Pietro32819
Ominide
10 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il periodo Romanico in Italia segna una rinascita economica e sociale con la costruzione di imponenti cattedrali, simbolo di potere e maestosità, ispirate all'arte romana.
  • Il Romanico settentrionale, sviluppatosi in Lombardia, Piemonte ed Emilia, è caratterizzato da un'architettura monumentale con decorazioni scultoree, e abbazie benedettine come la Sacra di San Michele.
  • La tipica chiesa romanica è lunga, divisa in tre navate, con elementi come cripte, matronei, pilastri compositi e contrafforti, e presenta facciate decorate con loggiati e rosoni.
  • Il Romanico centrale, particolarmente in Toscana, presenta influenze orientali, con ariosità nei loggiati e facciate bicrome di marmo bianco e verde, diffondendosi in Liguria, Corsica e Sardegna.
  • Il Romanico meridionale in Puglia e Sicilia fonde influenze nordiche, bizantine e islamiche, con cattedrali dai decori geometrici e mosaici, come la cattedrale di Monreale in stile arabo-normanno.

Indice

  1. Stabilità e sviluppo economico
  2. Architettura e potere politico
  3. Romanico settentrionale e architettura
  4. Caratteristiche delle chiese romaniche
  5. Romanico centrale e influenze orientali
  6. Torre di Pisa e architettura
  7. Normanni e architettura in Puglia e Sicilia
  8. Stile arabo-normanno e mosaici

Stabilità e sviluppo economico

Dopo il Medioevo, con l’arrivo dei Romani, in Italia si ha una stabilità politica, economica e sociale; l’aumento delle temperature favorirono la ripresa dell’agricoltura, migliorata con l’introduzione di nuove tecniche agricole come l’aratro a versoio. Queste nuove tecniche favoriscono un incremento demografico e quindi un ripopolamento dei centri abitati, che comporta anche uno svilupparsi di una nuova economia basata sull’artigianato e il commercio. La ricchezza e la potenza raggiunta dalle comunità si manifestano soprattutto nella costruzione delle cattedrali, realizzate in un nuovo stile definito Romanico, stile che fa riferimento alla maestosità dell’arte romana.

Architettura e potere politico

Le città erano circondate da mura difensive con torri e merlature. All’interno delle mura, le famiglie più potenti costruivano le case-torri (dimore fortificate, sviluppate in altezza). Al centro, soprattutto nel Nord Italia, sorgeva il broletto (edificio a carattere civile, composto da un portico al piano terra e una sala soprastante conosciuta anche come arengario). Inoltre, nelle città non poteva mancare la cattedrale, cuore fisico e simbolico della città. All’esterno delle città sorgevano castelli per le famiglie più ricche e potenti, come le abbazie. Queste, in particolare, assumono forme sempre più grandiose, tanto da diventare centri di produzione culturale. Dal punto di vista politico, il Sacro Romano Impero era in mano alla dinastia sassone degli Ottoni. Questi, tentando di sottomettere la Chiesa, provocarono la cosiddetta lotta per le investiture, terminata nel 1122 con il concordato di Worms, che separava il potere temporale da quello spirituale. Nel frattempo però, nacquero i Comuni, città a favore di un’amministrazione locale su base elettiva. Sorgono anche le Repubbliche marinare (Pisa, Genova, Venezia e Amalfi), città che intensificano gli scambi economici e culturali con l’Oriente. Nel frattempo, il Sud Italia, era diviso tra il dominio arabo, quello bizantino e i ducati longobardi, ma successivamente conquistato dai Normanni. Qui, fondarono il Regno di Puglia e Sicilia. Questo periodo è noto, anche, per i pellegrinaggi, di cui la prima crociata in Terrasanta con l’obiettivo di liberare il Santo Sepolcro dalla dominazione turca. Ma, grazie ad essi, il Romanico si diffonde, tanto da definirlo europeo.

Romanico settentrionale e architettura

Il Romanico settentrionale comprende la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia. Qui, si sviluppa un’architettura monumentale. L’architettura diventa parte integrale, infatti la decorazione è quasi sempre scultorea. Fuori dai centri abitati sorgono numerose abbazie benedettine, tra cui la Sacra di San Michele.

