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Concetti Chiave

  • L'affresco "Resurrezione e noli me tangere" di Giotto si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova, realizzato tra il 1303 e il 1305.
  • La scena religiosa include Gesù appena risorto, caratterizzato dalle ferite della crocifissione e accompagnato da angeli seduti su una tomba marmorea.
  • Il paesaggio spoglio sullo sfondo contrasta con la rinascita rappresentata dalla vegetazione rigogliosa vicino a Gesù.
  • Giotto utilizza espressioni facciali forti per trasmettere emozioni, con la donna incredula e gli angeli lieti e composti.
  • La tecnica pittorica comprende l'uso del panneggio realistico, chiaroscuro e l'anacronismo delle vesti per conferire realismo alla scena.

Indice

  1. Descrizione dell'affresco
  2. Elementi simbolici e tecnici

Descrizione dell'affresco

Questo affresco si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova ed è stato realizzato da Giotto tra il 1303 e il 1305.

La scena rappresentata è di tipo religioso e agiografico: alcuni personaggi infatti hanno il capo circondato dall’aureola.
In primo piano troviamo una donna coperta da un velo color borgogna accasciata a terra, che tende le mani verso il protagonista della rappresentazione, collocato al margine destro dell’affresco: quest’uomo, che possiamo identificare in Gesù, è vestito con una tunica bianca con i bordi in oro ed è probabile pensare che sia appena stato crocifisso, perché sulle mani e i piedi porta le ferite provocate dai chiodi.

Nella mano sinistra tiene uno stendardo. L’ipotesi che sia appena risorto è avvalorata dalla presenza di due angeli sulla sinistra, che siedono su una tomba marmorea: inoltre le lori vesti sono identiche a quelle di Cristo. Nelle mani entrambi gli angeli tengono uno strumento a fiato, forse un flauto. Davanti alla tomba quattro personaggi stanno dormendo appoggiati al terreno o al marmo.

Elementi simbolici e tecnici

Nello sfondo Giotto inserisce un paesaggio spoglio e deserto, che si contrappone alla rigogliosità degli arbusti vicino all’uomo risorto, proprio per indicare la rinascita. Nel cielo notturno brillano le stelle, ora difficilmente distinguibili a causa del deterioramento dell’affresco. I volti dei personaggi sono fortemente espressivi: la donna è incredula di fronte alla resurrezione e tende la braccia verso l’uomo, che invece la respinge con un gesto della mano. Per evidenziare il sonno profondo in cui sono assorte le figure ai piedi del sepolcro, le mani di alcuni sono appoggiate sotto la testa e dai loro volti non traspare nessuna emozione. Gli angeli invece hanno un’espressione lieta e sono composti.

L’affresco è costruito sull’opposizione tra la linea del braccio dell’uomo risorto e quella del paesaggio sullo sfondo, che è parallela al braccio dell’angelo più a sinistra. Le vesti dei personaggi sono anacronistiche: infatti vengono utilizzati i capi d’abbigliamento tipici del Trecento in un dipinto dove è rappresentato un episodio risalente a più di mille anni prima. Giotto rende la scena realistica anche attraverso il panneggio delle vesti e il chiaroscuro con le ombre colorate. L’affresco è stato realizzato con la tecnica a giornate, introdotta da Giotto stesso nella realizzazione delle Storie di Francesco del cantiere di Assisi.

Domande da interrogazione

  1. Dove si trova l'affresco "Resurrezione e noli me tangere" di Giotto?
  2. L'affresco si trova nella Cappella degli Scrovegni a Padova ed è stato realizzato tra il 1303 e il 1305.

  3. Quali elementi iconografici caratterizzano l'affresco di Giotto?
  4. L'affresco presenta elementi religiosi e agiografici, come l'aureola intorno ai capi dei personaggi, Gesù con una tunica bianca e ferite da crocifissione, due angeli con strumenti a fiato, e un paesaggio che simboleggia la rinascita.

  5. Come Giotto ha reso la scena realistica nell'affresco?
  6. Giotto ha reso la scena realistica attraverso il panneggio delle vesti, l'uso del chiaroscuro con ombre colorate, e l'opposizione tra le linee del braccio di Gesù e il paesaggio sullo sfondo.

  7. Qual è la tecnica utilizzata da Giotto per realizzare l'affresco?
  8. Giotto ha utilizzato la tecnica a giornate, che aveva introdotto nella realizzazione delle Storie di Francesco del cantiere di Assisi.

Domande e risposte