Concetti Chiave
- All'inizio del suo regno, Nerone mantenne un rapporto rispettoso con il Senato, guidato da Afranio Burro e il filosofo Seneca.
- Con l'eliminazione di Britannico e Agrippina, Nerone assunse un governo autocratico, cercando il sostegno dell'esercito per equilibrare l'ostilità senatoriale.
- La riforma monetaria di Nerone migliorò il potere d'acquisto delle classi inferiori, guadagnandosi il loro appoggio ma alienandosi l'aristocrazia.
- Dopo il grande incendio di Roma del 64 d.C., Nerone fu sospettato di averlo causato per costruire la Domus Aurea e incolpò i Cristiani per distogliere i sospetti.
- Nerone affrontò congiure e ribellioni, culminate nella sua fuga e suicidio nel 68 d.C., dopo essere stato dichiarato nemico dello Stato dal Senato.
L'inizio del regno di Nerone
La prima fase del regno di Tiberio Claudio Nerone fu caratterizzata da un atteggiamento rispettoso verso il Senato: egli infatti si lascia guidare dall'esperienza del prefetto del pretorio Afranio Burro, e dagli insegnamenti del filosofo stoico Lucio Annio Seneca, suo precettore che lo educò a una concezione del potere inteso come servizio.
Già nel 52 dopo Cristo (d.C.) con eliminazione di Britannico (figlio di primo letto di Claudio) e della madre Agrippina, Nerone impresse al suo governo un'impronta decisamente autocratica.Politica e riforme di Nerone
Per bilanciare l'ostilità del Senato, Nerone cercò l'appoggio dell'esercito grazie al quale poté reprimere una rivolta in Britannia e riprese il controllo del territorio armeno. Il suo provvedimento di maggiore rilievo fu la "riforma monetaria", che determinò effetti positivi sul lungo periodo, migliorando la capacità di acquisto di ceti inferiori; questa riforma garantì all'imperatore l'appoggio delle classi medio-basse, ma gli alienò del tutto le simpatie dell'aristocrazia.
Declino e caduta di Nerone
Gli ultimi anni del regno di Nerone furono connotati da un crescente dispotismo. A questo periodo ovvero il 64 d.C. risale anche il terribile incendio che distrusse interamente alcuni quartieri popolari di Roma e di cui fu sospettato l'imperatore, che intendeva in tal modo far posto a nuove e grandiose costruzioni. Per allontanare i sospetti dalla sua persona, Nerone incolpò dell'incendio gli aderenti a una nuova religione che si stava diffondendo anche a Roma, ovvero i Cristiani. Nell'area devastata dall'incendio, di fianco al foro, Nerone farà poi costruire una nuova e sfarzosissima dimora per sé: la Domus aurea, paragonabile alle regge orientali. La scoperta di varie congiure ordite ai suoi danni indusse Nerone a emanare numerose condanne a morte, spesso ingiustificate contro esponenti del ceto senatorio. Di conseguenza lo sgretolamento del potere neroniano fu accelerato da fattori esterni, fra cui lo scoppio di varie ribellioni in seno all'esercito e nelle province, la più grave delle quali fu in Palestina, dove Nerone inviò Vespasiano, un generale di grande capacità. Nel 67 dopo Cristo l'imperatore fu costretto a reprimere una rivolta da parte di alcuni generali e ciò offri al Senato l'occasione per attaccarlo e dichiararlo nemico dello Stato. Nerone fuggì da Roma e prima di essere raggiunto dai suoi avversari si uccise nel 68 d.C.
Domande da interrogazione
- Quali furono le influenze principali durante la prima fase del regno di Nerone?
- Quali furono le conseguenze della riforma monetaria di Nerone?
- Come reagì Nerone alle congiure e ribellioni durante il suo regno?
Durante la prima fase del regno, Nerone fu influenzato dal prefetto del pretorio Afranio Burro e dal filosofo stoico Lucio Annio Seneca, che lo educò a una concezione del potere come servizio.
La riforma monetaria migliorò la capacità di acquisto dei ceti inferiori, garantendo a Nerone l'appoggio delle classi medio-basse, ma alienò le simpatie dell'aristocrazia.
Nerone emanò numerose condanne a morte contro esponenti del ceto senatorio e fu costretto a reprimere ribellioni, tra cui una grave in Palestina, che accelerarono lo sgretolamento del suo potere.