Caratteristiche delle chiese romaniche

La tipica chiesa romanica si sviluppa in senso longitudinale ed è divisa in tre navate (con o senza transetto). All’interno presenta più livelli: sotto il presbiterio (l’area in cui è situato l’altare), si trova la cripta, mentre sopra le navatelle si può trovare il matroneo (area dedicata alle donne), composto da strette finestre chiamate monòfore. Al posto delle colonne ci sono i pilastri compositi, sostegni formati da sottili semicolonne accostate a un pilastro cruciforme. All’esterno ci sono i contrafforti, altri pilastri, in corrispondenza di quelli della navata, con la funzione di assorbire le spinte orizzontali degli archi e delle volte. All'incrocio tra navata e transetto si può trovare una cupola, il cui estradosso curvo è racchiuso da un tiburio. Al centro dell’abside è invece collocata la cattedra vescovile. Lungo la navata si trova l’ambone. Nella facciata si trovano i loggiati sorretti da colonnine e il rosone. Nel portale d'ingresso, è presente un bassorilievo sui fianchi e sul timpano, è strombato (cioè con i lati divergenti verso l’esterno), oppure inquadrato da una copertura sporgente detta pròtiro.

Fu progettata dall’architetto lombardo Lanfranco e completato con i rilievi dello scultore Wiligelmo. Essa è formata da una facciata a salienti, forata dal rosone. Due massicci contrafforti, che evidenziano la divisione delle tre navate, sporgono dal prospetto, così come l’ampio protiro a due livelli. Questo, sorretto da leoni stilofori di epoca romana, crea un forte chiaroscuro. Inoltre, sono scavate delle loggette ad argo, divise in tre arcatelle minori. Sul fianco destro della cattedrale si apre un secondo ingresso coperto da un protiro ancora più profondo di quello della facciata principale. Alla fine del fianco sinistro si innalza un campanile chiamato Ghirlandina, alto 86 metri e separato dalla struttura della Chiesa.

Romanico centrale e influenze orientali

Il Romanico centrale, comprende l’Italia centrale, specialmente in Toscana. Lo stile è diverso da quello lombardo, meno massiccio e con più elementi di derivazione orientale. Uno dei linguaggi più riconoscibili è quello che si forma a Pisa. La sua originalità è legata, come per Venezia, alle tante influenze esterne che arrivavano attraverso gli scambi commerciali. Il Romanico pisano è caratterizzato dall’ariosità dei loggiati e dalla bicromia di influenza islamica, ottenuta alternando marmo bianco e verde scuro. Esso si diffonderà in Liguria, in Corsica e in Sardegna. A Firenze invece, la bicromia è usata per realizzare sulle facciate disegni geometrici composti da riquadri e archi, utilizzati anche nei pavimenti cosmateschi. Come la scultura, anche la pittura è al servizio dell’architettura: si trova nelle absidi, nelle pareti e sulle volte, e racconta storie sacre del Vecchio e Nuovo Testamento. Lo stile delle immagini mostra sempre un’impostazione bizantina: le figure sono frontali, prive di volume e ieratiche.

Torre di Pisa e architettura

Fu iniziata da Bonanno Pisano, nel 1173. Il progetto comprendeva che avrebbe dovuto riprendere lo schema della facciata e del battistero attraverso il basamento con archi ciechi e livelli sovrapposti di loggiati con archetti. Tuttavia, quando la fabbrica era giunta al primo piano si verificò un cedimento del terreno, che ne provocò l’inclinazione con l’interruzione dei lavori. Successivamente, la costruzione fu ripresa da Giovanni di Simone e terminata nella seconda metà del XIV secolo da altri costruttori con la realizzazione di sei ordini di loggiati sopra lo zoccolo pieno e una cella campanaria di diametro minore. Nel forte spessore murario corre una scala che arriva fino in cima. Nonostante tutto il tempo impiegato, la torre ha mantenuto l’originario stile romanico pisano che unisce elementi classici a suggestioni orientali, come le tante decorazioni geometriche a intarsio che abbelliscono il basamento.

