Concetti Chiave
- La Basilica di San Marco fu inizialmente costruita nel IX secolo e subì diversi rifacimenti, con un'importante ricostruzione nel 1063 su modello delle chiese bizantine.
- La struttura presenta una pianta a croce greca con cupole centrali, arricchita da decorazioni di marmi, mosaici e sculture preziose, che si sono evolute nel tempo.
- La facciata è caratterizzata da arcate gotiche e colonne policrome, con dettagli come i famosi quattro cavalli di bronzo dorato portati da Costantinopoli dopo la quarta crociata.
- All'interno, i mosaici coprono le cupole e le pareti, creando un effetto iconografico che sottolinea l'unità dell'edificio, tipico delle chiese bizantine.
- Nel Tesoro della Basilica si trovano preziosi reliquiari e oggetti artistici di origine bizantina, molti dei quali provenienti da Costantinopoli.
Indice
Origini e ricostruzione della basilica
La prima basilica dedicata a Marco Evangelista, probabilmente a croce greca, fu innalzata al tempo di Giovanni Partecipazio e la sua decorazione fu ultimata nell'883.
Semidistrutta da un incendio in seguito alla sommossa che abbatté il Doge Pietro IV Candiano (976), fu restaurata due anni più tardi per volere di Pietro Orseolo I, ma l'edificio attuale al tempo di Domenico Contarini, che nel 1063 demolendo in parte la basilica precedente e del tutto attigua chiesa di San Teodoro, diede inizio alla nuova grandiosa costruzione sul modello della chiesa dei Dodici Apostoli, martyrium e nello stesso tempo luogo di sepoltura preferito dagli imperatori bizantini, costruita per Giustiniano da Antemio di Tralle e rinnovata nel secolo X.
Consacrazione e decorazione della basilica
Solennemente consacrata nel 1094, la nuova basilica Marciana ebbe pianta a croce greca, con una cupola su ciascuno dei due bracci e una quinta centrale all'intersezione.
Le cupole su bassi tamburi traforati da finestrelle, furono rialzate nel secolo XIII, rivestite di lastre di piombo e coronate di lanterne.
Un atrio circonda su tre lati il braccio occidentale.
La decorazione con marmi preziosi, mosaici e sculture fu iniziata sotto il doge Domenico Selvio, intorno al 1071, e proseguì per secoli con continue aggiunte di preziose opere d'arte.
Facciata e decorazioni esterne
La facciata appare scandita, nella parte inferiore, da cinque grandi arcate, sotto le quali si aprono i portali inquadrati da gruppi di colonne policrome su due ordini, più due arcatelle laterali su colonne isolate. Al di sopra corre la balconata, e più indietro altre colonne reggono le cinque arcate del registro superiore, sormontate da un coronamento gotico di edicole e pennacchi, statue e trafori.
I due ordini di arcate risvoltano sui fianchi settentrionale e meridionale. Al centro della balconata sono i quattro cavalli di bronzo dorato che il doge Enrico Dandolo inviò da Costantinopoli al tempo della quarta crociata (1204).
A partire della seconda metà del secolo XII, le cortine murarie furono rivestite con marmi preziosi, rilievi ed elementi di riporto provenienti da più antichi edifici della regione lagunare o dall'Oriente.
Dei mosaici alla sommità delle arcate solo quello sopra la porta di sant'Alipio (prima a sinistra) raffigurante la traslazione del corpo di San Marco (1265) appartiene alla più antica decorazione.
Tra i numerosi rilievi che decorano l'esterno della basilica per lo più del secolo XII e XIII, particolare interesse presentano le immagini allegoriche e grottesche, le figurazioni del Mesi, delle Virtù e dei Mestieri, di Cristo e dei Profeti, su tre arconi dell'ingresso centrale, il gruppo del Sogno di San Marco nella lunetta del portale maggiore, e le sculture collocate intorno al 400 sul finaco settentrionale, verso la piazzetta dei leoncini.
Nel fianco meridionale, sullo spigolo del corpo quadrangolare del Tesoro rivestito di rilievi bizantini, è inserito il gruppo di porfido tardo-antico raffigurante Tetrarchi.
Non lontano di fronte alla porta del battistero, sono due pilastri del secolo V, proveniente da San Giovanni d'Acri, come trionfo della vittoria sui genovesi di Lorenzo Tiepolo.
La parte superiore della facciata fu completata in forme tardogotiche nei primi decenni del 400 con l'intervento di scultori toscani (Niccolò di Pietro Lamberti e suo figlio Pietro) e di maestranze venete e lombarde. Dalla porta centrale si accede all'atrio, diviso in campate coperte da cupolette e separate da arcate a sesto leggermente acuto.
