Concetti Chiave
- L'impero romano utilizzava simboli distintivi come fasci littori e aquile per rappresentare il potere e l'autorità dei suoi magistrati e legioni.
- Nel corso dei secoli, sovrani e comandanti militari hanno continuato a usare insegne e stendardi per simboleggiare il loro potere, con figure e colori che rappresentavano la loro autorità.
- Le monarchie assolute dell'Età moderna associavano lo Stato alla dinastia regnante, utilizzando stemmi di famiglia come simboli del loro diritto divino al potere.
- Durante l'Ottocento, con l'emergere delle monarchie costituzionali, le bandiere iniziarono a rappresentare non solo lo Stato, ma anche la nazione e il suo popolo.
- La costituzione italiana riconosce il tricolore come bandiera nazionale, un simbolo con una storia che precede il 1947.
Simboli del potere romano
L'espansione dell'impero romano tanto in Occidente quanto verso Oriente fece conoscere e riconoscere le popolazioni assoggettate i simboli e i segni del potere dei conquistatori. Senza dubbio i fasci littori e le aquile erano quelli più diffusi: infatti i primi precedevano i magistrati romani che avevano il potere di presiedere i processi, giudicare i casi ed emettere le sentenze, mentre l'aquila argentea era il simbolo dell'antica Repubblica romana, sostituita da quella aurea ai tempi dell'impero: il rapace, pertanto, era l'insegna in uso presso le legioni romane e campeggiava tanto su i drappi che distinguevano le diverse unità quanto nelle insegne vere e proprie che i condottieri ostentavano come distintivo del proprio potere.
Insegne e stendardi nel tempo
Anche nel corso dei secoli successivi sovrani e comandanti militari usarono insegne, bandiere, fiamme e stendardi per indicare visivamente il proprio potere: infatti le figure e i colori, e il loro abbinamento, rinviavano alla qualità e all'importanza del potere che rappresentavano, costituendosi come veri e propri segni del potere. Le monarchie assolute e dell'Età moderna identificavano lo Stato con la dinastia regnante e se ne ritenevano quasi "proprietarie" per diritto divino, a rimarcare questo principio utilizzavano come stendardi gli stemmi delle loro casate (si pensi all'Aquila a due teste, simbolo della famiglia Asburgo e, contemporaneamente, dell'impero asburgico dal XVI agli inizi del XX secolo).
Evoluzione delle bandiere nazionali
È con l'Ottocento, con l'avvento delle monarchie costituzionali, precedute dalla rivoluzione francese (1789) e seguite dei moti liberali, che la bandiera diventa il simbolo dello Stato che sempre più punta a identificarsi con la nazione e quindi con il suo popolo. La nostra costituzione dedica l'ultimo dei 12 articoli dedicati ai principi fondamentali proprio a identificare il tricolore come bandiera nazionale. La sua storia tuttavia è ben anteriore al 1947.
Domande da interrogazione
- Quali erano i simboli più diffusi del potere romano?
- Come venivano utilizzate le insegne e gli stendardi nel corso dei secoli?
- Quando le bandiere nazionali hanno iniziato a rappresentare lo Stato e la nazione?
I simboli più diffusi del potere romano erano i fasci littori e le aquile, che rappresentavano l'autorità dei magistrati e delle legioni romane.
Le insegne e gli stendardi venivano utilizzati da sovrani e comandanti militari per indicare visivamente il proprio potere, con figure e colori che rappresentavano la qualità e l'importanza del potere.
Le bandiere nazionali hanno iniziato a rappresentare lo Stato e la nazione con l'Ottocento, durante l'avvento delle monarchie costituzionali e dopo la rivoluzione francese.