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Concetti Chiave

  • L'Impero romano fu diviso in Occidente e Oriente nel 390 d.C., dando origine alla civiltà bizantina, economicamente e artisticamente fiorente.
  • L'Impero romano d'Oriente prosperò per circa un millennio, mentre quello d'Occidente fu travolto dalle invasioni barbariche.
  • L'arte barbarica si caratterizzava per decorazioni geometriche, immagini naturalistiche semplificate e uso di materiali policromi.
  • Dopo l'anno Mille, l'Europa vide una ripresa demografica e un'economia di scambio grazie ai progressi agricoli e alla riduzione delle invasioni.
  • La crescita dei Comuni e della classe borghese segnò una trasformazione sociale significativa nell'Europa post-mille.

Indice

  1. Divisione dell'impero romano
  2. Caratteristiche dell'arte barbarica
  3. Ripresa economica e sociale dopo l'anno Mille

Divisione dell'impero romano

Nel 390 d.C. l’impero romano fu diviso in due parti: l’impero romano d’Occidente, con capitale Roma, e l’impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli. Qui si sviluppò la civiltà bizantina (da Bisanzio, l’antico nome di Costantinopoli), assai fiorente dal punto di vista economico e artistico. L’impero d’Oriente prosperò per circa un millennio, mentre quello d’Occidente fu travolto dalle invasioni barbariche.

Caratteristiche dell'arte barbarica

Per larga parte i barbari (Ostrogoti, Visigoti, Longobardi) erano nomadi e non avevano sviluppato dunque una tradizione architettonica. L’arte barbarica, che riguardava soprattutto la decorazione di oggetti,aveva le seguenti caratteristiche:- decorazioni con forme geometriche e immagini naturalistiche molto semplificate; - trasformazione della figura umana in un motivo ornamentale; - uso di forme piatte e annullamento della tridimensionalità; - risalto della decorazione a intreccio; - impiego di materiali policromi e pietre preziose.

Ripresa economica e sociale dopo l'anno Mille

Dopo l’anno Mille, con l’attenuarsi delle carestie e il venir meno delle invasioni barbariche, l’Europa cominciò lentamente a ripopolarsi. Nelle campagne, grazie ai progressi dell’agricoltura, si passò da un’economia di semplice sussistenza a un’economia di scambio. La ripresa del commercio produsse più ricchezza, specie nei centri abitati, e permise la circolazione di nuove idee. Accanto al mondo feudale, ancora imperniato sul castello, si formarono in molte regioni della Penisola i primi liberi Comuni, dove gradualmente prese piede una nuova classe sociale, quella borghese, destinata ad assumere un ruolo di grande rilievo.

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