Concetti Chiave
- L'affresco Maestà di Simone Martini, situato nel Palazzo Pubblico di Siena, è stato commissionato dal governo comunale intorno al 1310.
- Rappresenta la Vergine in trono con Gesù Bambino sotto un baldacchino variopinto, sostenuto da angeli, apostoli e santi, con un tema di finalità civica.
- I gradini del trono contengono iscrizioni che richiamano i principi di buon governo, identificando la Vergine con l'anima di Siena.
- L'uso di tessuti tipici dei tornei di Siena nel baldacchino conferisce all'opera un aspetto più laico e civico.
- Simone Martini introduce profondità e tridimensionalità attraverso dettagli come la disposizione delle aureole e la scena vista come da una finestra.
L'opera di Simone Martini
L’opera che si trova a Siena, sulla parete di fondo della Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico, fu commissionata a Simone Martini dal governo comunale intorno al 1310. L’affresco rappresenta la Vergine in trono con Gesù Bambino sotto un baldacchino molto variopinto, sorretto da angeli, apostoli e santi. Esso è incorniciato da una larga fascia con medaglioni fra cui si distingue quello che si trova al centro,in basso, rappresentante la Vecchia e la Nuova Legge.
Dettagli e finalità civiche
Il tema della maestà era molto frequente nelle opere pittoriche degli artisti del tempo, ma questa ha una particolarità: essa ha una finalità civica che si desuma da diversi dettagli.
Innanzitutto, sui gradini del trono della Vergine è riportata un’iscrizione che ricorda i principi mortali e religiosi del buon governo e da cui si capisce che la Vergine viene identificata con l’anima stessa di Siena.
Lo stesso concetto si trova nell’iscrizione che compare alla base dell’affresco. Inoltre, il baldacchino si ispira ai tessuti d’apparato in uso a Siena durante i tornei o le feste della città e anche questo particolare contribuisce a dare all’insieme un aspetto meno religioso e più laico.Profondità e autonomia artistica
Nell’affresco si nota anche una ricerca di profondità. Infatti l’ aspetto tridimensionale dell’ambiente viene ottenuto tramite la seconda incorniciatura per cui si ha l’impressione di vedere la scena come se fossimo posti ad una finestra aperta: una sorta di processione che si arresta davanti l’osservatore per permettere ai due angeli e ai santi protettori della città di rendere omaggio alla Vergine. Per questo motivo i i sostegni del baldacchino non sono conficcati in terra ma tenuti da alcuni personaggi. Da notare anche che le aureole non seguono una simmetria geometrica come nella Maestà di Duccio da Buoninsegna; la loro simmetria è piuttosto cromatica; a volte esse si avvicino o addirittura si sovrappongono fino a nascondere in parte la figura retrostante e anche questo contribuisce a dare l’idea di profondità.
In sintesi, osservando questo affresco, si può affermare che, pur essendo stato allievo di Duccio, Simone Martini dimostra di aver raggiunto un suo proprio grado di autonomia artistica
Domande da interrogazione
- Qual è la particolarità della Maestà di Simone Martini rispetto ad altre opere simili del tempo?
- Come viene rappresentata la profondità nell'affresco di Simone Martini?
- In che modo Simone Martini dimostra la sua autonomia artistica rispetto al suo maestro Duccio?
La Maestà di Simone Martini ha una finalità civica, evidenziata da dettagli come l'iscrizione sui gradini del trono della Vergine che ricorda i principi del buon governo e identifica la Vergine con l'anima di Siena.
La profondità è ottenuta tramite una seconda incorniciatura che dà l'impressione di una scena vista da una finestra aperta, con aureole che si sovrappongono e un baldacchino sorretto da personaggi, non conficcato in terra.
Simone Martini dimostra la sua autonomia artistica attraverso l'uso di elementi laici, la ricerca di profondità e una simmetria cromatica delle aureole, differenziandosi dalla simmetria geometrica presente nella Maestà di Duccio.