Concetti Chiave
- L'architettura Cistercense, nata nel contesto del romanico borgognone, si distingue per l'assenza di decorazioni e un design sobrio, in linea con la regola benedettina.
- Gli edifici cistercensi seguivano uno schema fisso: la chiesa era orientata a est e collegata a un chiostro quadrangolare, con vari edifici di servizio attorno.
- Le chiese cistercensi adottarono precocemente elementi gotici come l'arco acuto e le volte ogivali, anticipando il passaggio dal romanico al gotico.
- Il modello cistercense fu applicato in Europa con varianti locali, come l'abbazia di Chiaravalle in Italia, caratterizzata da un tiburio e cotto a vista.
- Con il XII secolo, l'abbazia di Pontigny divenne un nuovo riferimento, incorporando tratti gotici come volte a crociera costolonata e aperture più ampie.
Indice
Origini dell'architettura cistercense
L’architettura Cistercense è un'architettura tipica delle costruzioni dell’ordine monastico dei cistercensi, fondato nel 1098 a Cîteaux, in Francia, da un gruppo di monaci benedettini; nata e sviluppatasi all’interno del romanico borgognone, se ne differenzia per alcune caratteristiche peculiari, e per l’introduzione precoce di alcuni elementi che conobbero grande sviluppo nel periodo gotico.
Principi di Bernardo di Chiaravalle
I principi della nuova architettura religiosa furono stabiliti da Bernardo di Chiaravalle, che nel 1115 fondava a Clairvaux (Chiaravalle, in italiano) una nuova abbazia figlia di Cîteaux. Nel 1134, in occasione del rinnovamento del complesso cisterciense di Saint-Denis, Bernardo enunciò per la prima volta alcune regole base del fare architettonico cistercense, che possono essere così sintetizzate: rigettata ogni decorazione dipinta o scolpita, bandito anche l’uso delle vetrate variopinte, le abbazie dovevano rispecchiare la sobria severità della regola benedettina sia nella struttura degli edifici sia nella collocazione, che doveva essere posta in luoghi isolati, sottolineando inoltre la chiusura al mondo terreno attraverso la costruzione di alte mura di cinta tutt’attorno al complesso.
Struttura delle abbazie cistercensi
L’interno della chiesa doveva essere rigorosamente spoglio, privo di ornamenti, affreschi o arredi preziosi, in quanto tutto ciò poteva rappresentare una distrazione dalla preghiera e dalla contemplazione divina. All’interno del recinto dell’abbazia, la disposizione degli edifici seguiva sempre il medesimo schema: la chiesa era orientata con l'abside a est, e aveva la parete meridionale adiacente al chiostro quadrangolare. Su quest’ultimo si aprivano, lungo il lato sud, il refettorio, la cucina e il calefactorium (ambiente riscaldato); dal portico occidentale si accedeva all'ala dei conversi e al cellarium (dispensa); sul lato orientale erano infine situati la sala capitolare, il parlatorio e una sala di riunione dei monaci, sopra i quali si trovava il dormitorio. Attorno al monastero venivano costruiti alcuni edifici di servizio necessari alla vita dell’abbazia: una foresteria, una cappella destinata alle donne e agli stranieri, granai, stalle e laboratori di vario genere. Architetti dei complessi cistercensi erano gli stessi monaci, che progettavano gli edifici e partecipavano ai lavori della costruzione.
Caratteristiche delle chiese cistercensi
La chiesa cistercense, come gran parte dell’architettura ecclesiastica secolare in Borgogna, era a pianta basilicale a tre navate: la maggiore, divisa in campate rettangolari coperte da volte a botte, si concludeva nell'abside rettangolare; il transetto, privo di absidi, era arricchito in alcuni casi da un deambulatorio rettangolare. La facciata era solitamente introdotta da un portico, e il campanile era assente. Con un certo anticipo rispetto al graduale sviluppo su scala europea del romanico nel gotico, nelle chiese cistercensi vennero adottati l'arco acuto, le volte ogivali, i pilastri compositi. Il monastero incluse inoltre sempre un edificio adibito al lavoro, una grangia e una forgia, costruzioni sostenute da nudi contrafforti murari esterni e coperte da tetti lignei a capriata.
Evoluzione e diffusione in Europa
Tra gli esempi più rappresentativi dell’architettura cistercense spicca la chiesa abbaziale di Fontanay, in Francia, eretta tra il 1139 ed il 1147; il modello di Clairvaux fu applicato comunque nella costruzione di tutte le abbazie dell'ordine in Europa, con alcune varianti locali. In Italia, l'abbazia di Chiaravalle vicino a Milano fu dotata di un alto tiburio e venne rifinita lasciando il cotto a vista, secondo la tradizione architettonica lombarda. Dalla fine del XII secolo il ruolo di modello per i nuovi complessi cistercensi passò all'abbazia di Pontigny, nella quale sono presenti tratti caratteristici del nuovo stile gotico: volte non più a botte, ma a crociera costolonata; campate sostenute da pilastri compositi; aperture più ampie; proporzioni più maestose. In questa linea si collocano alcune abbazie dell’Italia centrale, tra cui ricordiamo quella di Fossanova, nelle vicinanze di Roma (consacrata nel 1208) e quella di San Galgano, vicino a Siena (1218 ca.).
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali dell'architettura cistercense?
- Chi ha stabilito i principi dell'architettura cistercense e quando?
- Come erano disposti gli edifici all'interno di un'abbazia cistercense?
- Quali elementi architettonici furono introdotti precocemente nelle chiese cistercensi?
- Quali sono alcuni esempi rappresentativi dell'architettura cistercense?
L'architettura cistercense si distingue per la sobrietà e la severità, evitando decorazioni dipinte o scolpite e vetrate variopinte. Le abbazie sono costruite in luoghi isolati, con alte mura di cinta, e l'interno delle chiese è spoglio per evitare distrazioni dalla preghiera.
I principi dell'architettura cistercense furono stabiliti da Bernardo di Chiaravalle nel 1134, durante il rinnovamento del complesso cisterciense di Saint-Denis.
Gli edifici seguivano uno schema fisso: la chiesa con l'abside a est, il chiostro quadrangolare a sud, il refettorio, la cucina e il calefactorium lungo il lato sud, e altri edifici come la sala capitolare e il dormitorio sul lato orientale.
Le chiese cistercensi introdussero precocemente l'arco acuto, le volte ogivali e i pilastri compositi, anticipando lo sviluppo del gotico.
Esempi rappresentativi includono la chiesa abbaziale di Fontanay in Francia, l'abbazia di Chiaravalle vicino a Milano, e le abbazie di Fossanova e San Galgano in Italia centrale.