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Concetti Chiave

  • I Romani usavano la scultura per diffondere l'immagine degli imperatori, preferendo rappresentazioni realistiche che esprimessero carattere e qualità morali.
  • Durante l'età imperiale, i ritratti scultorei degli imperatori erano diffusi per celebrare il potere, rendendo i loro volti noti anche sulle monete.
  • La scultura di Ottaviano Augusto, ritratto come comandante vittorioso, combina realismo e idealizzazione, sottolineando l'autorità e la sacralità dell'imperatore.
  • La tradizione romana di venerare gli antenati si manifestava nella conservazione di busti e calchi in cera, esposti nelle case e durante le cerimonie pubbliche.
  • I ritratti romani si adattavano alle mode del tempo, fornendo informazioni preziose su abbigliamento e acconciature, come i ricciolini posticci delle donne.

Indice

  1. L'arte del ritratto romano
  2. Ottaviano Augusto e la scultura
  3. Tradizioni e moda nel ritratto

L'arte del ritratto romano

Quando i Romani dovevano diffondere nelle province dell’impero l’immagine di un nuovo imperatore o di altri influenti personaggi, si servivano spesso della scultura. Ma diversamente dai Greci, che tendevano a idealizzare le caratteristiche esteriori del modello, i Romani apprezzavano le sculture rassomiglianti e capaci di descrivere non solo le sembianze esteriori, ma anche il carattere e le qualità morali della persona ritratta. Un volto severo e rugoso, ad esempio, doveva esprimere la saggezza e l’onestà della classe aristocratica romana. Durante l’età imperiale, tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C., il ritratto scultoreo raggiunse la sua massima diffusione. Gli imperatori, per celebrare la propria potenza, vollero che gli scultori li ritraessero mentre in vesti di generali di passare in rassegna le truppe. Il loro volto, riprodotto anche sulle monete, diventava così notissimo a milioni di persone.

Ottaviano Augusto e la scultura

Questa scultura ritrae Ottaviano Augusto, cioè lo stesso protagonista dell’Ara Pacis,nelle vesti di comandante vittorioso dell’esercito di Roma. La composizione è equilibrata: mentre con la mano sinistra regge il bastone e il mantello, con la destra invita i soldati (che idealmente si trovano di fronte a lui) a fare silenzio per ascoltare il suo discorso. Il marmo è stato accuratamente levigato, la luce scivola sulla superficie del volto, delle braccia e delle gambe per addensarsi invece tra le pieghe del mantello attorcigliato sui fianchi e sui rilievi della corazza istoriata. Il ritratto è realistico, il volto è effettivamente quello di Ottaviano Augusto, anche se l’espressione del viso, senza età, e la posizione del corpo (simile al Doriforo di Policleto) sono stati in parte idealizzati. Tradizioni e moda nel ritratto

Tradizioni e moda nel ritratto

Gli antichi Romani veneravano i propri antenati. patrizie seguivano la tradizione di conservare nell’atrio della casa un busto dei propri avi o un calco in cera dei propri defunti che poi portavano in processione nelle cerimonie pubbliche. La Statua Barberini ritrae tre generazioni di una stessa famiglia: il patrizio in piedi sorregge infatti il busto del padre e del nonno, come a voler sottolineare la continuità della stirpe. Col tempo s’imposero altri ritratti, più sensibili ai capricci della moda, utili per le preziose informazioni che possono fornirci sul modo di vestire e di acconciarsi i capelli degli antichi Romani: nel caso di questo ritratto di donna , la moda di farsi dei grandi e posticci ricciolini attorno alla testa.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'approccio dei Romani alla scultura rispetto ai Greci?
  2. I Romani apprezzavano sculture rassomiglianti che descrivessero non solo le sembianze esteriori, ma anche il carattere e le qualità morali, a differenza dei Greci che tendevano a idealizzare le caratteristiche esteriori.

  3. Come veniva rappresentata la figura dell'imperatore nelle sculture romane?
  4. Gli imperatori venivano spesso ritratti in vesti di generali, con volti realistici ma in parte idealizzati, per celebrare la loro potenza e diffondere la loro immagine.

  5. Qual era l'importanza delle sculture nella tradizione romana?
  6. Le sculture erano importanti per venerare gli antenati, con busti conservati nelle case e portati in processione, sottolineando la continuità della stirpe.

  7. Come influenzava la moda i ritratti romani?
  8. Col tempo, i ritratti divennero più sensibili ai capricci della moda, fornendo preziose informazioni sul modo di vestire e acconciarsi i capelli, come nel caso dei grandi ricciolini posticci attorno alla testa.

Domande e risposte