli ha ricostruito l’opera attraverso fotogrammi, privi di intento narrativo.
Guernica (1937) Picasso
- Frammentazione di immagini, scomposizione del cubismo analitco.
- La morte viene rappresentata non secondo la tradizione romantica, così come l’orrore e la disperazione.
- Sulla sinistra inserisce una mamma disperata che piange il suo bambino morto, il suo dolore e la sua disperazione hanno scomposto il suo corpo.
- Gli occhi rappresentano la devastazione interiore.
- Il bambino non viene narrato, il suo volto è capovolto.
- Il toro rappresenta la Spagna. Esso rappresenta il particolare il concetto drammatico e classico della iubris, tracotanza, violenza subita. Esso sintetizza in modo efficace l’azione subita.
- Il soldato in primo piano il cui corpo è fatto a pezzi, con gli occhi scompaginati rappresenta il disordine.
- La comunicazione è diretta, senza alcuna mediazione.
- Il fiore rappresenta l’unica speranza.
- Manca l’unità spaziale, i frammenti vengono da memorie sovrapposte. Lo spazio interno e quello esterno sono mescolati perché il male ha colpito tutti indistintamente.
Premesse del futurismo
L’Italia si trova attualmente nell’ombra di Parigi. Il futurismo rappresenta il movimento d’avanguardia italiano. Esso si presenta come una novità che attua una rottura con l’arte dell’800, facendo completa tabula rasa delle istanze del passato. il Futurismo inneggia al nuovo e già nel manifesto di Marinetti del 1909, abbiamo una precisa e veemente condanna al classicismo.
Per comprendere questa esigenza è necessario un excursus sul panorama artistico italiano dell’800. L’artista più importante è Francesco Hayez, pupillo di Canova. Nelle opere di Hayez troviamo il parallelo, in pittura, del romanticismo di Manzoni (di cui Hayez ci lascia un celebre ritratto). Hayez era distante idealmente dal romanticismo inglese di “ pioggia, vapore e velocità “ di Turner.
Vespri siciliani —> riflessione storica criptata (fa riferimento a un episodio del 1200: rivolta palermitana contro i francesi).
Congiura dei Lampugnani —> racconta della congiura del 1476 contro il tiranno milanese Galeazzo Maria Sforza.
Quindi Hayez utilizza il filtro della rappresentazione per raccontare la condizione italiana.
Gran parte dell’Italia prende ispirazione dalle novità dell’Ottocento d’oltralpe, in Francia. Il movimenti più vicino all’impressionismo francese in Italia è il movimento macchiaiolo di Firenze (anni 60 dell’Ottocento). Il teorico della macchia è Martelli, egli fu un tramite delle relazione con Parigi. L’opera rappresenta una sintesi pittorica fatta di macchie (come Corot nei paesaggi).
Firenze era luogo che permetteva scambi culturali. Il contatto con gli artisti impressionisti si rese più intimo per alcuni (De Nittis e Zandomeneghi). De Nittis fu un pittore italiano e fu partecipe proprio alle mostre impressioniste.
Nell’800 ci troviamo di fronte le lotte degli operai nel Nord Italia. In pittura parliamo di un verismo sociale. Diversamente dall’inizio dell’Ottocento, si prende veramente ispirazione dalle contraddizioni sociali.
Nel milanese si manifesta un grande interesse nei confronti delle sperimentazioni del cerchio cromatico. Quello che abbiamo visto con il puntinismo di Seraut lo ritroviamo anche in Italia con la nascita del divisionismo.
Il divisionismo vede una tecnica abbastanza simile a quella del puntinismo. La differenza è nei soggetti divisionisti, carichi di significati simbolici, e nell’utilizzo del cerchio cromatico e dei complementari.
I temi trattati sono temi sociali come il desiderio di cambiamento, le lotte per i diritti del lavoro.
Il maestro divisionista è Volpedo.
FUTURISMO
Agli inizi del ‘900 in Italia sorge un’urgenza che si esplicita grazie al manifesto programmatico della letteratura futurista di Marinetti. Egli comprese l’importanza del mezzo di comunicazione di massa per la divulgazione di messaggi futuristi. Marinetti esalta il movimento aggressivo, il salto mortale, la velocità. Queste parole rappresentarono una possibilità di cambiamento epocale che venne colta da numerosi pittori, che bussarono alla sua porta per firmare il manifesto.
