Concetti Chiave
- L'opera "Creazione di Adamo ed Eva" di Wiligelmo, realizzata tra il 1099 e il 1106, è un bassorilievo in marmo collocato sulla facciata della Cattedrale di San Geminiano a Modena.
- Le scene scolpite rappresentano passi biblici dalla Genesi, inclusi la creazione di Adamo ed Eva e il Peccato originale, con un forte significato religioso.
- La composizione è suddivisa in quattro parti con una struttura verticale che crea un senso di movimento e unità, grazie anche alle arcatelle romaniche che incorniciano la scena.
- Il volume delle figure, in particolare di Adamo ed Eva, è reso in maniera tridimensionale, conferendo realismo e profondità alla scena, un tratto distintivo del lavoro di Wiligelmo.
- L'opera integra elementi stilistici romanici, con un'attenzione particolare alla realisticità delle figure umane per sottolineare la narrazione biblica e la sua importanza storica e religiosa.
Nome: Creazione di Adamo ed Eva
Data: 1099-1106
Collocazione: facciata della Cattedrale di San Geminiano, Modena
Autore: Wiligelmo
Materiale: marmo
Tecnica: bassorilievo
Dimensioni: 100x282 cm
Indice
Descrizione del bassorilievo
Nel bassorilievo possiamo notare diverse figure in movimento.
Partendo da sinistra un uomo in piedi, scalzo e raffigurato frontalmente, sostiene un libro. Ha la testa attorniata da un’aureola e ha la barba e i capelli lunghi. Egli si trova in mezzo ad una cornice ovoidale, sorretta da due figure umane alate, rappresentate di profilo, in ginocchio e una di fronte all’altra. A fianco ci sono due uomini, uno di fronte all’altro. Quello di sinistra è vestito con una lunga tunica e poggia la mano sulla testa dell’altro uomo, nudo, con un braccio ripiegato sul petto e le gambe leggermente piegate. Sono rappresentati con il viso di tre quarti. Proseguendo verso destra, ci sono tre figure. A sinistra notiamo ancora l’uomo vestito di una tunica, in piedi, mentre con la mano sinistra sta sorreggendo la mano destra della donna a lui davanti. Della donna vediamo solo la parte superiore. È nuda e inclinata verso l’uomo in piedi. La parte inferiore della donna è coperta da un uomo rivolto verso lo spettatore, nudo e coricato su una roccia, con le gambe incrociate e il braccio destro ripiegato sul petto. Nell’ultima scena a destra ci sono le due figure nude, l’uomo e la donna. Essi sono in piedi ed entrambi con la mano destra sorreggono una foglia, con la quale si coprono la zona pubica. L’uomo, di tre quarti, avvicina la mano sinistra alla bocca, nell’atto di mangiare qualcosa, mentre la donna, frontale, allunga la mano sinistra verso un albero, che ha l’altezza degli uomini, sul quale si possono notare dei frutti e un grosso serpente, che si sta aggrovigliando al fusto. Esso rivolge la testa verso le persone. Tutta la scena è sormontata da una successione di arcatelle a tutto sesto (11 in tutto), alcuni con la ghiera decorata. In alcuni punti sullo sfondo emergono le colonne che sorreggono gli archi. Sugli archi scorre una trabeazione lineare e continua.Scene bibliche rappresentate
Le scene rappresentate sono alcuni passi della Bibbia, provenienti in particolare dal libro della Genesi. A sinistra appare Dio Padre, che nella scena a fianco modella a sua immagine e somiglianza Adamo. L’uomo appare goffo. Al centro c’è la rappresentazione della creazione di Eva, che Dio trae dal fianco destro di Adamo addormentato. Nell’ultima scena a destra è rappresentato il Peccato originale, dove Adamo sta mangiando il frutto proibito insieme ad Eva che lo guarda. Il demonio viene rappresentato con le sembianze di un serpente tentatore, aggrovigliato all’albero della conoscenza del bene e del male.