Normanni e architettura in Puglia e Sicilia

I Normanni, in Puglia e in Sicilia, sviluppano un’architettura ricca di influenze nordiche mescolate ai linguaggi già presenti. In Puglia, luogo d’eccellenza per l’imbarco verso la Terrasanta, le forme del Nord Europa (come la pianta a croce commissa) si uniscono agli elementi lombardi portati dai pellegrini e a quelli bizantini già presenti prima della conquista normanna. Ci sono maestose cattedrali in pietra bianchissima in cui il Romanico si esprime in tutta la sua potenza. In Sicilia: l’isola aveva già subito la dominazione bizantina e quella araba. Nelle grandi cattedrali, come quelle di Monreale e Cefalù, la planimetria è normanna, così come la facciata turrita, ma i decori sono islamici e i mosaici bizantini. Gli edifici presentano esterni sobri e massicci e interni scintillanti e preziosi. Diverso è il caso delle piccole chiese, perché l’edificio è spoglio sia all’interno come all’esterno.

Stile arabo-normanno e mosaici

Lo stile è arabo-normanna, fu realizzato dal re normanno Guglielmo II tra il 1172 e il 1185. Essa ha la facciata turrita, con una pianta a croce commissa, di cui presenta tre navate e ampio transetto terminale da cui emergono i volumi semicilindrici delle absidi. Queste, sono percorse da un raffinato intreccio di archi a sesto acuto con decori geometrici di derivazione araba. All’interno le navate, prive di matronei, sono divise da archi a sesto acuto sostenuti da colonne corinzie sormontate da pulvini bizantini. Presenta capriate a vista, senza divisione in campate. L’interno è quasi paleocristiano. I mosaici dorati si sviluppano su tre registri. Inoltre, all’interno è rappresentato Cristo Pantocratore, largo oltre 13 metri e alto 7 metri, rappresentato a braccia aperte con un mantello azzurro (simbolo della natura umana) e una tunica rossa (simbolo nella natura divina). Sotto i mosaici si trova un alto rivestimento in lastre di marmo separate da fasce con motivi geometrici. Le stesse fasce rivestono gran parte delle colonnine del grande chiostro posto, come di norma, a destra della chiesa. i 26 archi di ogni lato sono sostenuti da colonnine binate.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dell'architettura Romanica in Italia?
  2. L'architettura Romanica in Italia si caratterizza per la costruzione di cattedrali monumentali, l'uso di nuove tecniche costruttive come l'aratro a versoio, e l'introduzione di elementi decorativi scultorei. Le chiese romaniche sono tipicamente longitudinali, divise in tre navate e presentano elementi come cripte, matronei, pilastri compositi e contrafforti. Inoltre, le facciate sono decorate con loggiati, rosoni e portali strombati o con protiri.

  3. Come si manifesta la ricchezza delle comunità italiane nel periodo Romanico?
  4. La ricchezza e la potenza delle comunità italiane nel periodo Romanico si manifestano principalmente attraverso la costruzione di imponenti cattedrali in stile Romanico, che riflettono la maestosità dell'arte romana. Queste strutture, oltre a essere luoghi di culto, diventano simboli del potere e della prosperità delle città.

  5. Qual è l'importanza delle abbazie nel periodo Romanico?
  6. Nel periodo Romanico, le abbazie assumono un ruolo centrale come centri di produzione culturale. Oltre alla loro funzione religiosa, diventano luoghi di studio, di conservazione del sapere e di diffusione delle nuove tecniche agricole e costruttive. Le abbazie più note, come la Sacra di San Michele, sono esempi di architettura monumentale e di decorazione scultorea.

  7. Quali sono le differenze tra il Romanico settentrionale e quello centrale in Italia?
  8. Il Romanico settentrionale, che comprende regioni come Lombardia, Piemonte e Emilia, si caratterizza per un'architettura monumentale con una forte componente decorativa scultorea. Al contrario, il Romanico centrale, particolarmente in Toscana, presenta uno stile meno massiccio e con maggiori influenze orientali, come dimostrato dall'ariosità dei loggiati e dalla bicromia delle facciate, influenzate dall'arte islamica.

  9. Come si è diffuso lo stile Romanico in Europa?
  10. Lo stile Romanico si è diffuso in Europa grazie ai pellegrinaggi e alle crociate, come la prima crociata in Terrasanta, che avevano l'obiettivo di liberare il Santo Sepolcro dalla dominazione turca. Questi movimenti favorirono gli scambi culturali e economici tra l'Italia e l'Oriente, permettendo così la diffusione dello stile Romanico, che divenne un fenomeno europeo.

Domande e risposte