Concetti Chiave
- La Colonna di Marco Aurelio è stata eretta tra il 180 e il 192 d.C. a Roma per celebrare le vittorie militari di Marco Aurelio.
- Si ispira alla Colonna Traiana, condividendo la tipologia di colonna coclide istoriata a bassorilievi, ma differisce nel linguaggio figurativo.
- Contrariamente alla Colonna Traiana, i rilievi di Marco Aurelio mostrano un andamento orizzontale e una ripetitività delle figure, perdendo il realismo e il razionalismo precedenti.
- Il monumento introduce una dimensione irrazionale e simbolica, evidenziata nella scena del Miracolo della pioggia, dove un dio sovrannaturale interviene a favore dei romani.
- Pur essendo politico-celebrativo, il monumento riflette una nuova sensibilità spiritualista romana, in sintonia con il nascente pensiero cristiano.
Soggetto:
Cronologia: 180 – 192 d.C.
Collocazione: Roma
Materiale: marmo
Dimensioni: alta (con il basamento) 40,5 m
Stato di conservazione: buono
La colonna di Marco Aurelio, eretta dall’imperatore Comodo tra il 180 e il 192 in onore delle vittorie militari del padre e predecessore Marco Aurelio contro le popolazioni germaniche, presenta degli indizi di un cambiamento di linguaggio figurativo.
Indice
Confronto con la colonna Traiana
E’ evidente che il monumento utilizza come modello la Colonna Traiana: uguale è la tipologia della colonna coclide istoriata a bassorilievi, quasi uguali l’altezza, uguale la finalità celebrativa.
Eppure, il risultato finale è sostanzialmente diverso. Il confronto con i rilievi della Colonna Traiana permette di comprendere meglio queste differenze. Nel monumento più antico era presente un notevole realismo nella definizione delle figure, tutte diverse tra loro, e un grande interesse per la scansione dello spazio in profondità e per l’ambientazione, con una particolare attenzione agli oggetti quali parti integranti della narrazione: le barche, le botti, le armi e tutto il resto.Differenze stilistiche e simboliche
Nei rilievi della Colonna di Marco Aurelio, invece, un andamento orizzontale (si tende ad eliminare la profondità) e, soprattutto, si nota una ripetitività delle figure (i medesimi soldati, per esempio, vengono rappresentati anche 5 volte nelle stesse posizioni). Sono indizi, questi, che permettono di capire come si stiano perdendo i concetti di realismo (che ovviamente prevede una certa diversità di fisionomia e di atteggiamenti tra persona e persona) e di razionalismo (che richiede regole precise per la definizione dello spazio in cui le figure si muovono). A questi concetti si sostituisce una nuova dimensione irrazionale e simbolica che non descrive la realtà, ma evoca il trascendente.
Il miracolo della pioggia
Ciò si nota soprattutto nella scena più famosa della Colonna di Marco Aurelio, il Miracolo della pioggia. Qui viene rappresentato un essere sovrannaturale vagamente mostruoso e con le braccia spalancate da cui cade una pioggia intensa, che ammucchia sulla destra cose, animali e persone, facendo vincere ai romani la battaglia decisiva.
Significato spirituale e politico
E’ il benevolo dio della pioggia a far vincere i romani, non più l’abilità strategica che un tempo aveva favorito Traiano: il senso del miracolo, che ha sostituito la ragione, governa oramai le azioni umane. Anche se questo monumento ha contenuto politico – celebrativo ed è privo di finalità religiosa, non si può non rilevare quanto la sensibilità che lo ispira si accordi con la nuova mentalità spiritualista romana, vicina a quella cristiana.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza principale tra la Colonna di Marco Aurelio e la Colonna Traiana?
- Qual è il significato della scena del Miracolo della pioggia sulla Colonna di Marco Aurelio?
- Come si riflette la nuova mentalità spiritualista romana nella Colonna di Marco Aurelio?
La Colonna di Marco Aurelio si distingue per un linguaggio figurativo meno realistico e più simbolico rispetto alla Colonna Traiana, con figure ripetitive e una mancanza di profondità spaziale.
La scena del Miracolo della pioggia rappresenta un essere sovrannaturale che aiuta i romani a vincere una battaglia, simboleggiando il passaggio da una visione razionale a una dimensione irrazionale e trascendente.
La colonna, pur avendo un contenuto politico-celebrativo, mostra una sensibilità spiritualista che si accorda con la mentalità romana dell'epoca, vicina a quella cristiana, enfatizzando il miracolo piuttosto che la strategia umana.
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