Concetti Chiave
- Simone Martini fu incaricato nel 1312 di dipingere la Maestà per la Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico di Siena.
- L'affresco rappresenta la Vergine, protettrice di Siena, come una regina in trono, circondata dalla corte celeste dei santi.
- L'opera simboleggia l'armonia necessaria per il buon governo della città, con i santi patroni inginocchiati tra gli angeli.
- L'esecuzione fu interrotta poiché Martini fu chiamato ad Assisi, e riprese il lavoro solo nel 1321.
- Il restauro del 1994 ha rivelato una tecnica mista, con tempera a secco, oli e decorazioni con cristalli e metalli.
La commissione dell'affresco
Per la Sala del Consiglio nel Palazzo Pubblico, poi detta del Mappamondo, il Comune di Siena commissiono nel 1312 a Simone Martini l'affresco con la Maestà, sua prima opera nota. La Vergine, protettrice di Siena, doveva sorvegliare le riunioni del consiglio generale cittadini: solenne come una regina in trono sotto un baldacchino, è attorniata dalla corte celeste dei santi, che costituiscono un modello di accordo per il buon governo della città (in ginocchio, con gli angeli, vi sono i santi patroni).
Interruzione e ripresa dei lavori
L'esecuzione dell'opera fu interrotta a causa della chiamata di Simone Martini ad Assisi per la cappella di San Martino. Il pittore potè ritornare al lavoro solo nel 1321, mentre era anche al servizio della corte angioina di Napoli. Grazie al restauro concluso nel 1994 si è potuto analizzare la tecnica, che è di tipo misto: vi sono ritocchi di tempera a secco e oli, per creare effetti di trasparenza, e applicazioni di cristalli, vetri colorati, metalli e stucco di oro poi decorato con punzoni.