Alessandro.appunti
Ominide
6 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La civiltà micenea, caratterizzata da città fortificate come Tirinto, si basava su guerra e conquiste territoriali nel Peloponneso e nelle coste mediterranee.
  • Micene, con le sue imponenti mura ciclopiche, raggiunse il massimo splendore politico ed economico nel XVIII secolo a.C., con il palazzo reale e la Porta dei Leoni come simboli architettonici distintivi.
  • Il mégaron, un ambiente chiuso con struttura centrale, rappresentava la sala principale nel palazzo-fortezza miceneo e influenzò il design dei templi greci.
  • Le tombe a thólos, come il Tesoro di Atreo, mostrano l'ingegnosità architettonica dei micenei, con strutture a pseudocupola per la stabilità e decorazioni elaborate.
  • Maschere funerarie d'oro e ceramiche dipinte indicano l'influenza artistica minoica e la drammaticità della cultura guerriera micenea, evidenziando un forte legame con l'artigianato e la scultura.

Indice

  1. La civiltà micenea e le sue città
  2. L'architettura di Micene
  3. La Porta dei Leoni e il suo significato
  4. Il mégaron e la sua importanza
  5. Le tombe di Micene
  6. La pseudocupola e le maschere funerarie
  7. Influenza minoica sulla ceramica micenea

La civiltà micenea e le sue città

La civiltà micenea, sulla terraferma, si basa invece sulla guerra e sulle conquiste territoriali nel Peloponneso e nelle coste mediterranee. Per questo i micenei, sottoposti a continui scontri con le popolazioni vicine, vivono in città fortificate.

La città di Tirinto, ad esempio, era circondata da mura ciclopiche con camminamenti ciclopici e passaggi.

Intorno al 1400 a.C. civiltà cretese e micenea si fonderanno e saranno all’origine dell’arte greca.

L'architettura di Micene

La città di Micene sorgeva a una dozzina di chilometri dalla costa su un colle alto poco più di 270 metri. L’insediamento risale al 2000 a.C., ma i corredi funerari rinvenuti nelle necropoli rivelano che la città conobbe grande fioritura artistica solo attorno al XVIII secolo a.C., mentre le enormi mura ciclopiche che ancora la circondano furono costruite verso il 1350 a.C., epoca del massimo splendore politico ed economico. Nel punto più alto della città si trovava il Palazzo reale, che al centro ospitava la sala del trono, dove si svolgevano attività sia politiche sia religiose.

La Porta dei Leoni e il suo significato

L’accesso principale alla città era situato a nord-ovest e avveniva attraverso la Porta dei Leoni, così chiamata per la decorazione posta nel triangolo di scarico sopra il colossale architrave.

Il triangolo di scarico è un espediente ideato dall’architettura micenea: si tratta di un’apertura (a forma triangolare, appunto) che permette di scaricare sugli stipiti della porta il peso della muratura che sovrasta l’architrave; senza di esso l’architrave rischierebbe di rompersi.

Nel caso della Porta dei Leoni, il triangolo di scarico è riempito da una grande lastra monolitica decorata a bassorilievo raffigurante due leonesse rampanti disposte simmetricamente ai lati di una colonna di tipo minoico rastremata verso il basso, secondo l’uso cretese, con due basi a sagoma concava.

Il mégaron e la sua importanza

Diversamente dai palazzi cretesi, ampi, liberi, aperti, qui si può parlare di palazzo-fortezza, un complesso più piccolo con un ambiente tipico chiamato mégaron. Il mégaron era un ampio vano il cui tetto era sostenuto da 4 colonne con un focolare al centro e un ingresso con due colonne. Era la sala principale nella quale si ricevevano gli ospiti di cui Omero parla più volte e che, secondo gli studiosi, è il principio originario del tempio greco.

Le tombe di Micene

A sud della città di Micene, lungo la strada che portava verso il mare, si estendeva anche la necropoli reale, costituita da grandi tombe a thólos.

Infatti, la città di Micene è importante anche per le sue tombe ipogee tra le quali quella chiamata Tesoro di Atreo (o Tomba di Agamennone) (XIV sec. a.C.). La tomba è composta da un corridoio inclinato scavato nel terreno, il dromos, lungo 36 metri, una pseudocupola composta da 33 giri concentrici di pietre progressivamente aggettanti (thólos) dal diametro di 14,5 metri per un’altezza superiore ai 13 metri, ornata da rosette di bronzo, e un piccolo ambiente laterale che costituiva la camera funeraria. L’ingresso era abbellito da semicolonne decorate laterali, sormontate da una lastra a rilievo con motivi a spirale posta tra due colonnine.

La pseudocupola e le maschere funerarie

La pseudocupola è costituita da una serie di anelli lapidei (dal latino lapis, “pietra”) appoggiati l’uno sopra l’altro fino a chiudere la struttura. La forma circolare degli anelli impedisce alle pietre di cadere prima che la costruzione sia completata. La pseudocupola si regge per gravità (il peso delle sue parti le assicura stabilità) ed è ogivale, cioè basata sull’arco acuto.

La stessa drammaticità e austerità, espressione di una società guerriera, si ritrova in alcune maschere funerarie d’oro, lavorate a sbalzo, dai tratti forti, decisi, energici, il cui uso è di derivazione egizia. La più nota proviene da una tomba di Micene, dove copriva il volto di un personaggio che l’archeologo tedesco Heinrich Schliemann credette essere Agamennone.

Influenza minoica sulla ceramica micenea

Il cratere dipinto è stato rinvenuto a Lalysos sull’isola di Rodi, conquistata dai Micenei nel XVI secolo a.C. La ceramica mostra l’influsso dell’arte minoica sulla produzione micenea all’indomani della conquista di Cnosso. La tipologia del vaso è diversa, ma ritroviamo lo stesso rilievo dato al tema naturalistico: al centro del vaso, incorniciato da fasce scure, sta la piovra descritta in modo essenziale ma efficace.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali dell'architettura micenea?
  2. L'architettura micenea è caratterizzata da città fortificate con mura ciclopiche, come quelle di Tirinto e Micene. Un esempio notevole è la Porta dei Leoni, che utilizza un triangolo di scarico per sostenere il peso della muratura.

  3. Cosa distingue il palazzo fortezza miceneo dai palazzi cretesi?
  4. Il palazzo fortezza miceneo è più piccolo e chiuso rispetto ai palazzi cretesi, con un ambiente centrale chiamato mégaron, che fungeva da sala principale per ricevere ospiti e che è considerato il precursore del tempio greco.

  5. Qual è l'importanza delle tombe a Thòlos a Micene?
  6. Le tombe a Thòlos, come il Tesoro di Atreo, sono importanti per la loro struttura ipogea e la pseudocupola, che dimostrano avanzate tecniche architettoniche micenee e sono ornamenti significativi della necropoli reale di Micene.

  7. Quali influenze artistiche si notano nella pittura vascolare micenea?
  8. La pittura vascolare micenea mostra l'influenza dell'arte minoica, evidente nei motivi naturalistici come la piovra, che sono rappresentati in modo essenziale ma efficace, come visto nel cratere dipinto rinvenuto a Lalysos.

  9. Quali elementi culturali si riflettono nei tesori dei corredi funebri micenei?
  10. I tesori dei corredi funebri micenei, come le maschere funerarie d'oro, riflettono la drammaticità e l'austerità di una società guerriera, con influenze egizie evidenti nella lavorazione a sbalzo e nei tratti decisi delle maschere.

Domande e risposte