Concetti Chiave
- La tecnica edilizia romana era altamente funzionale, influenzata dagli stili greco ed etrusco, con muri costruiti usando grosse pietre parallelepipede.
- Un'importante innovazione fu l'introduzione del cemento, ottenuto mescolando calce e sabbia o pozzolana, usato per costruire muri con l'opus caementicium.
- L'opus incertum e l'opus reticularum erano tecniche che utilizzavano pietre irregolari o a forma piramidale per creare reticolati visibili.
- Durante l'età augustea, si diffuse l'opus latericium, che impiegava mattoni cotti in fornace, offrendo vantaggi di costo, peso e malleabilità.
- L'uso di archi, volte e cupole caratterizzava l'architettura romana, permettendo costruzioni in altezza e coperture di vasti spazi.
Tecniche edilizie nell'antica Roma
La tecnica edilizia nell’antica Roma, evidente nell’architettura, era la più funzionale fra tutte le arti, perché la più funzionale e la più adatta alla realizzazione di opere utili. Nel Lazio e nell’Umbria meridionale, secondo l’uso greco ed etrusco, venivano eretti dei muri, utilizzando grosse pietre tagliate a forma di parallelepipedo, disposte in fila, a volte tenute insieme con delle grappe metalliche. Lo spazio verticale fra una pietra e l’altra cadeva al centro della pietra sottostante, per evitare probabili cedimenti. La tecnica è la stessa di oggi quando si dice che il muro “fa sorella”.Questo sistema fu in uso dal VI secolo a.C. e un esempio molto significativo ci è fornito dalle Mura serviane, di Roma, del IV secolo a.C., costruite dopo l’invasione dei Galli del 387 a.C. e restaurate negli ultimi anni della repubblica. Anche le mura di Fiesole furono costruite dagli Etruschi con la stessa tecnica.
Innovazioni e materiali
La grande innovazione della tecnica edilizia è rappresentata dalla scoperta del cemento che si otteneva impastando calce e sabbia, e a volte quest'ultima era sostituita con la pozzolana, un tipo di sabbia vulcanica con particolari proprietà adesive.
Prima venivano costruiti due muri laterali e nello spazio fra di essi era versato l’opus caementicium. Se le pietre erano irregolari o a forma piramidale con il vertice rivolto verso l’interno, si parlava di opus incertum. In quest’ultima ipotesi le basai erano visibili all’esterno e formavano una specie di reticolato (= opus reticularum).
Uso del mattone e strutture
Durante l’età augustea, iniziò l’uso dell’opus latericium, ossia del mattone di argilla, cotto in una fornace, mentre in tempi antichi veniva essiccato al sole. Il mattone offriva diversi vantaggi: era poco costoso, leggero, facilmente maneggevole e poteva assumere varie forme. Bisogna aggiungere alla tecnica edilizia anche l’impiego sistematico dell’arco, della volta e della cupola. L’arco permetteva di costruire in altezza, scaricando i pesi lateralmente. La volta e la cupola offrivano la possibilità di coprire vasti spazi. Pertanto, l’architettura romana si presenta curvilinea e non rettilinea come quella greca.
Domande da interrogazione
- Qual era la tecnica edilizia utilizzata nell'antica Roma per costruire muri solidi?
- Qual è stata la grande innovazione nella tecnica edilizia romana?
- Quali vantaggi offriva l'uso del mattone di argilla cotto nell'edilizia romana?
Nell'antica Roma, i muri venivano costruiti utilizzando grosse pietre tagliate a forma di parallelepipedo, disposte in fila e a volte tenute insieme con grappe metalliche, seguendo una tecnica che evitava cedimenti.
La grande innovazione fu la scoperta del cemento, ottenuto mescolando calce e sabbia, o pozzolana, che permetteva la costruzione di strutture più solide e durature.
Il mattone di argilla cotto era poco costoso, leggero, facilmente maneggevole e poteva assumere varie forme, rendendolo un materiale versatile per la costruzione.