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Concetti Chiave

  • Nel 1915, Giorgio de Chirico e suo fratello tornano in Italia per il servizio militare, ma a causa di un malore, de Chirico rimane in ospedale a Ferrara.
  • A Ferrara, de Chirico incontra Carlo Carrà e insieme danno inizio ufficialmente al movimento della pittura metafisica, trasformando la città in un simbolo di questo stile.
  • Nel dipinto "Muse inquietanti", de Chirico introduce figure femminili ispiratrici dell'arte che si adattano ai tempi moderni, diventando inquietanti.
  • Le muse nel dipinto sono poste su un basamento inclinato di legno, con il castello Estense e due ciminiere sullo sfondo, simboleggiando la fusione tra passato e presente.
  • Elementi distintivi includono una musa con testa di manichino, una musa con maschera africana e altri oggetti come scatole e bastoni di zucchero.

Nel 1915 Giorgio de Chirico e il fratello vennero costretti a tornare in Italia per entrare nell’esercito ma a causa di un malore rimase in ospedale a Ferrare e a loro si unirà anche il pittore Carlo Carrà, in questo momento inizia ufficialmente la metafisica e quindi Ferrara diventa la città metafisica.

Muse inquietanti

Ambientazione esterna con architettura retrostante ma aggiunge a questo spazio le muse, ossia donne ispiratrici dell’arte che però sono state costrette a cambiare per adattarsi ai tempi moderni, diventando quindi mostri inquietati e inquietanti.


Le muse si trovano su un basamento inclinato si tavole di legno, dietro compare il castello Estense di Ferrara e al lato di questa struttura compaiono invece due ciminiere, come se passato e presente si fondessero. Le muse:
1. La musa sul fondo richiama le muse classiche e tradizionali;
2. La musa a sinistra non ha gli arti inferiori, bensì una colonna di pietra con un busto scultoreo e la testa di un manichino sartoriale;
3. La musa al centro è seduta su una scatola blu ma la sua testa, ovvero una maschera africana rossa, sembra che se la sia tolta;
Appaiono anche altri oggetti più particolari come una scatola geometrica che lui rivede come scatole dei dolciumi, oppure un palo che in realtà è un bastone di zucchero.

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