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Concetti Chiave

  • Cesare agiva come un sovrano assoluto, prendendo decisioni autonomamente e dotandosi di poteri simili a quelli di Augusto.
  • La carica di dittatore era insufficiente per Cesare, poiché non garantiva inviolabilità e libertà dal veto politico.
  • Essendo di origine patrizia, Cesare non poteva essere tribuno della plebe, ma desiderava le prerogative di inviolabilità e diritto di veto.
  • Cesare assunse il pontificato massimo a vita per controllare i sacerdozi romani, sfuggendo così alle limitazioni della dittatura.
  • Il titolo di imperator, inizialmente concesso ai generali vittoriosi, divenne parte della titolatura imperiale con Cesare e Augusto.

Indice

  1. Cesare e il potere assoluto
  2. Il tribunato della plebe

Cesare e il potere assoluto

Sebbene non fosse re, Cesare procedeva ugualmente come se fosse un sovrano assoluto, perché tutti i provvedimenti li prendeva da solo e, soprattutto dal punto di vista istituzionale, cominciò a dotarsi di poteri che precludono quelli che successivamente avrà Augusto, ma che stridevano con la dittatura: mentre un dittatore poteva fare tutto (tanto che Silla si era permesso di riorganizzare la costituzione), ma doveva rimanere in carica 6 mesi, invece Cesare si rendeva conto che la stessa carica di dittatore era insufficiente dal punto di vista istituzionale; il dittatore non era inviolabile come il tribuno della plebe, quindi chiunque avrebbe potuto ucciderlo senza subire ripercussioni e, inoltre, non era libero dal diritto di veto: anche se il dittatore azzerava le altre magistrature, Cesare aveva assunto questo ruolo lasciando in vita gli altri organi e quindi c’erano degli stridori istituzionali in questa sua carica.

Il tribunato della plebe

Poiché Cesare era di origine patrizia egli non avrebbe potuto assumere il tribunato della plebe, ma la carica di tribuno della plebe garantiva l’inviolabilità ed il diritto di veto che altre cariche non avevano: Cesare volle avere le prerogative della carica senza assumere la carica stessa, una cosa che farà anche Augusto; per gestire e controllare i sacerdozi romani (che erano cariche politico-sacerdotali), la cui autonomia sfuggiva alla carica di dittatore, Cesare assunse il pontificato massimo a vita, inducendo a tutta una serie di onorificenze (la possibilità di portare una corona d’alloro ed assumere il titolo di imperator [che veniva concesso ai generali al momento del trionfo, nel giorno della vittoria, in cui si concedeva al generale vittorioso di procedere come se fosse Giove in persona, quindi accompagnato da simbologie come la corona d’alloro, il titolo di imperator, acclamazioni e fescennini per evitare l’odio degli dèi] a vita, come faranno Augusto e tutti gli altri imperatori, tanto che imperator divenne il prenomen, fisso nella titolatura imperiale).

Domande da interrogazione

  1. Quali poteri Cesare cercava di ottenere per consolidare la sua posizione?
  2. Cesare cercava di ottenere prerogative come l'inviolabilità e il diritto di veto, tipiche del tribunato della plebe, senza assumere la carica stessa. Inoltre, assunse il pontificato massimo a vita per controllare i sacerdozi romani.

  3. In che modo Cesare differiva dai dittatori tradizionali?
  4. A differenza dei dittatori tradizionali, Cesare mantenne in vita altri organi istituzionali e cercò di ottenere poteri che andavano oltre la dittatura, come l'inviolabilità e il diritto di veto, che non erano previsti per un dittatore.

  5. Come Cesare influenzò la titolatura imperiale?
  6. Cesare assunse il titolo di imperator a vita, un titolo che veniva concesso ai generali vittoriosi, e questo divenne un prenomen fisso nella titolatura imperiale, seguito poi da Augusto e dagli altri imperatori.

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