Concetti Chiave
- La conquista romana della Grecia nel 146 a.C. portò al trasferimento di molte sculture greche verso Roma, spesso per abbellire le residenze dei patrizi.
- Il bronzo, una lega di rame e stagno, è stato utilizzato nella scultura fin dal III millennio a.C. e ha visto un'evoluzione significativa con la tecnica della fusione a cera persa.
- La fusione a cera persa ha permesso agli scultori greci di creare figure dinamiche e dettagliate, superando le limitazioni della scultura in pietra e del martellamento delle lamine.
- Molte sculture in bronzo sono andate perdute nel tempo perché il materiale veniva rifuso per creare nuovi oggetti, inclusi strumenti bellici.
- Importanti rinvenimenti di sculture greche, come i Bronzi di Riace e il Satiro di Mazara del Vallo, sono avvenuti lungo le coste italiane, mostrando la maestria e il realismo dell'arte greca antica.
Indice
Conquista romana e trasporto delle sculture
Con la conquista romana della Grecia (146 a.C.) divenne frequente che le sculture di maggior valore venissero rimosse da templi e santuari per essere trasportate in nave verso Roma o inviate nelle città più ricche del mondo romano per abbellirle. Anche a questa statua d’atleta toccò una sorte analoga: la scultura fu acquistata per la residenza di un ricco patrizio e imbarcata su una nave. Giunta in prossimità della destinazione fu gettata in acqua, probabilmente per alleggerire il peso dell’imbarcazione poiché questa venne colpita da una violenta tempesta.
Tecniche antiche di lavorazione del bronzo
Il bronzo è una lega metallica di rame e stagno. Il suo impiego è antichissimo (se ne hanno notizie dal III millennio a.C.) e costituisce una delle tecniche più importanti nella storia della scultura. La lavorazione del bronzo cambiò lentamente: in origine fu sagomato attraverso il martellamento, successivamente, migliorate le tecniche di fusione, il bronzo veniva fatto colare in appositi stampi. Fu tuttavia solo con la fusione «a cera persa» che la scultura raggiunse livelli di stupefacente perfezione formale.
Evoluzione della fusione a cera persa
Il procedimento della fusione «a cera persa» si prestò per le nuove ricerche naturalistiche e spaziali della scultura greca. La tecnica del martellamento delle lamine appariva ormai superata, perché la coesione del metallo, molto superiore a quella della pietra, permise che le parti più sporgenti di una statua fusa non avessero bisogno di essere sorrette da puntelli, come nella scultura in pietra. Gli scultori ebbero così una libertà espressiva maggiore nel rappresentare figure in movimento o protese nello spazio. Nonostante la quantità delle sculture in bronzo, ci è arrivato un numero esiguo di opere perché il bronzo veniva rifuso in nuovi oggetti, soprattutto armi.
Rinvenimenti straordinari: Bronzi di Riace e Satiro
Due straordinari rinvenimenti hanno interessato le coste italiane: i Bronzi di Riace e il Satiro di Mazara del Vallo .I Bronzi di Riace sono due rarissime sculture greche del V secolo a.C. ritrovate in mare, nel 1972, al largo della costa di Riace Marina (presso Reggio Calabria). La prima scultura, un uomo più giovane, è stata chiamata Statua A; la seconda, un guerriero più anziano, denominata Statua B. In origine, come dimostrano le impugnature ancora visibili, imbracciavano degli scudi con la sinistra e una lancia con la destra. Per aumentare il loro realismo alcuni particolari furono realizzati con altri materiali: le labbra e i capezzoli in rame, i denti in argento e gli occhi in avorio. La scultura detta Satiro danzante è stata rinvenuta da alcuni pescatori nel Canale di Sicilia. Raffigura un giovane satiro colto nel momento di una danza vorticosa: ha la testa rovesciata all’indietro, le gambe divaricate come a compiere un salto mentre con le mani, forse, reggeva una coppa.
Domande da interrogazione
- Qual è stata la sorte delle sculture greche dopo la conquista romana?
- Quali sono le caratteristiche della fusione a cera persa nel bronzo?
- Quali scoperte significative sono state fatte lungo le coste italiane?
- Come venivano realizzati i dettagli realistici nelle sculture greche?
Dopo la conquista romana della Grecia, molte sculture di valore furono rimosse da templi e santuari per essere trasportate a Roma o in altre città ricche del mondo romano. Alcune, come una statua d'atleta, furono gettate in mare durante tempeste per alleggerire le navi.
La fusione a cera persa ha permesso alla scultura greca di raggiungere una perfezione formale stupefacente, consentendo la creazione di figure in movimento senza bisogno di puntelli, grazie alla coesione del metallo superiore a quella della pietra.
Due scoperte significative lungo le coste italiane sono i Bronzi di Riace, due sculture greche del V secolo a.C., e il Satiro danzante, una scultura raffigurante un giovane satiro in una danza vorticosa, rinvenuta nel Canale di Sicilia.
Per aumentare il realismo delle sculture greche, alcuni dettagli venivano realizzati con materiali diversi: le labbra e i capezzoli in rame, i denti in argento e gli occhi in avorio, come dimostrato dai Bronzi di Riace.