Concetti Chiave
- I patrizi sostenevano il rafforzamento del senato e si opponevano a cambiamenti che minacciassero i loro privilegi.
- I populares, come i Gracchi, rappresentavano gli interessi dei cittadini impoveriti e cercavano di limitare il potere del senato.
- La rivalità tra patrizi e populares contribuì alla crisi della repubblica romana, esacerbata dalla lotta politica personalizzata.
- Nel 113 a.C., le tribù germaniche dei Cimbri e Teutoni invasero la Gallia Transalpina, aumentando le tensioni interne.
- La guerra giugurtina (112-105 a.C.) fu condotta contro il re di Numidia, con Gaio Mario eletto al consolato per guidarla.
Indice
Conflitto tra patrizi e populares
I patrizi in concreto, essi erano favorevoli al rafforzamento del senato (e tenacemente contrari alle rivendicazioni delle masse popolari e a qualsiasi cambiamento che potesse ridimensionare i loro privilegi politici ed economici. Populares, gli 'amici del popolo', erano invece quei nobili che, come i Gracchi, si facevano interpreti delle esigenze dei cittadini impoveriti, del potere economico dei cavalieri.
Favorevoli al ridimensionamento del potere e dell'autorità del senato, essi propugnavano la necessità di definire un nuovo equilibrio che ampliasse e consolidasse la base della cittadinanza e della vita politica a Roma.Crisi della repubblica romana
La rivalità tra le due fazioni, unita alla crescente personalizzazione della lotta politica, sarebbe diventata sempre più aspra, fino a provocare la definitiva crisi della repubblica. Alla fine del II secolo a.C. la crisi esplose violenta.
Minacce esterne e tensioni interne
A scatenarla furono eventi bellici e minacce che misero in luce tutte le tensioni interne al tessuto sociale e politico romano. Nel 113 a.C. due potenti tribù germaniche, i Cimbri e i Teutoni, si misero in marcia dalle coste del Mar Baltico travolgendo le resistenze romane e arrivando a invadere la provincia della Gallia Transalpina (“al di là delle Alpi”), o Narbonense, istituita pochi anni prima con la fondazione della colonia di Narbona. Nel 112 a.C., sull'opposto versante del Mediterraneo, il re di Numidia Giugurta (la Numidia corrispondeva grosso modo alle odierne Tunisia e Algeria) trucidò nella città di Cirta centinaia di mercanti italici e romani. Gli ottimati sostenevano la priorità della minaccia germanica; i cavalieri, appoggiati dai popolari, premevano per un intervento a tutela e promozione dei propri affari in Africa.
Guerra giugurtina e corruzione
Vinse il partito della guerra giugurtina (112-105 a.C.), che venne però condotta fiaccamente con gravi umiliazioni per le armi romane. Si diffusero allora voci sulla corruzione di alcuni senatori da parte di Giugurta. A furor di popolo, abilmente alimentato da cavalieri e popolari, fu eletto al consolato nel 107 a.C. Gaio Mario, il quale assunse la guida della guerra giugurtina.
Domande da interrogazione
- Qual era la posizione dei patrizi riguardo al senato e alle rivendicazioni popolari?
- Chi erano i populares e quale era il loro obiettivo politico?
- Quali eventi bellici contribuirono alla crisi della repubblica romana alla fine del II secolo a.C.?
I patrizi erano favorevoli al rafforzamento del senato e contrari alle rivendicazioni delle masse popolari e a qualsiasi cambiamento che potesse ridimensionare i loro privilegi politici ed economici.
I populares erano nobili che si facevano interpreti delle esigenze dei cittadini impoveriti e del potere economico dei cavalieri, propugnando un ridimensionamento del potere del senato per ampliare la base della cittadinanza e della vita politica a Roma.
La crisi fu scatenata da eventi bellici come l'invasione delle tribù germaniche Cimbri e Teutoni e le azioni del re di Numidia Giugurta, che misero in luce le tensioni interne al tessuto sociale e politico romano.