Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Gli accampamenti romani erano strategicamente posizionati su terreni rialzati, accanto a fonti d'acqua, con un sistema di strade organizzato per facilitare la mobilità interna.
  • I legionari erano responsabili della costruzione di fortificazioni come fossati e palizzate, mentre gli ufficiali occupavano aree assegnate secondo un rigido ordine gerarchico.
  • La routine dei soldati includeva esercitazioni fisiche e militari, insieme a compiti logistici come la preparazione del cibo e lo smantellamento del campo.
  • La disciplina era severa, con punizioni estreme per infrazioni gravi, ma erano previsti anche riconoscimenti e ricompense per atti di valore e servizio esemplare.
  • Oltre a premi simbolici come lance e decorazioni, i legionari potevano ricevere compensi in denaro e terre, specialmente al termine del loro servizio militare.

Indice

  1. La vita nell'accampamento romano
  2. Struttura e organizzazione del campo
  3. Ruoli e responsabilità
  4. Routine e disciplina militare
  5. Punizioni e ricompense

La vita nell'accampamento romano

Grazie a Polibio, oggi siamo in grado conoscere molti particolari della vita condotta nel II secolo d.C. in un accampamento militare.

Struttura e organizzazione del campo

Per l’accampamento o “castra”, era scelto, se possibile, un terreno rialzato, vicino a un corso d’acqua o a una sorgente con attorno dei prati ricoperti di foraggio La tenda del praetorium cioè di colui che era investito del comando dell’accampamento (= imperium) era segnalata con una bandiera bianca, piantata all’incrocio di due strade (= il decumano) che, se il terreno lo permetteva, erano orientate da est a ovest.

Invece, da nord a sud correva il cardo. Negli accampamenti più antichi, la pianta, in genere, era quadrata, ma poteva essere anche rettangolare o assumere forme diverse a seconda della conformazione del terreno. Gli stessi legionari si occupavano di scavare un fossato intorno al campo in modo da poter costruire un argine (= agger), completato da una palizzata (= vallum).

Ruoli e responsabilità

Gli ufficiali e i vari reparti della legione occupavano le zone assegnate in ordine di precedenza, rispetto al praetorium, a seconda dei gradi. Invece gli ausiliari venivano collocati a ridosso o ai margini del campo e comunque sempre all’interno di esso in caso di assedio. Le tende distavano circa 60 metri dalla palizzata per non trovarsi sotto tiro in caso di assedio nemico. Davanti al praetorium c’era una base rialzata (= tribunal) che serviva al comandante per parlare o amministrare la giustizia. Non lontano dalla tenda del praetorium si trovava del sovrintendente alle spese che si occupava della distribuzione dei viveri e di altri compiti organizzativi. All’interno dell’accampamento non si poteva andare a cavallo e solo gli addetti alla sorveglianza erano autorizzati a portare le armi.

Routine e disciplina militare

I soldati erano continuamente occupati nei servizi logistici perché ognuno doveva prepararsi il cibo; poi c’erano le esercitazioni a passo normale, a passo rapido, a passo cadenzato, si praticava la corsa, il salto, il maneggio delle armi, l’apprestamento e lo smantellamento del campo.