Iniziò a entrare nel loro immaginario l’idea di rappresentare la velocità, emblema della modernità, e l’idea di rompere con il fermo immagine.
Questi pittori vogliono individuare i punti fondamentali del futurismo:
- il legame tra l’avanguardia e la cultura di massa. (volantinaggio)
- l’importanza del dinamismo
- la rottura dell’oggetto, esso non è una cosa fissa ma si muove quindi si rompe, partecipe al movimento universale.
- la raffigurazione della luce come distruzione necessaria: viene esaltata la luce elettrica come colei che permette la distruzione della forma.
- l’avanguardia e il legame con l’ideologia fascista. Di vero e proprio fascismo se ne potrà parlare solamente dopo, anche se questa sarà la prima avanguardia ad assimilare una cultura di destra. Si inizierà a parlare di legame con il fascismo negli 20 del Novecento quando Marinetti inizierà ad assumere un ruolo politico. Inizialmente i futuristi provenivano da ambienti anarchici, come Carlo carrà.
Gli artisti futuristi, anche sotto l’influenza delle parole di Marinetti, si professeranno interventisti, fortemente fiduciosi della Prima Guerra Mondiale. In realtà dalla guerra ne usciranno devastati, ebbero un ripensamento stilistico (come carrà con la metafisica insieme a De Chirico). Gli unici artisti che rimasero legati all’ambito fascista furono artisti come Marinetti e artisti del secondo futurismo, che portarono avanti la posizione di destra in modo esplicito.
Primo futurismo
Uno degli artisti del primo Futurismo fu Giacomo Balla, nato del 1871 e maestro divisionista. Fu chiamato a Roma per prendere parte a questa rivoluzione, trasformando la sua opera divisionista in un’esaltazione del movimento. Venne poi pubblicato il manifesto tecnico della pittura futurista che propose la rivoluzione. Nel 1912 fu pubblicato il manifesto della scultura futurista, firmato da Boccioni, fortemente fedele al pensiero di Bergson, agli studi sul concetto di simultaneità e alla fotografia. Nel 1914 venne pubblicato il manifesto dell’architettura futurista, di Sant’Elia, di cui oltre il manifesto, non possediamo nessuna opera, se non impostata su carta.
Gli intenti furono quelli di distruggere il culto del passato e il formalismo accademico, distruggere l’idea di arte come mimesi ed esaltare ogni forma di originalità anche se temeraria e violenta.
Influenze della fotografia di Muybridge
Muybridge realizzò, grazie alla committente di un ricco imprenditore americano, un lavoro di ricerca sui movimenti del cavallo. Egli riuscì, attraverso le sue fotografie, a coglierne i singoli movimenti in una sequenza di scatti, montati in strisce orizzontali. Il suo lavoro ebbe risonanza internazionale, tanto che anche i futuristi presero da lui spunto. Egli nelle sue fotografie vuole registrare sulla lastra i singoli vettori del movimento, eliminando ogni elemento della figurazione: Questo studio sarà importante spunto per i futuristi , che desideravano esaltare il movimento ed il dinamismo. Grazie all’opera di Muybridge riuscirono a completare gli studi sulla cinestesia.
Il primo futurismo si nutre di questo concetto, tutto si muove e tutto scorre. Le figure appaiono e scompaiono incessantemente. Tale tipo di rappresentazioni trova base nelle conoscenze esposte da Bergson: la percezione non è legata solamente a ciò che vedo, ma si sovrappone a ciò che ho visto ( nella memoria le immagini del presente e del passato si sovrappongono ). Tutta la mia esperienza è più complessa della mera visione. In questo modo si rompe il concetto di mimesi, proprio dell’arte classica.
