Concetti Chiave
- I Barbari non distrussero sistematicamente Roma; si limitarono a saccheggiare oggetti di valore durante brevi occupazioni.
- La vera rovina di Roma fu causata dai Romani stessi, con lo spopolamento e il trasferimento della capitale che indebolirono la città.
- Epidemie, inondazioni e lotte politiche contribuirono al declino di Roma, lasciando la città in rovina e le strade impraticabili.
- Costantino e successivi papi e mercanti d'arte spogliarono Roma di statue e materiali per arricchire altre città o costruzioni.
- Durante il Rinascimento, antichi edifici furono demoliti per nuove costruzioni, spesso riutilizzando i materiali nei progetti edilizi.
Indice
La distruzione di Roma
Di solito si afferma che Roma fu distrutta dai barbari e nell’immaginario collettivo sono i presenti i barbari che distruggono i templi o smantellano gli d edifici pubblici o le ricche case romane. In realtà i fatti son o andati diversamente. Giunti a Roma, i Barbari hanno saccheggiato e portato via solo tutto quanto era possibile asportare: statue, mobili, arredi, argenteria, porte di bronzo o tegole dorate di certi edifici.
Non avevano il tempo per abbattere sistematicamente i solidi edifici anche perché le varie occupazioni subite da Roma nel tempo sono state brevi: i Goti vi sono rimasti due giorni, i Vandali due settimane. In realtà, i veri distruttori di Roma sono stati gli stessi Romani.Il declino della popolazione romana
Dopo i saccheggi, la città si spopolò lentamente; infatti se durante l’Impero, Roma contava circa un milione e mezzo di abitanti, nel 1300 ne contava appena 17.000. Significativo fu il trasferimento della capitale a Nicomedia con Diocleziano e a Costantinopoli con Costantino: un gran numero di cittadini, la cui vita economica dipendeva dalla corte, insieme alle proprie famiglie si trasferì nella nuova capitale. A questo successero le invasioni: Roma era ancora una città ricca, ma indifesa per cui i Romani più previdenti preferirono trasferirsi in località meno prestigiose, ma più sicure. Per questo motivo la popolazione diminuì ancora di più. In seguito si ebbero epidemie, inondazioni, carestie e lotte politiche intestine. La maggior parte delle case rimasero disabitate e destinate alla rovina mentre le strade per mancanza di manutenzione diventarono impraticabili. I pochi cittadini rimasti si riunirono in un solo quartiere, il Vaticano mentre il resto della città rimase completamente deserto ed abbandonato.
Le spoliazioni e il Rinascimento
A tutto questo si aggiunsero le spoliazioini che trasformarono Roma in un’immensa città miniera a cielo aperto. Il primo a darne l’esempio fu l’imperatore Costantino stesso che trasferì da Roma a Costantinopoli tutto quanto era trasportabile: statue, portali, fregi marmorei, rosoni di bronzo. Nei secoli seguenti il suo esempio fu seguito dai papi, dai mercanti d’arte e dai principi. Le più vaste demolizioni di edifici antichi vennero operate durante il Rinascimento: Roma era allora in piena rinascita edilizia e le ricche famiglie non si facevano scrupolo di demolire templi, terme od archi antichi per costruire le loro sontuose dimore. È in questo periodo che furono gravemente mutilati il Colosseo, le Terme di Caracalla o il Circo Massimo. Interi colonnati furono demoliti e ricostruiti altrove, generalmente attorno alle nuove basiliche cristiane. Inoltre, le pietre non utilizzate furono trasformate in calcina. È rimasta celebre il detto “Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini”: ciò che non fecero i Barbari fu fatto dalla famiglia principesca dei Barberini a cui apparteneva papa Urbano VIII, salito sul trono pontificio nel 1623.
La sorte del Foro Romano
La sorte del Foro Romano fu singolare. Fino alla fine del XVIII secolo, con nome di Campo Vaccino si designava l’ex Foro Romano: il naturale accumularsi della terra, la vegetazione infestante e la massa di ruderi in rovina avevano quasi del tutto sepolto i pochi resti ancora rimasti in piedi.
Domande da interrogazione
- Chi furono i veri distruttori di Roma antica?
- Quali furono le conseguenze del trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli?
- Come furono utilizzati i materiali degli edifici antichi durante il Rinascimento?
- Cosa rappresenta il detto “Quod non fecerunt Barbari, fecerunt Barberini”?
I veri distruttori di Roma furono gli stessi Romani, che abbandonarono la città e ne spogliarono le risorse, piuttosto che i barbari.
Il trasferimento della capitale portò a un significativo spopolamento di Roma, poiché molti cittadini si trasferirono con la corte nella nuova capitale.
Durante il Rinascimento, i materiali degli edifici antichi furono spesso riutilizzati per costruire nuove basiliche cristiane e le pietre non utilizzate furono trasformate in calcina.
Il detto sottolinea come la famiglia Barberini, e in particolare papa Urbano VIII, abbiano contribuito alla distruzione di Roma più di quanto abbiano fatto i barbari.