Concetti Chiave
- La lex Gabinia del 139 a.C. introduce il voto segreto con limitazioni, senza risolvere del tutto la scarsa democraticità del sistema.
- La centuria praerogativa, estratta a sorte, influenzava pesantemente le elezioni a causa delle credenze superstiziose della popolazione.
- La prima classe di cittadini poteva facilmente dominare le decisioni politiche, data la struttura delle centurie.
- Gli auguri, esperti nella comunicazione della volontà divina, influenzavano le decisioni politiche e sedevano accanto ai magistrati.
- La società romana era profondamente legata alla volontà divina, interpretata attraverso segni e prodigi, influenzando vari aspetti della vita pubblica.
È solo con la lex Gabinia (139 a.C.
Influenza della centuria praerogativa
) che viene introdotto il voto segreto, sebbene molto segreto non sia (si scrive su una tavoletta, si porta al console, si deve passare su una passerella), ma esso non risolve il problema della scarsa democraticità; il criterio di funzionamento che dava maggiori problemi al potere popolare era costituito dal fatto che a votare per prima fosse sempre una centuria praerogativa, come il princeps senatus (il primo membro per precedenza del Senato romano, che era il portavoce ufficiale e aveva il diritto di votare per primo), sia che si tratti dell’elezione di magistrati, di leggi, di giurisdizione. Essa era estratta a sorte ed influenzava il parere di tutti gli altri perché, per un popolo così superstizioso, che una centuria estratta a sorte desse un’indicazione di voto significava che era la Sors (dea Fortuna) a dare il proprio voto; ma la centuria prerogativa è sempre estratta a sorte dalle 80+18 centurie della prima classe: la possibilità dei cittadini della prima classe di imporre ciò che vogliono e quando lo vogliono era altissima.
Ruolo degli auguri e della religione
Anche gli auguri potevano influenzare l’andamento delle assemblee: essi, tecnici specializzati nel comunicare la volontà degli dèi, sedevano sempre accanto al magistrato, che poteva rivolgersi a loro quando volesse e loro, una volta consultati i cieli (oppure il comportamento di galline che tenevano in piccole gabbie, il modo in cui mangiavano e bevevano; durante la Seconda Guerra Punica essi sconsigliarono un console che voleva attaccare battaglia, perché i polli non mangiavano), dovevano esprimere un parere; gli auguri potevano al contempo esercitare qualsiasi carriera politica ed è logico che, essendo gli stessi sacerdoti membri della prima classe di censo ed essendo eletti per convocazione (fino a Silla non vengono eletti da tutte le classi, ma solo dalla prima: morto un pontefice si rieleggeva un altro per convocazione ad un collegio, spesso venivano elette personalità che facevano comodo, ma che dovevano comunque seguire una scienza molto precisa). La società romana era quindi ancora molto legata alla volontà divina, capace di esprimersi attraverso segni come i portenta (nascite con malformazioni, che vengono registrate da Livio: subito dopo Canne vengono registrati moltissimi prodigia in tutta la città, fatti incredibili che erano segni dell’accordo o del disaccordo degli dèi; così in occasione di morti, matrimoni, fondazioni ci città, tutto ciò che poteva riguardare il rapporto fra uomini e natura); i romani non erano superstiziosi, credevano semplicemente ad una religione molto arcaica a cui davano grande importanza.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'importanza della lex Gabinia nel contesto del voto a Roma?
- Come influenzava la centuria praerogativa il processo decisionale a Roma?
- Qual era il ruolo degli auguri nelle assemblee romane?
- In che modo la religione influenzava la società romana?
La lex Gabinia del 139 a.C. ha introdotto il voto segreto a Roma, anche se non completamente segreto, cercando di affrontare il problema della scarsa democraticità nel sistema elettorale.
La centuria praerogativa, estratta a sorte, votava per prima e influenzava il parere delle altre centurie, poiché i romani superstiziosi vedevano in essa un segno della volontà divina.
Gli auguri, esperti nel comunicare la volontà degli dèi, sedevano accanto ai magistrati e potevano influenzare le decisioni politiche attraverso l'interpretazione di segni divini.
La società romana era profondamente legata alla volontà divina, interpretata attraverso segni e portenta, che influenzavano eventi importanti come battaglie, matrimoni e fondazioni di città.