Concetti Chiave
- In the Roman society, slaves were legally considered as things, not people, and endured severe conditions until Emperor Hadrian's time.
- Slave trade was widespread across the empire, centered in the island of Delos, with slaves displayed with a sign indicating their origin, qualities, and defects.
- Wealthy families owned numerous slaves, with the more intelligent and attractive ones serving in urban households, while less skilled slaves worked in agriculture.
- Educated slaves were treated well, but those performing menial tasks faced harsh treatment, and punishment for offenses was severe, including branding and death.
- Over time, slave conditions improved, with many gaining freedom or buying their freedom, adopting their former master's name upon becoming a freedman.
Indice
Condizioni degli schiavi romani
Nella società romana, accanto asi cittadini romani liberi (= ingenui) che godevano di tutti i diritti civili (=cives optimo iure) esistevano anche gli schiavi. Le loro condizioni di vita erano molto penose. Dal punto di vista legale non erano considerati uomini ma cose (=res): potevano essere venduti, affittati, frustati, incatenati o addirittura uccisi senza rendere conto a nessuno e questo è avvenuto fino al tempo dell’imperatore Adriano.
Commercio e trattamento degli schiavi
In tutto l’impero si svolgeva un fiorente commercio di schiavi il cui centro era l’isola di Delo.
Gli schiavi da vendere erano posti su di un palco girevole e con i piedi imbiancati di calce per togliere loro ogni velleità di fuga. Al collo veniva messo un cartello che dava informazioni sull’origine, i pregi ed i difetti. Il valore dipendeva dalla bellezza, dalla giovinezza dall’intelligenza e dalla cultura posseduta.. Tutte le famiglie agiate possedevano degli schiavi; i più ricchi arrivavano a possederne anche delle migliaia. I più intelligenti ed i più belli costituivano la “familia urbana”, mentre quelli meno dotati erano adibiti alla coltivazione delle terre e costituivano la “famiglia rustica”. Questi ultimi erano posti sotto la sorveglianza di un fattore (=vilicus), aiutato da sua moglie (=vilica) e dagli sorveglianti dei lavori (=magistri operum).Mansioni e trattamento degli schiavi
A seconda delle attitudini, agli schiavi potevano essere affidate svariate mansioni: il medico (medicus), il precettore dei bambini (= pedagogus), il copista (= amanuensis), il portalettere (= tabellarius), il barbiere (= tonsor), il portinaio (= ostiarius), ecc…
Gli schiavi più colti erano trattati in modo umano ed anche amichevolmente. Erano ben voluti anche quelli nati in casa (= vernae) mentre gli addetti ai servizi più umili erano trattati con durezza. La pena più temuta era il trasferimento dalla “familia urbana” alla “familia rustica”. Frequenti erano anche le frustate e le percosse. A colorio che avevano tentato la fuga, venivano impresse sulla fronte le lettere “fug”(= fugitivus) mentre a chi aveva rubato venivano impresse le lettere “fur” (= ladro). Per le colpe più gravi era prevista la morte e quasi sempre si trattava di una morte orribile. Questi trattamenti disumani, talvolta, indussero gli schiavi alla ribellione come quella dei gladiatori e degli schiavi del 73-71 a.C.
Ribellioni e miglioramenti nel tempo
Col passar dei secoli le condizioni degli schiavi andarono migliorando. Molti di loro riuscirono ad ottenere la libertà o a riscattarsi col denaro guadagnato con un lungo e fedele servizio. Il liberto, allora, assumeva il “praenomen” e il “nomen” del suo ex padrone a cui aggiungeva, come “cognomen” il suo nome primitivo, spesso derivata dalla regione di provenienza (Syrus, Agfer, ecc.).
Domande da interrogazione
- Qual era lo status legale degli schiavi nella società romana?
- Dove si svolgeva il commercio di schiavi nell'impero romano?
- Come venivano trattati gli schiavi più colti rispetto agli altri?
- Come potevano gli schiavi ottenere la libertà?
Gli schiavi nella società romana erano considerati legalmente come cose (res) e non come esseri umani, il che permetteva ai loro padroni di venderli, affittarli, punirli o addirittura ucciderli senza conseguenze legali.
Il commercio di schiavi nell'impero romano aveva il suo centro principale nell'isola di Delo, dove gli schiavi venivano esposti su un palco girevole per la vendita.
Gli schiavi più colti erano trattati in modo più umano e amichevole, mentre quelli addetti ai servizi più umili erano spesso trattati con durezza.
Col passare del tempo, le condizioni degli schiavi migliorarono e molti riuscirono a ottenere la libertà o a riscattarsi con il denaro guadagnato attraverso un lungo e fedele servizio.