Umberto Boccioni
Artista dalla formazione divisionista romana. Qui egli conobbe Giacomo Balla e la sua tecnica particolare e sofisticata. Egli fu particolarmente sensibile al pensiero Bergsoniano e ai concetti di durata e di simultaneità. Egli nacque a Reggio Calabria nel 1882. Saranno lui insieme a Carrà, Russolo, Severini, Balzani e Romani, che busseranno alla porta di Marinetti subito dopo la pubblicazione del manifesto della letteratura. Egli si occuperà anche di lavorare su una emancipazione della scultura, intesa come pezzo unico, come monumento. Morirà nel 1916 nel corso della Prima Guerra Mondiale per una caduta da cavallo. Tra le ultime esternazioni del 1916 egli espose il proprio rifiuto della guerra, tutto lo disgusta, l’unica bellezza risiede nell’arte.
La città che sale (1910-1911) ex Giganti e Pigmei
- In Giganti e pigmei egli inizierà uno studio a matita che vede l’esaltazione del progresso, tematica importante per i futuristi. ( esaltazione del cambiamento della città ) —> periferia viene idolatrata
- L’opera viene costruita con un punto di vista, una sorta di prospettiva. Vi sono due piani.
- Egli si affaccia alla finestra della sua abitazione milanese ed osserva i lavori di costruzione di una vasca di raffreddamento per una centrale elettrica nelle vicinanze. Il dipinto si presenta non solo come sintesi di ciò che vede e di ciò che ha visto, ma anche di ciò che rimane impresso nella sua memoria. Ci troviamo quindi di fronte una compenetrazione di immagini, con l’intento di porre lo spettatore al centro del quadro.
- Rottura dello spazio pittorico, inteso come spazio della rappresentazione di una prospettica euclidea del quadro come finestra.
- Possiamo cogliere l’elemento emotivo.
- Sintesi di elementi empatici, come la raffigurazione del movimento ( manifestazione del dinamismo congenito ).
- La raffigurazione della complessità di questa visione viene restituita dall’immagine del cavallo in primo piano ( la sua immagine si ripete )
- Il cavallo che passa davanti a noi non ha 4 zampe, ma 16. Ci troviamo di fronte ad una rottura dell’unità della forma, è un inno al cambiamento.
- In fondo a destra troviamo il palazzo in costruzione, dall’altra parte le ciminiere delle fabbriche, dall’altra ancora sulla sinistra in alto, un tram che passa.
- Elemento importante a livello ematico è il lavoro tra le luci che rompono, attraverso filamenti luminosi, l’unità della forma e ci permettono di comprendere ed enfatizzare il movimento del cavallo.
- Elemento dinamico della linea diagonale, tutti i personaggi si dispongono in diagonale ( cavallo e uomini ). La diagonale è sottolineata dalla postura dei personaggi, ripiegati verso sinistra. ( linea diagonale = linea più dinamica ).
- Retaggio di elementi simbolisti: cavallo ricorda il pegaso con elementi estremamente nuovi.
- Linee verticali ( ciminiere e luci ) che rompono le figure e creano dei riflessi. - Opera suggestiva anche dal punto di vista cromatico.
Stati d'animo (1911)
- Boccioni affermò che la rappresentazione degli stati d’animo fosse l’elemento mancante ai cubisti, quindi decise di rappresentarlo.
- L’opera è composta da un trittico: gli addi, quelli che restano, quelli che vanno. GLI ADDII
- Il quadro si presenta come sintesi tra ciò che si vede e ciò che si è visto ( Bergson ).
- Il treno arriva in stazione con le lettere stampigliate 6843, i personaggi si salutano e si abbracciano.
- Le linee stressate, confuse, sussultanti, rette e curve possono facilmente esprimere il languore e lo scoraggiamento, esprimendo un’agitazione caotica di sentimenti.
- La locomotiva non è più riconoscibile, entra addirittura all’interno dei corpi dei personaggi che si salutano, strutture statiche.
- I vagoni vengono trattati con estrema sintesi.
- Il dipinto è costruito su linee dinamiche che permettono di mettere in campo anche degli elementi sintetici.
- Al centro avviene la rottura della testata del treno, tradotto anche attraverso il vapore che viene reso dal chiarore centrale, restituito in maniera sintetica.
