Concetti Chiave
- La pala d'altare di Coppo di Marcovaldo raffigura l'arcangelo Michele e sei riquadri con le sue storie, originariamente per la chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate, Toscana.
- Il fondo dell'opera, ora annerito, era originariamente in argento meccato, una tecnica che imitava l'oro attraverso una vernice gialla trasparente.
- L'iconografia bizantina mostra Michele in trono, con ali spiegate e vestito da dignitario imperiale, ma con una lancia al posto della tradizionale verga orientale.
- Le storie seguono uno schema a S, tipico bizantino, illustrando eventi significativi come il giudizio finale e il miracolo compiuto da Michele.
- Nonostante l'influenza bizantina, si notano innovazioni occidentali nelle storie, con maggiore espressività, senso spaziale e movimento.
Indice
L'arte di Coppo di Marcovaldo
Una delle pale d’altare più belle di Coppo di Marcovaldo rappresenta l’arcangelo Michele circondato da sei riquadri con le sue storie, dipinta per la chiesa di Sant’Angelo a Vico l’Abate, in Toscana. Il fondo, ora annerito, era in argento meccato, cioè una foglia sottile d’argento ricoperta da una vernice trasparente gialle che simulava l’oro.
Iconografia bizantina e innovazioni
Secondo l’iconografia bizantina, l’arcangelo è in trono con le ali spiegate, vestito come un dignitario imperiale (mentre in Occidente è raffigurato come un guerriero) e col globo crucifero simbolo del potere di Cristo nelle sfere celesti, ma nella mano destra ha la lancia al posto della verga orientale.
Storie e dettagli artistici
Le storie seguono un andamento a S partendo da destra(tipicamente bizantino): nel primo riquadro Dio consegna la verga a san Michele; nel secondo questi soprintende alla preparazione del Trono celeste, simbolo del Giudizio finale; nel terzo combatte il demonio; nel quarto compie un miracolo; nel quinto appare a un vescovo e nel sesto il papa Gregorio Magno gli dedica Castel Sant’Angelo a Roma. Nella figura centrale predominano ancora tratti bizantini (suddivisione geometrica dei volumi operata da contorni netti e colori contrastanti, assenza di prospettiva e linearismo che schiacciano la figura); il viso è però più umano e meno rigido di quelli orientali. Le novità si colgono nelle storie, caratterizzate da una maggiore espressività, senso spaziale, vivacità narrativa e movimento,tutti elementi occidentali.