Concetti Chiave
- Con il passaggio dalla monarchia alla repubblica, il potere fu concentrato nelle mani dei patrizi, escludendo la plebe dal governo.
- Nel 494 a.C., i plebei si ritirarono sull'Aventino per protestare contro l'esclusione politica, ottenendo concessioni dai patrizi.
- I plebei ottennero l'istituzione dei tribuni della plebe con diritto di veto, che divennero un potente strumento politico.
- Furono scritte le Leggi delle XII Tavole nel 450 a.C., eliminando il monopolio legislativo dei patrizi.
- La legge del 287 a.C. rese vincolanti per tutti i plebisciti, conferendo maggior peso politico alle decisioni plebee.
Indice
Il passaggio dalla monarchia alla repubblica
Con il passaggio monarchia-repubblica, il potere passò in mano soprattutto ai patrizi.
Le ribellioni plebee e le concessioni
Nel il 509 a.C. la plebe era esclusa dal governo della civiltà, tra patrizi e plebei vi erano grosse fratture, esplosero molte ribellioni dei plebei contro i patrizi, tra cui la più importante nel 494 a.C. dove i plebei si ritirano su l’Aventino /monte sacro e si rifiutarono di collaborare nell’ambito militare con i patrizi che, rimasti senza “le braccia”, decisero di accontentargli delle richieste: i plebei chiedevano accesso alle magistrature, partecipazione alle distribuzioni delle terre che venivano date solo ai patrizi e infine la cancellazione dei debiti, questa secessione sarà poi “calmata” da Menenio Agrippa (racconta Tito Livio) che calmò la situazione tra patrizi e plebei.
Le leggi e i provvedimenti plebei
Le concessioni date ai plebei furono:
- l’accesso ad una carica tutta loro: i tribuni della plebe, che aveva un grande potere e diventò l’arma con cui i plebei condizionarono la vita romana, i magistrati avevano il diritto di veto, i magistrati in totale erano 10;
- secondo provvedimento: 450 a.C. furono messe per iscritto 12 leggi molto importanti che sottraevano ai patrizi il monopolio della legge, esse furono affisse pubblicamente nel foro, vennero redati da 10 magistrati e costituirono lo specchio della civiltà romana (legge del taglione)
- terzo provvedimento fu nel 445 a.C.: lex Canulenia, vennero approvati i matrimoni misti
- quarto provvedimento: 367 a.C., legge di Licinie-Sestie, uno dei due consoli doveva esser plebeo
- I plebei ottennero una limitazione alla schiavitù per debiti, per quanto riguarda i territori, la richiesta non fu completamente approvata poiché su molti territori vi erano importanti latifondi che non potevano essere ceduti
- Ultimo provvedimento: 287 a.C.: una legge del dittatore quinto Ortensio stabilì che le deliberazioni del concilio della plebe dovevano essere considerate come leggi e rispettate da tutti, inizialmente riguardavano solo i plebei, ma dopo qualche tempo con il Lex Ortens i plebisciti (nome delle deliberazioni) divennero vincolanti per tutto il popolo romano.
La nuova oligarchia romana
non tutti i plebei erano “nobili” alcuni erano ancora in preda ai debiti e vivevano i n quartieri malfamati come ad esempio il quartiere: la Suburra. Il potere economico passò quindi in mano a una nobiltà patrizia-plebea, il potere della repubblica si concentrò nelle mani di una nuova oligarchia che costituì la classe dirigente romana che durò fino al crollo degli ordinamento repubblicani.
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali richieste dei plebei durante le ribellioni contro i patrizi?
- Quali concessioni furono fatte ai plebei per calmare le tensioni con i patrizi?
- Come cambiò la struttura del potere a Roma dopo le concessioni ai plebei?
I plebei chiedevano accesso alle magistrature, partecipazione alle distribuzioni delle terre e la cancellazione dei debiti.
Furono concessi ai plebei i tribuni della plebe, la scrittura delle 12 leggi, l'approvazione dei matrimoni misti, la legge di Licinie-Sestie, la limitazione della schiavitù per debiti e la legge del dittatore Quinto Ortensio.
Il potere economico passò a una nobiltà patrizia-plebea, concentrando il potere della repubblica in una nuova oligarchia che costituì la classe dirigente romana.