Concetti Chiave
- Il dipinto "Il quarto stato" di Giuseppe Pellizza da Volpedo rappresenta lavoratori fieri e consapevoli, simbolo di dignità e giustizia sociale, avanzando verso la luce del progresso.
- La creazione de "Il quarto stato" ha richiesto un lungo processo di preparazione con studi dal vero e l'uso della tecnica divisionista per dare luminosità e risalto alle figure.
- Il Divisionismo, una tecnica pittorica basata sulla scomposizione del colore, si è diffuso in Italia grazie a Vittore Grubicy, che ha introdotto le teorie di Georges Seurat nel paese.
- Pittori italiani come Giovanni Segantini e Angelo Morbelli hanno utilizzato il Divisionismo per rappresentare scene della vita quotidiana delle classi sociali più umili con sensibilità sociale.
- Giacomo Balla, prima di diventare un pittore futurista, ha applicato la tecnica divisionista nelle sue opere iniziali, raffigurando soggetti complessi come nel dipinto "La pazza".
Indice
Il quarto stato - Lavoratori fieri e consapevoli
La grande tela raffigura un gruppo di braccianti e di lavoratori, fieri e orgogliosi, in lotta. Con il termine quarto stato era chiamata la classe dei lavoratori più umili. I personaggi del dipinto simboleggiano la dignità di chi rivendica i propri diritti e una maggiore giustizia sociale. Per fare comprendere questo rivoluzionario messaggio l’artista Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907) isola dalla massa calma e compatta dei lavoratori in sciopero i capi della rivolta, tre figure quasi monumentali che fa avanzare in primo piano. La scena si svolge in pieno sole al centro di una piazza di paese. Ogni figura proietta ai suoi piedi la sagoma della propria ombra. Ma la luce, in questo caso, ha un valore anche politico e sociale: illumina la massa dei lavoratori che dallo sfondo buio della storia avanza verso la luce del progresso. Al centro, vero perno della composizione, troviamo un uomo con il panciotto, affiancato, in posizione leggermente più arretrata, da un secondo lavoratore più anziano e da una donna scalza che regge in braccio il figlioletto.
Un capolavoro dalla lunga preparazione
Il dipinto ebbe una complessa e lunga preparazione: Pellizza studiò i suoi modelli dal vero, uomini e donne di Volpedo, il suo paese natio, in provincia di Alessandria. Nel 1890 iniziò una serie di lavori preparatori, d’ispirazione sociale, che sfociarono ne Il quarto stato, la versione definitiva dell’opera. Il dipinto fu esposto al pubblico e fu criticato non tanto per il contenuto, in stretto rapporto con i temi del nascente pensiero socialista, quanto per l’assenza di movimento nella composizione e per la tecnica esecutiva, giudicata eccessivamente laboriosa. Infatti, verso la fine del XIX secolo, anche in Italia si andava affermando la tecnica della scomposizione dei colori, già elaborata in Francia dal pittore Georges Seurat con il nome di Puntinismo. Nel nostro Paese si chiamò Divisionismo. Rispetto al Puntinismo, la frammentazione del colore venne applicata in modo meno rigoroso, con risultati di maggiore spontaneità, proprio come ne Il quarto stato, dove Pellizza impiegò la tecnica divisionista per rendere luminoso il paesaggio e dar maggior risalto alle figure in primo piano.
La diffusione del Divisionismo in Italia
La tecnica divisionista fu diffusa in Italia grazie alla figura di Vittore Grubicy (1851-1920). Gallerista, critico, pittore lui stesso, Grubicy fu un colto intellettuale che visitò regolarmente le grandi esposizioni universali. Egli conobbe le opere di Seurat e le sue teorie sul colore, che poi diffuse tra i giovani pittori frequentatori della sua galleria milanese.
Soggetti ispirati alla dura vita quotidiana
La condizione delle classi sociali più umili fu raccontata anche dal pittore Giovanni Segantini (1858-1899)con il dipinto Le due madri].Egli rappresenta un’umile scena di stalla, dove una giovane contadina, seduta su uno sgabello, sembra una «Madonna con Bambino», simbolo dell’amore materno. Sia la mucca con il vitellino, sia la donna con il proprio bimbo addormentato, sono immerse nella stessa atmosfera raccolta, colma di affetto e di sereno riposo. Angelo Morbelli (1853-1919), attratto dal metodo divisionista, fu un pittore molto sensibile ai temi di contenuto sociale: nel suo dipinto In risaia ,come in una inquadratura cinematografica, raffigura decine di donne piegate sotto il sole abbagliante, intente a trapiantare le piantine di riso in ordinate file orizzontali. Dal gruppo di mondine, in primo piano, si stacca e staglia in controluce la sagoma di una giovane che, sospeso il lavoro, è intenta a ricomporsi il bianco copricapo sulla testa. Anche Giacomo Balla (1871-1958), prima di diventare un pittore futurista applicò la tecnica divisionista nelle sue opere d’esordio, come nel dipinto La pazza dove raffigura una donna malata di mente: il corpo, scomposto è in controluce; la donna si trova tra la ringhiera e la porta finestra, che ne riflette sul vetro la sagoma inquietante.Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico del dipinto "Il quarto stato"?
- Come ha preparato Giuseppe Pellizza da Volpedo il suo capolavoro "Il quarto stato"?
- Qual è la tecnica artistica utilizzata da Pellizza nel dipinto "Il quarto stato"?
- Chi ha contribuito alla diffusione del Divisionismo in Italia?
- Quali altri artisti italiani hanno rappresentato temi sociali attraverso il Divisionismo?
Il dipinto simboleggia la dignità dei lavoratori umili che rivendicano i propri diritti e una maggiore giustizia sociale, rappresentando la classe del "quarto stato".
Pellizza ha studiato i suoi modelli dal vero, iniziando una serie di lavori preparatori nel 1890, culminando nella versione definitiva del dipinto.
Pellizza ha utilizzato la tecnica del Divisionismo, una variante del Puntinismo, per rendere luminoso il paesaggio e dare risalto alle figure in primo piano.
Vittore Grubicy ha contribuito alla diffusione del Divisionismo in Italia, essendo un gallerista e critico che ha promosso le teorie di Seurat tra i giovani pittori.
Artisti come Giovanni Segantini, Angelo Morbelli e Giacomo Balla hanno rappresentato temi sociali utilizzando la tecnica divisionista nelle loro opere.