- Il verde rappresenta la stasi: i signori fermi sulla banchina. Il rosso violento e le linee dinamiche creano contrasto. Gli abbracci sono sintetizzati attraverso linee circolari.
Forme uniche nella continuità dello spazio
- Boccioni lasciò bozzetti in gesso di quest’opera, che poi furono fusi in bronzo dopo la sua morte.
- Boccioni ha voluto mettere in campo quelle idee che aveva sviluppato in pittura, il rifiuto del fermo immagine collegato alla concezione antica dello spazio e del movimento.
- Ci troviamo dinanzi un uomo che cammina, che vede il suo corpo e lo spazio circostante ( per questo il titolo ). L’anatomia del corpo che cammina viene sommata agli elementi spaziali che si traducono con delle ‘alette?. Avviene infatti una deformazione dell’anatomia, per rendere il movimento. Lo spazio circostante permette di rompere la struttura riconoscibile del corpo.
- il corpo si presenta privo di piedi, la gamba si apre attraverso queste alette. ( la gamba si sovrappone ad elementi dello spazio —> deformazione ). Le braccia vengono eliminate. Tutti i restanti elementi anatomici sono deformati ( le articolazioni, le spalle, il corpo ). Il corpo è come se si aprisse a far entrare elementi dello spazio.
- Rifiuta l’idea della scultura come pezzo unico. Pone, infatti, due basamenti, per permetterci di comprendere meglio questa struttura in movimento.
Carlo Carrà
Carlo Carrà nasce ad Alessandria nel 1881. Egli fu l’unico tra i futuristi ad avere una formazione accademica e fu uno dei primi firmatari del Manifesto. Si reca a Roma con Boccioni e Severini, andrà poi in Francia per conoscere i cubisti e successivamente nel 1917 avrà un ripensamento teorico, fondando la metafisica con De Chirico.
Giacomo Balla
Balla è l’autore più anziano tra i futuristi. Nasce nel 1871, maestro di Boccioni e Severini, insegna a Roma. Balla rimane affascinato dalle idee dei suoi allievi e parteciperà al movimento futurista. Balla proveniva da una formazione divisionista. Balla iniziò a lavorare sulla sperimentazione fotografica di Marè ( fotodinamismo ). Balla prese spunto da questi studi fotografici. Boccioni, nel 1912, fece un’esternazione pubblica riguardo il fotodinamismo, in quanto semplificazione tecnica dell’idea del futurismo, che non prendeva in considerazione gli stati d’animo, ne la sinestesia.
Dinamismo del cane a guinzaglio
- Per la realizzazione dell’opera utilizza gli studi sulla fotografia.
- Il guinzaglio, il cane e le gambe della donna sono in movimento.
Bambina che corre sul balcone
- l’opera rappresenta la figlia. Insieme a lei Balla abita a Roma, quindi abbiamo l’immagine della bambina che corre sul balcone della casa romana.
- Il suo movimento è riconoscibile dalla molteplicità dei suoi stivaletti, dalla gamba e dal suo vestitino azzurro.
Dopo queste sperimentazioni egli inizierà a lavorare sui primi dipinti astratti. Inizierà a lavorare con compenetrazioni iridescenti, cioè con un dipinto che è
completamente astratto e che lavora soltanto con le nuance di colore. Losanghe costruite in maniera geometrica che rappresentano il movimento soltanto attraverso forme geometriche.
Automobile in corsa( 1913 )
- Interessante perché non abbiamo la rappresentazione dell’automobile.
- Viene completamente persa la narrazione dell’automobile, non la riconosciamo se non attraverso il movimento delle ruote, che si distinguono dal vorticoso ripetersi di linee nere.
- L’automobile si sta spostando verso destra, lo notiamo grazie alle linee forza dinamiche, che sono quelle diagonali.
- Gli elementi statici sono quelli verticali.
- Abbiamo la sensazione di trovarci di fronte ad un’automobile in corsa.
- Per Cézanne la traduzione dell’esperienza avveniva attraverso figure
geometriche (interpretazione bergsoniana). Per Derain similmente, ma, la
struttura ortogonale viene sostituita da un’armonia tra i colori. Così egli
concepisce l’opera come una realtà parallela dentro cui intervengono forze
timbriche e musicali.
