pexolo
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Le statue servivano a soddisfare i gusti artistici dei magnati e della nobiltà locale, riflettendo la ricchezza culturale di Costantinopoli.
  • Eusebio attribuisce a Costantino l'intento di sconfiggere il paganesimo attraverso la rimozione e distruzione di beni mobili dai templi.
  • Nel IV secolo, spostamenti di statue tra città dell'impero erano comuni e documentati, come dimostrano numerose iscrizioni.
  • Imperatori e governatori del IV secolo riconoscevano l'importanza di preservare il patrimonio architettonico come dovere civico e morale.
  • Anche con l'ascesa del cristianesimo, le statue continuarono a essere presenti nelle città, sfidando l'idea di un netto abbandono dell'idolatria pagana.

Indice

  1. L'importanza delle statue nell'antichità
  2. Costantino e la lotta al paganesimo
  3. Conservazione del patrimonio artistico
  4. Persistenza delle statue nell'impero cristiano

L'importanza delle statue nell'antichità

Le statue sono sicuramente volte anche ad accontentare i grandi magnati, la nobiltà locale che apprezza la ricchezza artistica della città.

Costantino e la lotta al paganesimo

Nella Vita Constantini Eusebio attribuisce a Costantino un unico intento circa la rimozione dei beni mobili dai templi e la loro distruzione: quello di sconfiggere il paganesimo; in realtà, queste traslazioni di statue e da una parte all’altra all’interno di una stessa città e, viceversa, da una città all’altra dell’impero erano ancora, nel IV secolo, abbastanza comuni e documentate: ci sono numerose iscrizioni in cui vengono descritti questi spostamenti.

Conservazione del patrimonio artistico

Nel IV secolo c’era, sia negli imperatori che nei governatori provinciali, la consapevolezza che mantenere, conservare la paces architectonica fosse un dovere civico e morale; attraverso le costituzioni gli imperatori chiedono ai loro governatori di conservare l’esistente e per questo ritroviamo dei ritrovamenti epigrafici apposti su statue, che venivano restaurate o dedicate ex novo, sia per conservare l’importanza che il monumento rivestiva, sia per rendere più bella e funzionale la città.

Persistenza delle statue nell'impero cristiano

L’attaccamento al patrimonio artistico ereditato dal passato diventa l’elemento che si ritrova per tutto il IV secolo, per il V e fino al VI, anche nel momento in cui l’impero è ormai cristiano; autori cristiani come Prudenzio, all’inizio del V secolo, propagandano il cessare dell’idolatria pagana nei confronti delle statue, ma illudendosi, perché esse continueranno a popolare le piazze delle più importanti città dell’impero.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community

Le colonie latine

pexolo di Mauro_105

URGENTE (321112)

pexolo di Lud_

domandina

pexolo di Samantha Petrosino