Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il Duomo di Orvieto, costruito nel XIII secolo, è un simbolo di prestigio, posizionato su una rupe di tufo per essere visibile da lontano.
  • La leggenda narra che la cattedrale fu eretta per custodire il corporale macchiato di sangue del miracolo di Bolsena del 1263.
  • La facciata gotica progettata da Lorenzo Maitani si ispira al Duomo di Siena, integrando elementi del gotico francese, con tre portali unici e una struttura a trittico.
  • L'interno del Duomo, iniziato nel XIII secolo, presenta coperture a capriate e colonne con zebratura orizzontale, simili a quelle di Santa Croce e del Duomo di Firenze.
  • La posizione e l'architettura del Duomo creano un effetto visivo unico, con la facciata che appare improvvisamente in tutta la sua bellezza da una stretta via d'accesso.

Indice

  1. La cattedrale di Orvieto
  2. Il miracolo di Bolsena
  3. Lorenzo Maitani e la facciata
  4. Dettagli architettonici del duomo
  5. L'interno del duomo
  6. Relazione tra duomo e città

La cattedrale di Orvieto

Nel periodo di maggior importanza politica, cioè nel XIII secolo, la città di Orvieto si dotò di una delle cattedrali più imponenti, in grado di sovrastare l’intero abitato, eretta come simbolo del prestigio cittadino su di una rupe di tufo in modo tale che potesse essere scorta anche molto da lontano.

Il miracolo di Bolsena

Secondo la tradizione la chiesa sarebbe stata costruita come un grande reliquario per contenere il corporale macchiato di sangue a seguito del miracolo di Bolsena.

Secondo la leggenda, nel 1263, un prete si stava recando dalla Boemia i pellegrinaggi verso Roma per trovare una risposta al suo dubbio sulla transustanziazione (cioè la presenza reale di Gesù Cristo nell’Ostia consacrata). Si fermò a Bolsena, non lontano da Siena, per celebrare la messa e durante la cerimonia al momento della consacrazione l’ostia inizio a stillare gocce di sangue.

Lorenzo Maitani e la facciata

L’autore della facciata, la più bella del gotico italiano, è Lorenzo Maitani che aveva conosciuto il progetto di Arnolfo da Cambio per la cattedrale di Siena e che aveva anche avuto contatti diretti con il gotico francese. Infatti, la parte superiore del Duomo di Orvieto s’ispira al Duomo di Siena, anche se mostra più coerenza stilistica.

Dettagli architettonici del duomo

Ogni singola parte della facciata è funzionale e coordinata al risultato finale, a parte i mosaici, previsti nel progetto originario, ma poi rifatti in modo tale da costituire un contrasto con tutto il resto. I tre portali strombati ci rimandano a quelli di Siena, anche se il rapporto fra altezza e larghezza non è lo stesso. Infatti, quelli laterali sono stretti e con arcate a sesto acuto, mentre quello centrale è più aperto, lascia trasparire una maggiore luminosità ed ha un acro a tutto sesto. I tre portali sono inquadrati da quattro pilastri: quelli alle estremità sono più grossi, mentre quelli centrali sono più sottili e più alti, in accordo con l’altezza della cuspide centrale e sono coronati da guglie. La verticalità viene in parte frenata da alcuni elementi architettonici trasversali: la cornice che attraversa l’intera superficie all’altezza dei portali, l’altra cornice che costituisce la base della cuspide centrale, la loggetta e le nicchie contenenti ciascuna una statua e che incorniciano il rosone. Nell’insieme questa grande facciata con tre cuspidi può essere paragonata a un trittico o a un reliquiario. Essa è rivolta a occidente, come tutte le chiese dell’epoca, è questo la espone a una luce particolare nel pomeriggio.

L'interno del duomo

L’interno, che è stato iniziato verso la fine del XIII secolo, ha una copertura a capriate. Le arcate che dividono le navate poggiano su colonne con zebratura orizzontale che non attira troppo l’attenzione del visitatore. Esse sono sovrastate da un ballatoio come in Santa Croce o nel Duomo di Firenze.

Relazione tra duomo e città

Fra il duomo e la città esiste un rapporto calcolato nei minimi dettagli. Provenendo da una via laterale, il visitatore ha una visione d’angolo che permette di percepire la fiancata percorsa da strisce orizzontali di due colori, di notare esterno a forma semicilindrica delle cappelle oppure l’altezza della navata centrale. La facciata, invece, vista dalla parte posteriore e come se non avesse nessuna corrispondenza strutturale con tutto il resto, eccetto la suddivisione in tre parti. Se invece si proviene da una stretta via che giunge proprio davanti, prima la facciata ci appare parzialmente, poi a un tratto ce la troviamo davanti nella sua splendida bellezza creando anche un contrasto con la piccola strada da cui si proviene.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza storica del Duomo di Orvieto?
  2. Il Duomo di Orvieto fu costruito nel XIII secolo come simbolo del prestigio cittadino, eretto su una rupe di tufo per essere visibile da lontano, durante il periodo di maggior importanza politica della città.

  3. Qual è la leggenda legata alla costruzione del Duomo di Orvieto?
  4. La leggenda narra che il Duomo fu costruito per contenere il corporale macchiato di sangue del miracolo di Bolsena, avvenuto nel 1263, quando un'ostia iniziò a stillare sangue durante una messa celebrata da un prete in pellegrinaggio.

  5. Chi è l'autore della facciata del Duomo e quali influenze ha avuto?
  6. L'autore della facciata è Lorenzo Maitani, che si ispirò al progetto di Arnolfo da Cambio per la cattedrale di Siena e al gotico francese, creando una facciata che mostra coerenza stilistica e funzionalità.

  7. Quali sono le caratteristiche architettoniche principali della facciata del Duomo?
  8. La facciata presenta tre portali strombati, pilastri di diverse dimensioni, una cornice trasversale, una loggetta, nicchie con statue e un rosone, creando un effetto simile a un trittico o un reliquiario.

  9. Come si integra il Duomo con la città di Orvieto?
  10. Il Duomo è progettato per avere un rapporto calcolato con la città, offrendo diverse prospettive a seconda del punto di vista, con una facciata che appare in tutta la sua bellezza quando si arriva da una stretta via frontale.

Domande e risposte