- L’influenza della pittura francese di fine ottocento è evidente sia
nell’enfatizzazione degli elementi timbrici e cromatici, sia nell’utilizzo delle
ombre. Die Brucke
Il movimento del ammira l’opera di Munch, esposta a Berlino. Kirchner
fece parte di questo gruppo, nato a Dresda, in Germania, che si sciolse con lo
scoppio della guerra.
SCENA DI STRADA (1913) Kirchner
- I personaggi sono rappresentati come manichini su una superficie
bidimensionale. (soggetto fuori dall’abitazione)
- Sul piano prospettico la strada sembra essere negata, lo spazio viene compreso
solamente grazie alle diverse posizioni dei soggetti e ai loro diversi punti di vista
che si sommano.
- Il dipinto si presenta come la traduzione di un puzzle di esperienze che ci
raccontano come l’uomo si travesta da manichino all’interno di questa società.
- I colori sono sporchi, privi di luminosità, in questo modo la superficie viene
aggredita.
- Lo sguardo del fruitore viene aggredito attraverso linee diagonali contrapposte.
Avanguardie
Le ci presentano un panorama variegato dell’esigenza di
comprendere il mondo e affermare la propria soggettività. Tranne il Futurismo sono
tutte legate all’ideologia di sinistra. Il rapporto tra Hitler e le Avanguardie, egli
amava l’arte ma di fatto distrusse numerose opere avanguardiste. Infatti egli
rivendicava l’idea classicistica dell’arte, disprezzando la creatività.
MATISSE
Egli fu protagonista dell’espressionismo francese. Fu educato ad una pittura libera
e svincolata dall’opera del maestro Morot. La sua opera nel corso del Novecento
subì un’importante rivoluzione e venne considerato la personalità artistica più
influente del secolo insieme a Picasso.
LUSSO, CALMA E VOLUTTA’ (1904) Matisse.
- L’opera presenta istanze post-impressioniste.
- Egli lavora sui contrasti simultanei tra i colori: infatti apprezzò il pointillisme di
Seraut. Il dipinto è costruito su tasselli di colore che costruiscono l’immagine e
si trasformeranno, nei dipinti successivi, in macchie.
- Riprende il tema classico delle bagnanti. Sulla sinistra la colazione.
- La costruzione dell’opera è l’elemento principale: la nuvola parallela alla riva e
all’albero.
- L’opera deforma gli elementi della visione per costruire armonia tra la
composizione e le giustapposizioni cromatiche (nel cielo predominano il viole e il
giallo).
DONNA CON CAPPELLO (1905) Matisse
- Elimina la precisione geometrica per enfatizzare l’aspetto espressivo del colore.
Al colore sono affidati anche gli elementi costruttivi.
- Non vi è attenzione nei confronti del volto o dello stato d’animo della donna.
- Costruisce ampie campire contrapposte che sono l’elemento importante del
dipinto, costruite con colori complementari. (verde e rosso)
- Elementi espressivi affidati alla forza del colore.
- La composizione è quasi musicale, lavora su armonie contrapposte (differenza
con gli artisti del Die Brucke che operano un lavoro violento sulla superficie
pittorica)
- L’opera non rappresenta la realtà, egli crea prima il quadro e poi la donna. In
questo modo la pittura si slega dalla narrazione.
ARMONIA IN ROSSO (1908)
- Non vuole più raccontare storie di vita, il dipinto è disinteressato ai soggetti.
- Gli elementi del quadro sono elementi compositivi e timbrici che costituiscono
una nuova armonia. Il dipinto è una realtà parallela.
- Elimina gli elementi prospettici, sposta la finestra e la inserisce come quadro nel
quadro.
- L’inclinazione della tavola viene completamente negata dalla decorazione in
primo piano che invade tutto lo spazio come un grande arabesco.
- Piccoli puntini costituiscono l’armonia, che tramuterà poi in astrattismo.
GIOIA DI VIVERE (1905-1906)
-Restituisce un’immagine mitica del mondo, come un mondo incantato popolato
da figure mitiche. (magica commistione di uomo e natura)
- Presenta un’armonia musicale dai toni contrastanti che talvolta appaiono striduli
(giallo forte). Elementi cromatici hanno infatti una valenza timbrica nel gioco
pittorico.