Punizioni e ricompense

La smobilitazione avveniva per gradi, al segnale di tromba. Al primo segnale venivano tolte le tende (= plicare tentoria che in romeno ha dato il verbo plecă = partire, lasciare, andarsene), al secondo si procedeva al carico di tutto il materiale e al terzo l’esercito si metteva in marcia. Tramite i centurioni, ogni mattina si provvedeva a trasmettere ai vari reparti la parola d’ordine, trascritta su di una tavoletta, chiamata “tessera” La vigilanza notturna lungo la palizzata era garantita dai “velites”, dieci dei quali montavano la guardia a turno davanti alle quattro porte del campo. Le eventuali mancanze o omissioni dei turni di vigilanza venivano punite severamente. I responsabili venivano uccisi a colpi di bastone o lapidati dagli stessi commilitoni schierati a due lati di un percorso che il condannato era costretto a seguire. La stessa fine era riservata ai ladri e ai disertori. In caso di abbandono della posizione di schieramento in battaglia, si procedeva alla decimazione del reparto (una condanna a morte per ogni dieci uomini) e gli scampati erano esclusi dal campo fin tanto che non si fossero riabilitati. Nel frattempo potevano nutrirsi soltanto con orzo che era il cibo riservato agli animali. Esistevano anche altre punizioni meno severe come le punizioni corporali, la degradazione, il trasferimento a un reparto inferiore o l’espulsione. Tuttavia, non mancavano gli atti di riconoscimento per le azioni di valore e con lo scopo di far sentire il servizio militare come un privilegio, Inizialmente veniva conferita l’ “hasta pura”, cioè una lancia senza ferro a cui più tardi si aggiunsero braccialetti d’argento e d’oro. Furono introdotte anche borchie d’oro o di bronzo (phalerae), da fissare sulle corazze; si trattava di un’usanza di derivazione etrusca. Invece, dai Galli derivarono le collane, anch’esse d’oro e di bronzo. Ai comandanti, con il trionfo, veniva conferita una corona dall’alloro, mentre quella con foglie di quercia (= corona civica) era riservata a chi aveva salvato un cittadino. Desistano anche la corona muralis che spettava a chi per primo avesse scalato le mura di una città nemica e la corona castrensis per il soldato che fosse penetrato prima di tutti nell’accampamento nemico. Nell’insieme, si trattava di ricompense con lo scopo di stimolare l’emulazione. Col passar del tempo si aggiunsero dei compensi assai cospicui: distribuzione tra i legionari del bottino di guerra, erogazione di premi in denaro, aumento della paga. Al tempo di Polipo che ci ha trasmesso tutte queste informazioni, l’importo del soldo (= paga del soldato) era piuttosto basso. Per i cavalieri e i centurioni esso era molto più alto. I compensi più elevati erano quelli alla fine del servizio che si concretizzavano con la distribuzione delle terre prese al nemico.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le caratteristiche principali di un accampamento militare romano nel II secolo d.C.?
  2. Un accampamento militare romano, o "castra", era solitamente situato su un terreno rialzato vicino a una fonte d'acqua. La disposizione interna seguiva un ordine preciso con il praetorium al centro, segnalato da una bandiera bianca, e le strade principali orientate da est a ovest e da nord a sud. I legionari costruivano un fossato e un argine intorno al campo per la difesa.

  3. Quali erano le attività quotidiane dei legionari all'interno dell'accampamento?
  4. I legionari erano impegnati in vari compiti logistici, come la preparazione del cibo e le esercitazioni militari. Queste includevano marce a diversi ritmi, corsa, salto, maneggio delle armi, e l'allestimento e smantellamento del campo.

  5. Come veniva gestita la sicurezza e la disciplina nell'accampamento?
  6. La sicurezza era garantita dai "velites" che montavano la guardia notturna. La disciplina era severa, con punizioni gravi per mancanze, come la morte per bastonatura o lapidazione per i responsabili di omissioni nei turni di vigilanza, e la decimazione per abbandono della posizione in battaglia.

  7. Quali erano le ricompense per i legionari che si distinguevano per il loro valore?
  8. I legionari valorosi ricevevano riconoscimenti come l'"hasta pura", braccialetti d'argento e d'oro, borchie (phalerae), e collane. I comandanti potevano ricevere corone d'alloro o di quercia. Queste ricompense servivano a stimolare l'emulazione tra i soldati.

  9. Quali erano i compensi economici per i legionari e come variavano?
  10. Il soldo dei legionari era piuttosto basso, ma i cavalieri e i centurioni ricevevano compensi più alti. Alla fine del servizio, i legionari potevano ricevere terre conquistate al nemico, oltre a premi in denaro e una parte del bottino di guerra.

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