Concetti Chiave
- Alberto Burri, dopo aver servito come medico durante la Seconda Guerra Mondiale, si dedica all'arte usando materiali poveri come sacchi, simbolo dell'Italia da ricostruire.
- I "sacchi" di Burri rappresentano divisioni sociali e politiche, riflettendo l'anima umana e la società italiana post-bellica.
- Burri utilizza materiali diversi, evolvendosi dai sacchi alla plastica, e crea opere come i "cretti", caratterizzate da fessure sviluppate durante l'asciugatura del materiale.
- Il "Grande Cretto di Gibellina" è un'opera di land art commissionata dopo un terremoto in Sicilia, che commemora una città distrutta ricostruendola simbolicamente.
- Quest'opera monumentale in cemento bianco riproduce le strade e gli isolati della città scomparsa, sottolineando il passaggio del tempo e la memoria storica.
Burri e la seconda guerra mondiale
Burri è un medico che durante la seconda guerra mondiale fa servizio sanitario ai soldati. Passa la seconda guerra mondiale aiutando i soldati al fronte. Ad un certo punto viene catturato dagli americani e portato in America in una base militare come prigioniero militare.
Al suo ritorno in casa dopo la guerra si dedica all’arte, allontanandosi dalla professione sanitaria.
Transizione dall'arte alla società
Le prime opere che fa sono con i sacchi e la prima che fa è con un sacco che gli danno gli americani, con la bandiera americana.
I sacchi rappresentano l’Italia, un sacco bucato che va ricucito. I sacchi sono spesso ricuciti l’uno con l’altro. Parlano della divisione, come ad esempio quella dei fascisti e dei non fascisti. Si parla dell’anima umana, ma anche dell’Italia che va ricostruita. I sacchi sono stoffe povere, spesso i rimasugli rimasti. Richiama poi alla società in genere. L’uso del materiale farà sempre parte della cultura di Burri; arriverà alla plastica. Farà anche un’opera d’arte, con i cosiddetti cretti, delle opere dove viene messo il materiale, che poi asciuga e lascia delle fessure.I cretti e la memoria
I cretti sono o bianchi o neri Quando si asciuga il materiale lascia delle crepe. I grandi cretti sono dei cicli; si dividono, come se fossero vasi sanguigni. Rappresentano anche i solchi del tempo che la memoria lascia su di noi, dell’invecchiamento ecc. Burri viene chiamato a Gibellina, in Sicilia, dove c’è stato un terremoto. L’opera che dovrà fare è commemorativa; un intero paese è distrutto e viene ricostruito in un altro luogo. Il grande cretto è un’opera di land art. Diventa un grande monumento in cemento bianco con delle vie percorribili. Esso ha memoria della città che c’era prima: le crepe coincidono con le strade della città distrutta e le parti corrispondono agli isolati
Domande da interrogazione
- Chi era Burri e quale fu il suo percorso professionale?
- Qual è il significato dei "sacchi" nelle opere di Burri?
- Cosa rappresenta il Grande Cretto di Gibellina e qual è il suo significato?
Burri era un medico che durante la seconda guerra mondiale prestava servizio sanitario ai soldati. Dopo essere stato catturato dagli americani e portato in America come prigioniero, al suo ritorno si dedicò all'arte, abbandonando la professione sanitaria.
I "sacchi" nelle opere di Burri rappresentano l'Italia, un paese da ricostruire, e simboleggiano la divisione e la necessità di ricucire le fratture sociali e politiche, come quelle tra fascisti e non fascisti.
Il Grande Cretto di Gibellina è un'opera di land art che commemora un paese distrutto da un terremoto. Le crepe dell'opera coincidono con le strade della città distrutta, rappresentando la memoria e i solchi del tempo.