blakman
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Concetti Chiave

  • Paolo Uccello utilizza la prospettiva non per realismo ma per creare effetti surreali, come nella Battaglia di San Romano.
  • L'opera, composta da tre tavole, fu commissionata da Cosimo de Medici per celebrare la morte di Niccolò Mauruzi da Tolentino.
  • Nel Disarcionamento di Bernardino della Ciarda, le lance a terra evocano un disegno pavimentale, mentre quelle in aria creano quinte sceniche.
  • I volumi, semplificati da una luce uniforme, rivelano un fondamento geometrico, soprattutto negli studi dei cavalli.
  • Il rigido schema prospettico offre una visione statica e senza tempo, trasformando il dipinto in una scena fiabesca e misteriosa.

Indice

  1. Paolo uccello e la prospettiva
  2. Il disarcionamento di Bernardino

Paolo uccello e la prospettiva

Paolo di Dono, detto Paolo Uccello fu appassionato studioso di prospettiva, che usò come un mezzo non per rendere realistico lo spazio dipinto, ma per deformarlo in modo da creare suggestivi scorci surreali. Così accade nella Battaglia di San Romano. L’opera, composta da tre grandi tavole oggi non più visibili insieme, fu eseguita tra il 1435 e il 1440 per Cosimo de Medici,che voleva celebrare la morte del condottiero fiorentino Niccolò Mauruzi da Tolentino nella battaglia di San Romano.

Il disarcionamento di Bernardino

Nel Disarcionamento di Bernardino della Ciarda le lance a terra, spezzate, sono disposte in modo da evocare il disegno di un pavimento; quelle in aria creano una sorta di quinte laterali, stagliandosi nette sullo sfondo scuro; i volumi, a causa di una luce fredda e uniforme che non ha origine precisa, sono semplificati e come ritagliati, fino a rivelare il proprio fondamento geometrico. E’ soprattutto nei cavalli che si nota lo studio volumetrico, come emerge dai diversi punti di vista con cui sono ritratti i destrieri. Anzichè rendere il caos e il dinamismo della scena, il rigido schema prospettico blocca le figure come in un’istantanea: la prospettiva e la luce, da mezzi per eccellenza per imitare il vero, diventano strumenti simbolici che caricano di mistero e fascino le immagini e le trasportano in una dimensione senza tempo; il dipinto sembra la messa in scena di tante piccole statue, di personaggi di una fiaba pietrificati per sempre; a questo contesto allude anche il paesaggio sullo sfondo, del tutto tardogotico.

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