Concetti Chiave
- Il Vaso Francois è un cratere a volute decorato a figure nere, creato tra il 570 e il 560 a.C. da Ergotimo e Clizia.
- Scoperto in una tomba etrusca, prende il nome dal suo scopritore e presenta dimensioni eccezionali, forse destinato a un aristocratico etrusco.
- Il vaso è ornato con 270 figure e 121 iscrizioni, distribuite in fasce orizzontali, includendo miti legati a Achille e Teseo.
- Le scene variano da episodi drammatici a celebrazioni solenni come i giochi funebri di Patroclo e lo sbarco a Delo di Teseo.
- Le illustrazioni, seppur miniaturistiche, mostrano raffinatezza ed eleganza, con alcune scene bizzarre come i pigmei contro le gru.
Vaso Francois
L'interesse per il mito e il gusto miniaturistico si trovano riuniti in un capolavoro della tecnica a figure nere: il Vaso Francois, un monumentale cratere a volute che fu rinvenuto in una tomba etrusca e che prese il nome del suo scopritore. Fu fabbricato tra il 570 e il 560 a.C. dal vasaio Ergotimo e decorato da Clizia, che firmarono ben due volte la loro opera. Le dimensioni del cratere sono eccezionali: probabilmente il vaso era destinato a un importante aristocratico etrusco.
Le scene sono disposte per fasce orizzontali e comprendono in totale 270 figure e 121 iscrizioni esplicative. Ogni lato del vaso presenta sei fasce illustrate molto vivacemente , una sola delle quali, le nozze di Peleo e Teti, prevede un unico soggetto. Sono raffigurati miti diversi, connessi tra loro dalla presenza ricorrente delle figure di Achille e Teseo, ma non esiste un programma decorativo organico. A episodi drammatici si alternano scene solenni o festose come giochi funebri in onore di Patroclo o lo sbarco a Delo di Teseo con i fanciulli ateniesi salvati dal Minotauro. Quest'ultimo costituisce una delle creazioni più felici di Clizia, soprattutto nella resa dei marinai,che, gettatisi in mare, si affrettano a comunicare l'esito felice dell'impresa. A queste scene è accostato anche un tema bizzarro e allegro come quello dei pigmei che combattono contro le gru, collocato però in posizione marginale sul piede del vaso. Il patrimonio mitologico attico è illustrato con estrema raffinatezza ed eleganza, ma le dimensioni ridotte non riescono ancora a far conquistare monumentalità alle figure, disegnate fin nei minimi particolari