Struttura e composizione
La scena è divisa in quattro parti da lievi linee scavate nel marmo. La rappresentazione è suddivisa in piani. Questo lo possiamo capire da alcuni punti, dove le figure si sovrappongono (figura di Dio che sporge dalla cornice, corpo di Adamo che copre Eva e parte della tunica di Dio, pilastri in terzo piano, coperti dalle figure). La posizione prevalentemente eretta dei personaggi, la presenza dei pilastri e l’albero sono elementi di verticalità. Nella scena centrale, però, Adamo coricato interrompe il ritmo, assumendo una posizione che va in contrasto e che salta all’occhio. Nella prima scena, la posizione leggermente inclinata degli angeli che segue la forma a mandorla della cornice, tende a sottolineare la figura di Dio, facendola quasi emergere dalla rappresentazione. Le proporzioni nelle singole scene sono normali. Solo nell’ultima a destra, però, l’albero non è a grandezza naturale. Le figure nella scena centrale risultano avere delle dimensione più grandi, tanto che viene notata subito dall’osservatore (oltre che per la posa di Adamo e della posizione centrale). Le arcatelle creano un ritmo incalzante, unendo le varie scene in una unica. Esse sono un elemento di simmetria.
Realismo e profondità
Le proporzioni e la presenza dei piani rendono la scena realistica. La sovrapposizione delle figure ci fa percepire il senso di profondità della scena, che appare così più simile al reale. La verticalità crea un ritmo incalzante, dato dal succedersi delle figure e delle arcatelle. Queste in particolare creano un senso di unità, rendendo le varie scene parte di un’unica storia. Le dimensioni maggiori delle figure della scena centrale fanno risaltare di più i personaggi, sottolineando ciò che sta accadendo. Inoltre, l’attenzione è lì catturata anche dal contrasto che crea la posizione di Adamo. Le posizioni delle persone suggeriscono un senso di movimento. Il ritmo ci fa percepire lo scorrere delle scene. Le arcatelle contengono la scena, fungendo quasi da cornice. Il tutto appare in movimento, ma in totale equilibrio.
Volume e tridimensionalità
Il volume sottolinea le rotondità delle membra umane. Esso è morbido e liscio in corrispondenza dei corpi nudi di Adamo ed Eva, mentre appare più contrastante in Dio, catturato dai chiaro scuro della veste e dalla voluminosa barba. Le figure, nonostante sia un bassorilievo, sporgono di molto dalla scena, creando ombre marcate sullo sfondo. In particolare le gambe di Adamo nella prima e nella seconda scena assumono un aspetto tridimensionale, aumentando la profondità. I corpi appaiono formosi. Il volume delle arcatelle, invece, è più rigido e statico.
Il volume rende le figure realistiche. Essendo più voluminose rispetto ad un normale bassorilievo, esse appaiono più simili alla realtà. Il volume in Adamo ed Eva evidenzia il loro aspetto umano, mentre la veste che copre Dio può essere intesa come segno di rispetto da parte dell’autore, che ha preferito lasciare coperte le forme del Signore piuttosto che farle apparire mal scolpite o non degne della sua figura. Il volume più prominente delle scena centrale, ancora una volta, mette in risalto ciò che sta accadendo. La scena appare in movimento, “ammorbidita” dai corpi nudi.
Scopo religioso dell'opera
L’opera ha prettamente uno scopo religioso, in quanto è collocato sulla facciata della Cattedrale di San Geminiano a Modena. Le arcatelle riprendono lo stile romanico, al quale la stessa cattedrale appartiene. L’autore ha riprodotto l’elemento architettonico dei Romani d’eccellenza, al quale lo stile si è poi ispirato. Le figure sono personaggi religiosi. Wiligelmo ha voluto dare importanza a ciò che sta accadendo, ai passi della Bibbia, sottolineando le azioni. Ciò che è importante è la storia. Ma non ha trascurato la realisticità delle figure, che non appaiono del tutto stilizzate, ma ha evidenziato la loro natura umana.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'opera "Creazione di Adamo ed Eva" di Wiligelmo?
- Quali elementi compositivi sono utilizzati per creare un senso di unità nella scena?
- Come viene rappresentato il volume nelle figure di Adamo ed Eva?
- Qual è il significato del volume nella rappresentazione di Dio?
- Qual è lo scopo principale dell'opera e come si relaziona con la sua collocazione?
L'opera rappresenta scene bibliche tratte dal libro della Genesi, focalizzandosi sulla creazione di Adamo ed Eva e il Peccato originale.
Le arcatelle a tutto sesto creano un ritmo incalzante e un senso di unità, collegando le varie scene in un'unica narrazione.
Il volume delle figure è morbido e liscio, evidenziando le rotondità delle membra umane e creando un effetto tridimensionale.
Il volume nella figura di Dio è più contrastante, con chiaro scuri nella veste e una barba voluminosa, suggerendo rispetto e dignità.
L'opera ha uno scopo religioso, essendo collocata sulla facciata della Cattedrale di San Geminiano a Modena, e riprende lo stile romanico, enfatizzando la narrazione biblica.