- Di fronte all’opera sentiamo il desiderio di immedesimarci all’interno di questa
armonia.
- La pittura francese, meno impegnata di quella tedesca, è consapevole perché il
dipinto diventa un’altra realtà annullando il contesto contemporaneo.
LA DANZA (1909-1910)
- L’arte non ha più nulla a che fare con la narrazione e con i preconcetti del
passato.
- L’opera è difficile da capire perché affida tutto all’espressività del colore.
- L’armonia dell’uomo con la natura si traduce in tre elementi: la danza, la
campitura verde e blu e l’uomo in circolo (semplificazione del corpo).
- Le linee compositore creano una corrispondenza musicale nella struttura dei
corpi. Questa armonia compositiva fa si che la tridimensionalità non sia più
necessaria.
LA MUSICA (1909-1910)
- Non c’è movimento o turbinio di gesti.
- Lo spazio è semplificato, ma la terra e il cielo sono come prima.
- I personaggi sono fermi perché sono interessati nell’ascolto.
- Comunicazione diretta tra opera e fruitore attraverso un processo empatico.
ARCHITETTURA.
Dalla seconda metà dell’Ottocento si sviluppa un dibattito per rinnovare il
linguaggio architettonico. Questo rappresenta una necessità internazionale, sia in
Europa che in America: la ricostruzione di Chicago, dopo il 1870, attraverso un
piano urbanistico innovativo con l’inserimento dei primi grattacieli. Il primo
cambiamento vero e proprio avviene a metà dell’Ottocento attraverso l’esposizione
universale con realizzazione di importanti strutture. L’architettura cambia volto,
diventa l’architettura degli ingegneri ed elimina gli elementi decorativi. Gli unici
elementi estetici evidenti sono quelli che compongono la struttura dell’edificio.
Anche negli Stati Uniti vediamo lo stesso cambiamento: la città cambia in senso
moderno e la massa dei contadini si è trasformata in una massa di operai.
Dopo la Prima guerra mondiale si riflette sulla figura dell’architetto che deve
dedicarsi all’aspetto funzionale della città, risolvendo i vari problemi e assegnando
ad essa una funzionalità, rispecchiando le esigenze della popolazione. Per questo
spesso anche i quartieri medievali vengono smantellati.
Inizia l’utilizzo dei materiali prodotti in serie e prefabbricati dell’industria. Nasce
quindi una nuova tecnica, quella del cemento armato, con l’inserimento del ferro
all’interno della struttura. In Austria, a Vienna abbiamo, diversamente
dall’organizzazione francese, la città mantiene intatto l’anello storico centrale e
realizza un anello protettivo in cui si collocano i principali luoghi di servizio della
città moderna. I più significativi architetti austriaci del momento sono Olbrich e
Hoffman, firmatari entrambi di una secessione che vorrà rinnovare il linguaggio
dell’arte in Austria.
Avviene così una grande apertura culturale, si organizza l’esposizione di molte
opere provenienti da tutto il mondo. E’ un tentativo di unificare le arti e di
recuperare la tradizione artigianale per elevarla al pari delle cosiddette arti
maggiori. Sorge quindi il desiderio di rivalutare l’artigianato, simbolo di importanti
storie e di rispondere, al contempo, alle esigenze di trasformazione della società.
Contemporaneamente avviene il recupero degli elementi decorativi.
Palazzo Stoclel (1905-1911) al suo interno gli elementi d’arredo sono realizzati dai
Fregio della vita)
laboratori artigianali della secessione viennese. (mosaico di Klimt,
WILLIAM MORRIS
Morris fu colui che, in questo momento in cui i prodotti in serie rovinavano l’unicità
AND CRAFTS,
e il “fatto a mano”, ideò l’ART un movimento che seguiva l’idea
della secessione viennese: rendere come prodotto in serie qualcosa prodotto da
artisti importanti, realizzare prodotti dell’industria dietro i quali c’è un progetto di
bellezza. L’idea si rivelò utopica in quanto tali oggetti, creazioni non saranno fruibili
per le persone non ricche.
