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Concetti Chiave

  • Le città mesopotamiche veneravano ciascuna un dio particolare e la religione era profondamente radicata nelle popolazioni.
  • La religione mesopotamica era politeistica e antropomorfica, con divinità che avevano caratteristiche umane e necessitavano di nutrimento.
  • Non esisteva una credenza in un aldilà felice; la morte portava a una regione senza luce e speranza.
  • I Mesopotamici credevano in spiriti maligni, con gli esorcisti che svolgevano un ruolo importante nella lotta contro i demoni.
  • La pratica dell'esorcismo contribuì allo sviluppo della farmacologia, con rimedi basati principalmente su sostanze vegetali.

Indice

  1. Religione e divinità mesopotamiche
  2. Caratteristiche degli dei mesopotamici
  3. Riti e credenze mesopotamiche
  4. Concezione della morte e spiriti maligni
  5. Esorcismo e farmacologia in Mesopotamia

Religione e divinità mesopotamiche

Le città mesopotamiche si riconoscevano ciascuna in un dio particolare e le popolazioni, profondamente religiose, si affidavano alla benevolezza divina. Inoltre i sudditi si recavano nei principali luoghi sacri, come per esempio le zigguarat.

Caratteristiche degli dei mesopotamici

Gli dei personificavano le forze della natura: Anu era il dio del cielo, Enki il dio della terra e delle acque, Enlil il dio dei fenomeni atmosferici e Ishtar la dea dell'amore e della fedeltà.

Riti e credenze mesopotamiche

Questa religione era politeistica, poichè venivano adorati molti dei, e antropomorfica, in quanto le divinità avevano aspetto e sentimenti umani.

Proprio perchè simili agli uomini, gli dei avevano famiglia, amavano e odiavano, si alleavano e combattevano fra loro. I fedeli dovevano nutrirli per tenerli in vita e quindi, più volte al giorno venivano portate delle vivande davanti alle loro statue collocate nei templi: una parte era bruciata, una parte veniva consumata dai sacerdoti e una parte era distribuita ai poveri.

Concezione della morte e spiriti maligni

In Mesopotamia, a differenza di quanto accadeva in Egitto, non esisiteva la credenza in un'aldilà felice: la morte, infatti, conduceva le anime in una regione priva di luce e di qualsiasi speranza.

Esorcismo e farmacologia in Mesopotamia

I Mesopotamici credevano inoltre nell'esistenza di spiriti maligni, i demoni, che infestavano le rovine, i cimiteri, i monti, il deserto, i luoghi solitari. Nella lotta contro le presenze demoniache, acquistò notevole importanza una nuova figura, quella dell'esorcista, che doveva liberare l'uomo posseduto dal "diavolo" attraverso scongiuri noti solo a lui. Gli esorcisti facevano ricorso al fuoco, all'acqua, alle pietre "miracolose" e , soprattutto, alle erbe. Si crearono così i presupposti della farmacologia, come documentano gli elenchi di rimedi e preparati, per lo più a base di sostanze vegetali, incisi su tavolette d'argilla. Inoltre vi erano dei testi sacri molto importanti come per esempio l’epopea di Gilgamesh.

Domande da interrogazione

  1. Quali erano le principali caratteristiche degli dei mesopotamici?
  2. Gli dei mesopotamici personificavano le forze della natura e avevano aspetto e sentimenti umani. Erano divinità antropomorfiche che amavano, odiavano, si alleavano e combattevano fra loro.

  3. Come venivano praticati i riti religiosi in Mesopotamia?
  4. I riti religiosi mesopotamici prevedevano che i fedeli nutrissero gli dei per tenerli in vita. Le vivande venivano portate davanti alle statue nei templi, una parte era bruciata, una consumata dai sacerdoti e una distribuita ai poveri.

  5. Qual era la concezione della morte in Mesopotamia?
  6. In Mesopotamia, la morte conduceva le anime in una regione priva di luce e speranza, a differenza dell'Egitto dove si credeva in un aldilà felice.

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