Concetti Chiave
- Il lavoro di Lee Levine è fondamentale per lo studio delle sinagoghe nell'antichità, coprendo un'ampia area geografica e temporale.
- Dalla seconda metà del III secolo al IV secolo, l'Impero Romano ha visto un significativo aumento della costruzione di sinagoghe.
- La sinagoga di Sardi, costruita tra il 360 e il 380, è rimasta attiva fino alla distruzione della città nel 616 ad opera dei Persiani.
- La sinagoga di Philippopolis fu rinnovata durante l'età costantiniana, dopo aver subito danni dalle incursioni gotiche.
- Nonostante l'insofferenza cristiana di Costantino, i Giudei hanno trovato sostegno presso le autorità imperiali per costruire sinagoghe.
Sinagoghe nell'impero romano
Non è questa la sede per approfondire il discorso, dal momento che non sono segnalate tracce di sinagoghe di età costantiniana nella Bisanzio rifondata nel 330. Tuttavia, il lavoro di Lee Levine, che resta lo studio di riferimento più recente per le sinagoghe nell’antichità, inviterebbe a cercarne. Secondo il quadro ivi tracciato, da Est ad Ovest, da Doura Europos (Siria) a Elche (Spagna), tutto l’Impero fu caratterizzato da un vero exploit di sinagoghe, dalla seconda metà del III secolo per tutto il IV, proprio quando meno potremmo aspettarcelo.
Costruzioni e riforme
Molte sinagoghe in Galilea sono di IV secolo. La costruzione della sinagoga samaritana sul Monte Garizim, ad opera del grande riformatore Baba Rabb, è datata da alcuni all'inizio del IV sec. (anche se tradizionalmente la datazione è più alta, a metà del III). La sinagoga di Sardi, inoltre, fu costruita tra il 360 e il 380 e rimase vitale fino alla distruzione della città a opera dei Persiani nel 616. Quella di Philippopolis (Plovdiv in Bulgaria), sicuramente anteriore alle incursioni gotiche del III secolo da cui subì vari danni, fu rinnovata in età costantiniana. Anche la costruzione della sinagoga di Stobi, in Macedonia, potrebbe risalire all’epoca in cui fu redatta la lunghissima iscrizione che principalmente ne dà testimonianza, da Levine dubitativamente datata al 311.
Sostegno imperiale ai Giudei
Il quadro appena abbozzato è tuttavia significativo del sostegno che i Giudei trovarono presso le autorità imperiali proprio quando, secondo Eusebio, Costantino avrebbe invece manifestato quella certa insofferenza cristiana verso il popolo ebraico, destinata a divenire odio discriminante nei secoli successivi. Quanto alle costruzioni cristiane di Costantinopoli, i principali commenti alla Vita Constantini non mancano di sottolineare le esagerazioni eusebiane di VC III, 48,1.