L'ala destra fu chiusa e trasformata nella cappella Zen e nel Battistero. Le parti appaiono rivestite in marmo; le volte, le cupole e le arcate dei mosaici delle prima metà del secolo XIII, raffiguranti storie dell'Antico Testamento.
Altri mosaici, figure della Vergine, di Santi e di Apostoli sopra il portale maggiore di accesso alla basilica, risalgono alla più antica decorazione (principio del secolo XII), altri furono eseguiti nel secolo XVI su cartoni di pittori del tempo (Lotto Pordenone G.Salviati e altri)
Opera bizantina del secolo XI sono i battenti di bronzo della porta di S. Clemente (prima campata a destra), sul modello dei quali vennero eseguiti i battenti del portale centrale (tra il 1112 e 1138).
Entro le nicchie, sotto le arcate, ai lati della campata centrale sono le tombe del doge Vitale Falier e della dogaressa Felicita Michiel (principio XII sec).
Mosaici e sculture interne
Anche all'interno della basilica i mosaici ricoprono senza interruzioni tutta la parte “celeste” dell'edificio dalle cinque grandi cupole, arcate su colonne che dividono in tra navate tre dei bracci della croce greca, mentre nel quarto, il presbiterio è fiancheggiato dalle cappelle di S. Clemente e S. Pietro.
Come nelle chiese bizantine la decorazione musiva sottolinea l'unità del vasto spazio centralizzato trasformando l'intero edificio in una immensa icona.
Ricchissima è anche la decorazione scultorea dell'interno, tra gli innumerevoli rilievi dei pulpiti e degli altari o inseriti nelle pareti orientali i capitelli, i plutei e le transenne, risaltano le colonne di alabastro orientale che reggono il ciborio dell'altare maggiore, scolpite con storie di Cristo e della Vergine probabilmente intorno alla metà del 200 e le statue dell'iconostasi della fine del secolo XIV opera di Jacobello e Pierpaolo dalle Masegne.
DI Jacopo Sansovino che fu a lungo proto della basilica, sono le porte bronzee della sacrestia, i rilievi con storie di S. Marco delle due cantorie e le stature degli Evangelisti sulla balaustra ai lati dell'altare maggiore.
Dietro l'altare è la pala d'oro, risplendente di gemme e di smalti (alcuni bizantini altri eseguiti da artisti veneziani) continuamente arricchita dalla fine del secolo X alla metà del secolo XIII, quando ricevette l'attuale struttura ad opera dell'orafo Gianpaolo Boninsegna.
Tesoro e reliquie della basilica
Nel Tesoro, oltre alla cattedrale di San Marco e a due grandi paliotti gotici di argento sbalzato, sono custoditi preziosi reliquiari, vasi in cristallo e pietre dure con montature a filigrana, smalti, gioielli, legature e icone provenienti da Costantinopoli al tempo della conquista della città durante la IV Crociata (1204).
Domande da interrogazione
- Qual è la storia della costruzione della Basilica di San Marco?
- Quali sono le caratteristiche architettoniche principali della Basilica di San Marco?
- Quali elementi decorativi sono presenti nella Basilica di San Marco?
- Qual è l'importanza dei mosaici nella Basilica di San Marco?
- Cosa contiene il Tesoro della Basilica di San Marco?
La Basilica di San Marco fu inizialmente costruita al tempo di Giovanni Partecipazio e subì vari restauri e ricostruzioni, specialmente dopo un incendio nel 976. L'attuale struttura iniziò sotto Domenico Contarini nel 1063 e fu consacrata nel 1094.
La basilica ha una pianta a croce greca con cupole su bassi tamburi, un atrio che circonda il braccio occidentale, e una facciata con cinque grandi arcate e una balconata. Le cupole furono rialzate nel XIII secolo e la facciata completata in forme tardogotiche nel XV secolo.
La basilica è decorata con marmi preziosi, mosaici, sculture, e rilievi bizantini. I mosaici coprono le cupole e le arcate, mentre la decorazione scultorea include colonne di alabastro e statue dell'iconostasi.
I mosaici, che coprono l'intera parte "celeste" dell'edificio, sottolineano l'unità dello spazio centralizzato e trasformano l'edificio in un'immensa icona, seguendo la tradizione delle chiese bizantine.
Il Tesoro custodisce preziosi reliquiari, vasi in cristallo e pietre dure, smalti, gioielli, legature e icone, molti dei quali provenienti da Costantinopoli durante la IV Crociata.