Concetti Chiave
- Silla ha istituito il cursus honorum attraverso la lex Cornelia de magistratibus per consolidare il suo potere come dictator legibus scribundis et rei publicae costituendae.
- Le tavole di proscrizione elencavano i nemici politici di Silla, permettendo la loro eliminazione e la confisca delle loro terre a favore dei veterani.
- I figli dei proscritti erano privati dell'accesso alle magistrature, rafforzando il controllo sillano e limitando l'influenza delle famiglie avversarie.
- Silla raddoppiò il numero dei senatori da 300 a 600, inserendo fedelissimi e limitando l'influenza esterna sull'oligarchia romana.
- Le riforme di Silla miravano a restaurare il potere oligarchico, minato dall'ascesa di figure come Caio Mario.
Riforme di Silla
Tra le tante cose, Silla stabilì anche un cursus honorum, attraverso la lex Cornelia de magistratibus, una delle tante leggi attraverso cui assorse al ruolo di dictator legibus scribundis et rei publicae costituendae).
Proscrizioni e conseguenze
Sebbene sarà smantellata negli anni successivi da Pompeo e Crasso, l’attività istituzionale sillana fu compiuta mentre venivano composte tavole di proscrizione, cioè elenchi ufficiali (più volte aggiornati) con tutti i nomi dei suoi avversari politici (non hostes, con cui si identificano i nemici stranieri, ma inimici, con cui si indicavano i nemici personali); essi non erano soltanto cittadini di Roma, ma anche cittadini romani dei nuovi municipi (per esempio, a Perugia fu eliminato Vibio Pansa perché mariano, molte delle comunità municipali nuove erano filo-mariane, contro cui Silla fu spietato). L’essere iscritti sulle tavole di prescrizione non significava soltanto essere eliminabili da chiunque, senza problemi, per cui morirono 80 dei 300 senatori e 1.500 cavalieri, ma ai proscritti venivano anche tolte tutte le terre (perquisizioni presso le comunità filo-mariane), che poi venivano ridistribuite ai circa 100.000 veterani sillani che avevano partecipato alla guerra contro Mitridate; anche i figli dei proscritti si vedevano privati della possibilità di accesso alle magistrature e, d’altra parte, essendo i loro beni confiscati gli sarebbe stato difficile l’aver accesso a cariche magistratuali.
Consolidamento del potere oligarchico
Con i principali provvedimenti sillani (che la maggior parte degli storici valuta come un tentativo di ridare potere all’oligarchia romana dopo tutte le vicende che, soprattutto attraverso l’ascesa di Caio Mario, avevano fortemente messo in discussione il governo oligarchico a Roma) il numero dei senatori fu portato da 300 a 600 e qualunque intervento esterno su questo corpo oligarchico (che aveva un sistema di crescita innato, attraverso la presenza di un gruppo di patrizi e poi anche di plebei, i quali indebolivano fortemente il potere di questo organo). fu fortemente limitato (Silla pose in Senato tutti i propri fedeli, mentre gli 80 senatori avversari politici erano stati fatti fuori 320 nuovi senatori furono immessi, tutti fedelissimi di Silla).
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali riforme istituzionali attuate da Silla?
- Cosa comportava l'iscrizione nelle tavole di proscrizione durante il regime di Silla?
- Qual era l'obiettivo delle riforme di Silla secondo gli storici?
Silla stabilì un cursus honorum attraverso la lex Cornelia de magistratibus e aumentò il numero dei senatori da 300 a 600, inserendo fedelissimi nel Senato per rafforzare l'oligarchia romana.
L'iscrizione significava essere eliminabili senza conseguenze, con la confisca delle terre e l'esclusione dei figli dei proscritti dalle magistrature, colpendo duramente i nemici personali di Silla.
Gli storici ritengono che Silla mirasse a ridare potere all'oligarchia romana, limitando l'influenza esterna e rafforzando il controllo del Senato attraverso l'inserimento di suoi fedelissimi.
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