RAZIONALISMO FORMALE, LE CORBUSIER.
Le Corbusier è considerato uno dei padri del modernismo. Egli fu il più importante
protagonista del razionalismo formale. Con lui vengono ripensate la struttura e la
funzionalità degli edifici. Egli vuole applicare l’idea della precisa modularità
all’uomo, fulcro della creazione. Inventa, così, un prototipo “modulor”, costruito a
partire dalle proiezioni del corpo umano con la sezione aurea. Egli espone cinque
pilotis, tetto-giardino, pianta libera, finestre a naso, facciata libera.
idee: pilotis
Vuole costruire abitazioni su piano con una struttura sopraelevata da pilastri,
costruendo un edificio in aria. (ripensa alla struttura della palafitta). Rompe con
l’architettura tradizionale, nel momento in cui utilizza il cemento armato e rende lo
spazio abitativo in dialogo con l’esterno e non chiuso. Propone un tetto-giardino:
solai piani, costituiti da un terrazzo all’ultimo piano dove l’abitazione entra in
pianta
dialogo con il giardino. Le mura non sono portanti, quindi abbiamo la
libera. In questo modo le pareti sono liberate dalle mura e posso aprire grandi
finestre a nastro perché la struttura portante è garantita dai pilastri in cemento
armato.
LA VILLA SAVOYE (1929-1931)
- Vengono applicati i cinque punti della sua innovazione.
- Costruisce una scala monumentale che porta al vero e proprio piano
sopraelevato.
- La terrazza, priva di pareti murarie e in diretto dialogo con l’esterno, vede il
tetto-giardino.
UNITE D’HABITATION MARSIGLIA (1947-1952)
- Tenta di risolvere il problema dello spazio.
- Idea della città verticale: la struttura è articolata in 18 piani con uno spazio di
circa 130 mt x 24 mt, in cemento a vista
- Tutto è costruito attraverso assi portanti che mostrano il cemento a vista
- Nella parte sottostante si trovano enormi piloni che costruiscono la struttura
sopraelevata, rispetto al piano terra.
- Città dentro l’edificio (negozi, ristoranti ecc)
- Nelle periferie quest’idea viene interpretata in modo sbagliato, utilizzando questi
luoghi per risolvere il problema dello spazio.
CAPPELLA DI NOTRE DAME du HAUT a RONCHAMP (1950-1955)
- Struttura in cemento armato, che garantisce alle pareti di piegarsi
- Struttura a conchiglia
- Struttura gigantesca e pesantissima, dal tetto sopraelevato grazie a dei pilastri
di sostegno che permettono di far entrare la luce con ritagli geometrici.
BAUHAUS
Nel ‘900 l’architetto Walter Gropius, afflitto dal problema dell’architettura, istituisce
una scuola, la Bauhaus, la casa del costruire. Si sviluppa una nuova concezione
della scuola, che diventa fondamentale per l’educazione alla rivoluzione.
FAGUSWERK
Il progetto di Gropius utilizza nuovi materiali, come il metallo ed il cemento armato.
La Fagus werk presenta una parete interamente in vetro. Troviamo addirittura un
angolo libero completamente vetrato.
FABBRICA DI TURBINE DI BERENS
Il primo edificio interessante che costruì Peter Behrens fu con l’utilizzo del ferro e
degli assi metallici rastremati verso il basso. Rappresenta il prototipo di quella
nuova concezione che vede anche una nuova dignità. La fabbrica ha una struttura
templare con il timpano, non più triangolare, ma poligonale. Nel suo atelier Peter
ospiterà giovani architetti ed artisti che provenivano da esperienze espressioniste,
che poi saranno pionieri di questa nuova architettura funzionalista.
SCUOLA DI WEIMAR (1907).
La prima apertura avvenne a Weimar nel 1907. Era già una scuola di arti applicate,
avviata all’inizio del ‘900. La scuola era stata istituita per poter formare artisti ed
architetti nuovi all’insegna dell’emancipazione in cui credevano. L’idea della
Bauhaus nasce dalla necessità di formare, quindi di partire dal basso, formando il