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Concetti Chiave

  • Tiberio Gracco propose la creazione di una classe di piccoli coltivatori per risolvere la crisi sociale e militare di Roma.
  • Caio Gracco, seguendo le orme di Tiberio, cercò di ridurre il potere dei senatori attraverso alleanze strategiche con i cavalieri.
  • Le Leges Semproniae di Caio trasferirono il potere giudiziario sulle malversazioni provinciali a individui non aristocratici.
  • Caio Gracco introdusse riforme infrastrutturali e sociali per migliorare le comunicazioni e il benessere cittadino.
  • Nonostante i suoi sforzi, il tentativo di Caio di estendere la cittadinanza ai socii italici portò al suo declino politico e alla sua drammatica fine.

Indice

  1. Tiberio sempronio gracco e la sua visione sociale
  2. Caio gracco e la politica antisenatoria
  3. Le riforme di Caio e la sua caduta

Tiberio sempronio gracco e la sua visione sociale

Tiberio Sempronio Gracco apparteneva a una famiglia patrizia imparentata con quella degli Scipioni, particolarmente colta e aperta ai problemi sociali. Riteneva intollerabile che la popolazione fosse costretta a vivere in condizioni di miseria e si rendeva conto che il protrarsi di una simile situazione sarebbe stata la rovina di Roma. L’esercito infatti si era retto sulla massa dei contadini-soldati, arruolata grazie alla divisione dei cittadini in classi di censo. Scomparsa questa classe (trasformata in proletariato urbano), Roma non avrebbe avuto più esercito. Quantomeno non avrebbe avuto un esercito in grado di fronteggiare le numerose situazioni di conflitto e di difendere i confini. Si aggiungeva la necessità di evitare che il proletariato urbano si trasformasse in una massa incontrollabile e socialmente pericolosa. Per queste ragioni Tiberio si convinse che l’unica soluzione era quella di costruire la classe dei piccoli coltivatori.

Caio gracco e la politica antisenatoria

Circa 10 anni dopo la morte di Tiberio Gracco la politica antisenatoria venne ripresa dal fratello, Caio gracco, eletto tribuno nel 123 a.C. L’esperienza aveva insegnato a Caio che nessuna riforma era possibile se contro lo strapotere della classe aristocratica non si coalizzavano tutte le forze armate dal desiderio di contrastarla. Caio aveva capito che contro i senatori dovevano avere l’appoggio anche dei cavalieri, appoggio che si guadagnò con due provvedimenti: assegnò loro la riscossione dei tributi dalle provincie più ricchie e con le Leges Semproniae stabilì che a giudicare le malversazioni commesse dai governatori delle province non fosse più solo l’aristocrazia. Per la prima volta quindi venivano giudicati da persone che non appartenevano alla loro claasse. Da questo provvedimento il disegno politico di Caio era più ampio del fratello: il suo obiettivo non era solo quello di ridimensionare il potere dei senatori, ma di opporre loro una nuova classe, dotata di nuovi poteri. Si trattava di un progetto ambizioso e Caio, consapevole, fece quanto era necessario per ottenere il massimo consenso: introdusse la lex agraria del fratello, ridusse i poteri punitivi dei capi militari e alleviò il servizio militare.

Le riforme di Caio e la sua caduta

Costruì nuove strade per migliorare le comunicazioni e fondò colonie nelle provincie. Grazie a queste iniziative nel 122 a.C. ripropose la sua candidatura al tribunato, fu eletto, e decise di estendere la sua politica anche al di fuori dell' ambito cittadino. Con una proposta di legge chiese che venisse attribuita la cittadinanza romana ai socii italici ma fu l'inizio della sua rovina. La plebe infatti riteneva che la concessione di benefici ai cittadini mettesse in pericolo proprio la lotta per conquistare migliori condizioni di vita. Da sempre inviso all’aristocrazia, e ora impopolare anche presso la plebe, nel 121 a C. Caio non fu rieletto. Invitando gli schiavi a combattere al suo fianco e promettendogli libertà, tentò la via della rivolta armata ma il senato la soffocò nel sangue. Caio pur di non essere ucciso dai soldati chiese a uno schiavo di dargli la morte.

Domande da interrogazione

  1. Qual era la visione di Tiberio Gracco riguardo alla situazione sociale di Roma?
  2. Tiberio Gracco riteneva intollerabile la miseria della popolazione e credeva che la soluzione fosse costruire una classe di piccoli coltivatori per evitare la rovina di Roma e mantenere un esercito efficace.

  3. Come Caio Gracco cercò di contrastare il potere senatorio?
  4. Caio Gracco cercò di contrastare il potere senatorio coalizzando forze contro l'aristocrazia, guadagnando l'appoggio dei cavalieri e introducendo riforme come la riscossione dei tributi e la giustizia per le malversazioni.

  5. Quali furono le iniziative di Caio Gracco per ottenere consenso?
  6. Caio Gracco introdusse la lex agraria, ridusse i poteri punitivi dei capi militari, migliorò le comunicazioni costruendo strade, fondò colonie e propose l'estensione della cittadinanza romana ai socii italici.

  7. Quali furono le conseguenze delle proposte di Caio Gracco?
  8. Le proposte di Caio Gracco lo resero impopolare presso la plebe e inviso all'aristocrazia, portando alla sua mancata rielezione e al fallimento della sua rivolta armata, che si concluse con la sua morte.

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