blakman
Genius
1 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • I Sacchi di Burri combinano materia pittorica con tele di juta, creando opere uniche grazie a cuciture e rattoppi.
  • Ogni composizione presenta ritmi diversi grazie ai vari colori e trame dei tessuti, esaltando la sperimentazione materica.
  • Il ciclo iniziato nel 1952 esplora le possibilità di nobilitare materiali umili, conferendo loro significati metaforici.
  • Le lacerazioni nei tessuti riflettono temi esistenziali, risonanti nel contesto post-bellico.
  • Burri, ex prigioniero di guerra, esamina attraverso i Sacchi i concetti di sofferenza, memoria e tempo.

Indice

  1. L'arte dei Sacchi di Burri
  2. Riflessioni esistenziali post-belliche

L'arte dei Sacchi di Burri

I celebri Sacchi di Burri sono opere composite, nelle quali la materia pittorica dialoga con le vecchie tele di juta, rattoppate o bucate e cucite insieme nei modi più disparati. Le composizioni presentano ritmi ogni volta differenti, determinati dal diverso tipo di colore dei tessuti, dalle irregolarità della loro trama, dal disegno secondo il quale sono combinati tra loro. Realizzato a partire dal 1952, il ciclo dei Sacchi è l'esito di una ricerca quasi ossessiva sulle potenzialità della materia e sulla possibilità dell'arte di nobilitare materiali umili, conferendo loro anche una valenza metaforica.

Riflessioni esistenziali post-belliche

Le lacerazioni e le sdruciture dei tessuti evocano in quest'ottica riflessioni di matrice esistenziale di grande attualità nel mondo uscito dal secondo conflitto mondiale. A tale proposito va ricordato che lo stesso Burri aveva iniziato la propria attività artistica in un momento di sofferenza, quando, nel 1943, era prigioniero di guerra in Texas. I Sacchi rivelano l'interesse di Burri per i valori espressivi della materia, con ferite, solchi e strappi che richiamano i concetti di sofferenza, di memoria e del trascorrere del tempo.

Domande e risposte