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Concetti Chiave

  • Dopo la guerra del Peloponneso, Sparta si dimostrò incapace di guidare il mondo greco, con ordinamenti inadatti a sostenere una grande potenza.
  • La società spartana perse le sue caratteristiche tradizionali di austerità e rigore a causa delle ricchezze derivate dai bottini di guerra, portando lusso e corruzione.
  • L'omogeneità tra gli spartiati si sfaldò, creando squilibri, ingiustizie e rivalità interne che indebolirono la solidità sociale.
  • Di fronte all'instabilità politica e alle rivolte, Sparta siglò un patto con i Persiani, noto come pace del Re o pace di Antalcida, nel 386 a.C.
  • La pace del Re rese le poleis greche dell'Asia Minore e Cipro sotto dominio persiano, sciogliendo le confederazioni greche eccetto la Lega peloponnesiaca.

Indice

  1. La crisi di Sparta post-guerra
  2. Decadenza della società spartana
  3. La pace del Re e le sue conseguenze

La crisi di Sparta post-guerra

La situazione a Sparta dopo la guerra del Peloponneso non era certo la migliore. Sparta era palesemente incapace di ricoprire con autorevolezza il ruolo di città-guida del mondo greco. I suoi ordinamenti politic erano rimasti immobili: ottimi per il dominio di un territorio ristretto, non erano in grado di sostenere le ambizioni di una grande potenza. Inoltre, il numero ristretto dei cittadini e l'opacità del dibattito politico non erano adeguati alla gestione di relazioni internazionali complesse e difficili.

Decadenza della società spartana

Per giunta, la società spartana andava rapidamente perdendo quelle caratteristiche di austerità e di rigore sulle quali si era tradizionalmente fondata la compattezza e la solidarietà dei cittadini: i bottini di guerra e i tributi versati dalle poleis sottomesse fecero affluire nelle città ricchezze notevoli, che propagarono il lusso e la corruzione. In seno al gruppo teoricamente omogeneo dei cittadini di pieno diritto – gli spartiati – si crearono forti squilibri, ingiustizie, rivalità. La società spartana si sfaldava.

La pace del Re e le sue conseguenze

Di fronte alla crescente irrequietezza di alcune importanti poleis – da Tebe ad Argo, a Corinto, alla stessa Atene – e al moltiplicarsi di rivolte che impegnavano su vari scenari il suo esercito sempre più inadeguato, Sparta decise di stringere un patto di ferro con i Persiani. Fu così stipulata, nel 386 a.C., la cosiddetta pace del Re (oppure “pace di Antacida”, dal nome del rappresentante spartano): le poleis greche dall'Asia Minore e l'isola di Cipro rientrarono sotto il dominio persiano; tutte le confederazioni di città greche, a eccezione della Lega peloponnesiaca guidata da Sparta, dovevano essere disciolte. Supremo garante del rispetto della pace sarebbe stato il Gran Re. Qualsiasi violazione sarebbe stata punita duramente.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali difficoltà affrontate da Sparta dopo la guerra del Peloponneso?
  2. Dopo la guerra del Peloponneso, Sparta si trovò incapace di assumere il ruolo di città-guida del mondo greco a causa di ordinamenti politici inadeguati e un numero ristretto di cittadini, che ostacolavano la gestione delle relazioni internazionali.

  3. Come cambiò la società spartana dopo la guerra?
  4. La società spartana perse le sue tradizionali caratteristiche di austerità e rigore, con l'afflusso di ricchezze che portarono lusso e corruzione, creando squilibri e rivalità tra gli spartiati.

  5. Quali furono le conseguenze della pace del Re per le poleis greche?
  6. La pace del Re del 386 a.C. riportò le poleis greche dell'Asia Minore e Cipro sotto il dominio persiano e sciolse tutte le confederazioni di città greche, tranne la Lega peloponnesiaca guidata da Sparta, con il Gran Re come garante.

Domande e risposte

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