Concetti Chiave
- La talassocrazia minoico-micenea si sviluppò grazie al commercio e al controllo delle rotte marittime nel Mediterraneo durante l'età del bronzo.
- Creta, situata nel Mar Egeo, prosperò grazie a condizioni ambientali favorevoli che permisero lo sviluppo di agricoltura, pesca e allevamento fin dal neolitico.
- I Cretesi utilizzavano tre scritture: geroglifica, Lineare A e Lineare B, quest'ultima decifrata come un antico dialetto greco.
- La civiltà minoica attraversò tre fasi storiche: la fase palaziale (2300-1700 a.C.), la neo-palaziale (1700-1450 a.C.) e la post-palaziale (1450-1200 a.C.).
- La civiltà minoica declinò con l'emergere dei Micenei, che estesero la loro influenza su Creta, segnando un passaggio culturale significativo.
Indice
Il Mediterraneo e la talassocrazia
Il Mediterraneo custodisce migliaia di rettili, affondata fin dall’antichità, e ciascuno di loro ha la sua storia. La talassocrazia minoico-micenea naque grazie alla fitta rete di scambi commerciali e al controllo della maggior parte delle rotte marittime. In particolare l’età del bronzo è un momento storico caratterizzato da scambi culturali, documentati da una numerosa serie di reperti.
Creta e la civiltà insulare
Creta e la fioritura della civiltà insulare.
L’isola di Creta si trova nella parte centro-meridionale del Mar Egeo.
E occupata da fertili vallate, in parte da catene montuose, cui spicca il massiccio dell’Ida, il monte sacro dove era stato allevato zeus.
Le più antiche tracce di civiltà a Creta risalgono all’epoca neolitica (6000 a.c. circa). Grazie alle favorevoli condizioni ambientali, gli abitanti di queste isole (isole dell’Egeo) si dedicarono alla pesca, allevamento e agricoltura ricavandone: grano, vino e olio. Al neolitico risalgono le tracce di molti insediamenti all’ interno di grotte. Una vera fioritura della civiltà cretese si verificò intorno al 2300 a.c. in concomitanza con un notevole incremento demografico a Creta, a Cipro. A Creta si formano vere città, dominate pda palazzi. Le navi cretesi commerciavano negli empori di tutto il Mediterraneo.Le scritture cretesi
I Greci furono consapevoli del fatto che i primi abitanti di creta erano appartenuti a un’etnia diversa, non greca ed erano chiamati: “Pelasgi o Cari”. Erano uomini minuti, bruni, con la pelle scura: una popolazione dai tratti mediterranei. I cretesi usavano 3 tipi di scritture: la prima detta geroglifica (2300-1700 a.c.) era una scrittura pittografica cioè si presentava sotto forma di disegni. La seconda caratterizzata da una serie di segni più schematizzati che formarono una linea continua e si chiama Lineare A ed è stata chiamata così dall’inglese Evans. Al 1300 a.c. ci fu la terza scrittura detta Lineare B: essa fu riconosciuta come sillabica e anche decifrata dall’inglese Michael Ventris che dopo riconobbe la trascrizione di una lingua greca una sorta di dialetto greco arcaico. E molto probabile usare questa scrittura fossero popolazioni greche che secolo dopo avrebbero ricevuto ricorso all’alfabeto fenicio per creare un loro alfabeto.
Fasi della storia cretese
La civiltà pre-greca che usava il geroglifico è anche detta minoica, perché a essa si riferiscono i miti e le tradizioni che i Greci collegavano alla figura di Minosse, figli di Zeus. La civiltà greca cretese, che usava il LIneare B, è invece detta micenea, perché imparentata con la civiltà indoeuropea e aveva Micene che è uno dei suoi centri. Gli studiosi hanno così individuato tre fasi della storia antica di cret. Una fase palaziale durò dal 2300 al 1700 a.c.; mentre un fase neo- palaziale dal 1700 al 1450 a.c. Queste prime due fasi coincisero con la fioritura della civiltà minoica, ossia con l’affermazione sul Mediterraneo dell’antica popolazione non-greca dell’isola di creta. Una terza fase è la post-palaziale, durò dal 1450- 1200 a.c.: questa fase coincise con il rapido declino della civiltà minoica e con la parallela affermazione del micenei, che dalla Grecia estesero la propria supremazia su creta.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza storica dell'isola di Creta nel Mediterraneo antico?
- Chi erano i primi abitanti di Creta e quali lingue utilizzavano?
- Cosa rappresentano le fasi palaziali dell'antica civiltà cretese?
- Quali erano le principali attività economiche degli abitanti delle isole dell'Egeo, inclusa Creta, nel neolitico?
- Come si è evoluta la scrittura a Creta e quale importanza ha avuto nella storiografia?
Creta ha avuto un ruolo centrale nel Mediterraneo antico grazie alla sua posizione strategica, alle favorevoli condizioni ambientali che hanno permesso lo sviluppo di pesca, allevamento e agricoltura, e alla fioritura della civiltà cretese intorno al 2300 a.C., caratterizzata da un notevole incremento demografico e dalla formazione di vere città dominate da palazzi.
I primi abitanti di Creta erano appartenuti a un'etnia diversa, non greca, chiamati "Pelasgi o Cari", con tratti mediterranei. Utilizzavano tre tipi di scritture: la geroglifica (2300-1700 a.C.), Lineare A e Lineare B, quest'ultima riconosciuta come una forma di dialetto greco arcaico.
Le fasi palaziali dell'antica civiltà cretese rappresentano i periodi di massimo splendore e sviluppo della civiltà minoica (2300-1450 a.C.), seguiti dal rapido declino di questa e l'affermazione della civiltà micenea (1450-1200 a.C.), che estese la propria supremazia su Creta.
Nel neolitico, gli abitanti delle isole dell'Egeo, inclusa Creta, si dedicavano principalmente alla pesca, all'allevamento e all'agricoltura, producendo grano, vino e olio, grazie alle favorevoli condizioni ambientali dell'isola.
A Creta, la scrittura si è evoluta dalla forma geroglifica (2300-1700 a.C.) a Lineare A e poi a Lineare B (1300 a.C.), quest'ultima decifrata come una forma di dialetto greco arcaico. Questa evoluzione testimonia l'importanza della scrittura per la documentazione degli scambi culturali e commerciali e per la comprensione della storia e della cultura cretese.